Il club degli unicorni: ecco chi sono

Sono otto le tech company Made in Italy che valgono oltre un miliardo di euro. Si tratta di Satispay, Tatatu, ScalaPay, Kong, Technoprobe, Bending Spoons, Moltiply e iGenius. Solo quattro di queste, però, sono veri e propri unicorni italiani. Cosa cambia? Un’azienda unicorno è un’impresa che ha raggiunto una valutazione di Mercato superiore a un […] L'articolo Il club degli unicorni: ecco chi sono proviene da ilBollettino.

Feb 15, 2025 - 01:17
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Il club degli unicorni: ecco chi sono

Sono otto le tech company Made in Italy che valgono oltre un miliardo di euro. Si tratta di Satispay, Tatatu, ScalaPay, Kong, Technoprobe, Bending Spoons, Moltiply e iGenius. Solo quattro di queste, però, sono veri e propri unicorni italiani. Cosa cambia? Un’azienda unicorno è un’impresa che ha raggiunto una valutazione di Mercato superiore a un miliardo di dollari, pur non essendo quotata in Borsa. Ed è l’assenza di quotazione a fare la differenza.

Gli unicorni italiani

1. Satispay

Satispay, fondata nel 2013 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta è un network di pagamento indipendente dai circuiti di carte di debito e credito, che consente ai consumatori di pagare nei negozi fisici e online senza l’uso di carte, oltre a scambiare denaro con amici, fare donazioni o pagare bollette in un’unica applicazione. Oggi si occupa anche di buoni pasto e welfare e sta per lanciare un servizio di investimenti e risparmio. Diventa unicorno nel 2022.

2. Scalapay

Nella stessa categoria si trova anche Scalapay, fintech del buy now pay later divenuta unicorno nello stesso anno, il 2022. Nasce a Firenze nel 2019 dall’idea di Simone Mancini e Johnny Mitrevski, per poi trasferire la sede legale a Dublino – anche se sede operativa e dipendenti restano in Italia.

3. Bending Spoons

Tra le più recenti aggiunte del club – la valutazione ultramiliardaria è arrivata nel 2024 – c’è Bending Spoons, società fondata nel 2013 da Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Matteo Danieli, Luca Querelli e Tomasz Greber in Danimarca. Sviluppa applicazioni a livello globale e vale oggi 2,55 miliardi di dollari. Trampolino di lancio agli onori della cronaca è l’app Immuni, utilizzata in emergenza pandemica per il tracciamento del Covid-19 nel nostro Paese.

4. iGenius

Infine, iGenius, deep-tech fondata e guidata da Uljan Sharka nel 2016. È l’ultima ad aver superato la valutazione di 1 miliardo di euro, diventando unicorno: il primo nell’AI. Il deep-tech ha ottenuto il 33% dei finanziamenti totali in Europa nel 2024. Negli ultimi dieci anni, le Startup europee del comparto hanno raccolto 94 miliardi di dollari, 123 miliardi in Asia e oltre 300 miliardi negli Stati Uniti. La società opera in Nord America e in Europa, con uffici a New York e una sede principale a Milano.

Unicorni vs compagnie quotate

Invece Tatatu, Kong, Technoprobe e MutuiOnline? Non sono unicorni, ma compagnie quotate.

  • Tatatu è il social network fondato da Andrea Iervolino, che premia gli utenti in base al tempo trascorso sulla piattaforma. La società è approdata all’Euronext di Parigi nel 2022 e vale oggi 4,48 miliardi di euro.
  • C’è poi Kong, la Startup fondata da Augusto Marietti e Marco Palladino a San Francisco. Avevano solo 20 anni quando hanno presentato il progetto di Mashape – il nome attuale è stato coniato solo nel 2017 – una specie di eBay per sviluppatori, dove acquistare o vendere componenti di software e applicazioni. Il valore di Mercato è di 2 miliardi di dollari.
  • Moltiply invece è il primo intermediario di mutui in Italia, punto di riferimento nel Mercato rivolto alle famiglie. È sottoposta al controllo della Banca d’Italia e dell’Organismo per la gestione degli elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi (OAM), presso cui è regolarmente iscritta. La società, nota al grande pubblico grazie a piattaforme come mutuionline.it e oggetto di un recente rebranding, è attiva anche nel settore B2B, con una divisione apposita. Quotata a Milano, vanta 1,58 miliardi di euro di capitalizzazione.
  • Infine, Technoprobe, compagnia del lecchese specializzata nello sviluppo di soluzioni per il testing dei chip. Nata già nel 1996 grazie alla visione di Giuseppe Crippa, si definisce oggi “un hub tecnologico di ricerca e innovazione nel mondo dei semiconduttori”, con una capitalizzazione di Mercato superiore ai 4 miliardi di euro. 

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