Il consulente che sussurrava ai portafoglio dei colleghi anziani

Riportiamo di seguito una lettera inviataci da un nostro lettore, sedicente consulente finanziario, in risposta all’articolo Reti, consulenti e reclutamenti: tra ladri e avvoltoi. Parole provocatorie in merito alle quali vi invitiamo come sempre a mandarci le vostre riflessioni a redazione@bluerating.com Sono davvero indignato. Faccio questo mestiere da quarant’anni. Ho un portafoglio di 300 milioni,... Leggi tutto

Mag 1, 2025 - 01:45
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Il consulente che sussurrava ai portafoglio dei colleghi anziani
Riportiamo di seguito una lettera inviataci da un nostro lettore, sedicente consulente finanziario, in risposta all’articolo Reti, consulenti e reclutamenti: tra ladri e avvoltoi. Parole provocatorie in merito alle quali vi invitiamo come sempre a mandarci le vostre riflessioni a redazione@bluerating.com
Sono davvero indignato. Faccio questo mestiere da quarant’anni. Ho un portafoglio di 300 milioni, ereditato da colleghi che ci hanno lasciato. Mai suonato un campanello.
Che problema c’è? Che non vado in giro a suonare campanelli? Giornalisti e managerini, come venditori di tappeti, parlano di meriti che non hanno nemmeno capito. Nel nostro mestiere, queste cose si fanno e basta, senza sbandierarle. È la regola numero uno: sposti i portafogli in silenzio, come un ninja. Senza grida, semmai sussurri.
Chi ha scritto quella lettera? Non lo so e, francamente, non mi interessa.  I clienti li gestisco prevalentemente dal mio ufficio climatizzato. Se vogliono vedermi, sanno dove trovarmi. In più ho un metodo infallibile, che anche molti altri colleghi hanno: monitoro l’età media dei colleghi più anziani e tengo una bottiglia di champagne in frigo per ogni “opportunità professionale”.
L’anzianità è parte del mio business plan e lo è di molti altri colleghi, anche se non lo confesseranno mai, lo ribadisco, non solo per vendere fondi pensione. Finiamola di scandalizzarci, grazie.