Il femminicidio che ha sconvolto l’Ungheria: la vittima bruciata, gli abusi, le denunce ignorate dalla polizia

Il paese di Viktor Orban è tra quelli dove le donne vittime di violenza denunciano meno. Le scuse della polizia dopo l'ultimo caso L'articolo Il femminicidio che ha sconvolto l’Ungheria: la vittima bruciata, gli abusi, le denunce ignorate dalla polizia proviene da Open.

Mar 7, 2025 - 09:47
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Il femminicidio che ha sconvolto l’Ungheria: la vittima bruciata, gli abusi, le denunce ignorate dalla polizia

Era il 29 gennaio quando una donna giapponese di 43 anni è stata trovata morta nel suo appartamento divorato dalle fiamme a Budapest. Dopo giorni di proteste da parte delle piazze ungheresi, la polizia ha arrestato l’uomo irlandese ex marito della donna e padre dei due bambini della coppia scusandosi per gli errori commessi. La polizia, infatti, aveva inizialmente ipotizzato che la morte della donna, trovata carbonizzata in casa sua, fosse stata causata da un incendio accidentale. L’ex marito aveva dato l’allarme sostenendo che l’abitazione della vittima avesse preso fuoco a causa di una sigaretta fumata con noncuranza sul letto. Ipotesi che non teneva conto delle numerose denunce di violenza presentate dalla vittima.

La proteste

Dopo le proteste, esplose alla fine di gennaio, la polizia – riporta Afp – si è scusata con «tutti coloro che si sono sentiti, giustamente, oltraggiati, offesi, insultati». Il governo ha promesso tolleranza zero sui femminicidi. A scatenare le proteste erano state le denunce delle organizzazioni per i diritti delle donne. «Era terrorizzata dal suo ex marito, che abusava di lei da molto tempo e voleva tornare nel suo paese natale con i suoi figli, cosa a cui il padre non aveva acconsentito, nonostante non vivesse in Ungheria», aveva denunciato l’associazione Patent, che fornisce assistenza legale e psicologica alle vittime di violenza contro le donne e a coloro i cui diritti riproduttivi sono limitati. Il Paese dell’Europa centrale è anche quello meno propenso a segnalare i casi alle autorità: lo fa meno del 16%.

Le scuse della polizia

L’irlandese 43 e la vittima si erano negli Stati Uniti 25 anni fa. Si sono sposati nel 2002, per poi vivere in diversi Paesi prima di stabilirsi in Ungheria nel 2013. Secondo quanto riporta Afp, la polizia ungherese era stata superficiale nell’esaminare il caso. Aveva ignorato non solo le denunce presentate dalla donna fin dal 2023, ma anche le testimonianze di suoi amici e conoscenti, i quali avevano assicurato che la vittima non aveva il vizio del fumo. Le forze dell’ordine sono passate in un solo giorno dal cercare di sminuire le proteste, a prenderle in considerazione.

Gli investigatori hanno scoperto che il marito, dopo aver lasciato l’appartamento assieme ai bambini la mattina, era tornato sulla scena del crimine. Ma con abiti diversi e un passamontagna in testa per nascondere il volto. Avrebbe poi ucciso la sua ex moglie prima di tornare di nuovo con un abbigliamento diverso e allertare i servizi di emergenza dell’incendio. L’autopsia evidenziava segni di violenza. Ora l’Ungheria si chiede se un cambiamento arriverà davvero, o se le promesse delle autorità rimarranno solo parole.

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