I sogni nucleari di Merz

Pensieri, parole e aspirazioni di Merz, l'atlantista scettico sull'America trumpiana. Estratto dal Mattinale europeo

Mar 1, 2025 - 10:12
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I sogni nucleari di Merz

Pensieri, parole e aspirazioni di Merz, l’atlantista scettico sull’America trumpiana. Estratto dal Mattinale europeo

 

L’Europa potenza nucleare. E l’Europa sovrana per i suoi armamenti. Il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz ha riaperto il dibattito su questi temi fino a ora inconcepibili. La necessità di rafforzarsi e diventare indipendenti si impone man mano che l’Europa assiste “in tempo reale” all’ascesa di un regime autoritario negli Stati Uniti e si sente vulnerabile di fronte alla messa in discussione della garanzia di sicurezza americana da parte del presidente Donald Trump, il cui obiettivo è di disgregare l’Unione.

“La mia priorità assoluta sarà rafforzare l’Europa il più rapidamente possibile, in modo da ottenere gradualmente una vera indipendenza dagli Stati Uniti. Non avrei mai pensato di dover dire una cosa del genere in una trasmissione televisiva”, ha dichiarato Friedrich Merz, scuotendo i suoi partner europei, poche ore dopo aver ottenuto la conferma della vittoria elettorale del suo partito, la CDU. Occorrerà aspettare i fatti. Anche Angela Merkel aveva riconosciuto il divario tra l’Europa e l’America di Donald Trump durante il primo mandato dell’americano. “Noi europei dobbiamo davvero prendere in mano il nostro destino”, aveva affermato Merkel nel maggio 2017, il giorno dopo un vertice del G7 a Taormina minato dai disaccordi. Parole forti, ma non è seguito nulla, se non il vuoto degli anni di Olaf Scholz.

Merz diventerà cancelliere poco più di due mesi dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Le relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea sono in subbuglio. “Non mi faccio alcuna illusione su ciò che sta accadendo oggi in America”, ha dichiarato il futuro cancelliere.

Friedrich Merz, l’atlantista, aderisce dunque all’analisi sulla necessità di una maggiore autonomia e di una vera capacità d’azione per l’Unione Europea, sviluppata dal presidente francese Emmanuel Macron dal vertice di Versailles del 2022 in poi. Il futuro cancelliere va molto lontano, perché riconosce il rischio della fine dell’Alleanza Atlantica con la perdita di credibilità della garanzia di sicurezza da parte di Donald Trump. “Sono molto curioso di vedere quale traiettoria prenderemo entro il vertice della Nato di fine giugno, se parleremo ancora della Nato nella sua forma attuale o se non dovremo stabilire molto più rapidamente una capacità di difesa europea autonoma. Per me è una priorità assoluta”, ha annunciato Merz ai suoi compatrioti e agli altri Stati membri ancora convinti che Trump tornerà su posizioni migliori se destineranno più risorse alla difesa. Trump ha chiesto di portarle al 5 per cento del Pil nazionale, un obiettivo impossibile per quasi tutti.

Merz sembra aderire anche a una logica fino ad ora inconcepibile: un ombrello nucleare europeo per dissuadere qualsiasi volontà di aggressione contro gli europei. “Dobbiamo avere discussioni con britannici e francesi – le due potenze nucleari europee – per sapere se la condivisione nucleare, o almeno la sicurezza nucleare del Regno Unito e della Francia, potrebbe applicarsi anche a noi”, ha dichiarato Merz durante la campagna elettorale. Merz ha così riaperto il dibattito su una scelta esistenziale per l’Unione Europea: la sovranità o la sudditanza. Abbiamo già affrontato il tema dell’Europa “potenza dotata” del nucleare sul Mattinale. “L’idea di un ombrello nucleare franco-britannico sta prendendo piede! Questo approccio è molto più realistico di una dissuasione nucleare europea condivisa”, sottolinea l’analista francese Etienne Marcuz con una serie di commenti e spiegazioni pubblicati su X.

Questo dibattito si completa con un’altra scelta difficile per gli Stati membri: quella dei loro armamenti, in un momento in cui tutti stanno aumentando i loro bilanci militari nazionali e le voci destinate alla difesa nel bilancio pluriennale dell’UE. Francia e Germania collaboreranno finalmente per lo scudo antimissile europeo? La Germania supererà le sue riserve sull’accordo che prevede di imporre il 65 per cento di componenti europee per i finanziamenti del programma industriale di difesa EDIP? L’Europa accelererà l’implementazione di IRIS2, la costellazione di satelliti per le comunicazioni rivale di Starlink? È giunta l’ora delle scelte. “Se l’obiettivo degli Stati Uniti era svegliare l’Europa dal suo sonno letargico, ci sono riusciti”, ha dichiarato il presidente ceco, Petr Pavel. “Gli europei devono imparare a prendere le proprie decisioni e ad agire il prima possibile”, ha insistito Pavel.

L’Europa può fare a meno degli Stati Uniti? La domanda assilla da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. “Per difendersi senza il sostegno degli Stati Uniti, l’Europa deve reclutare 300.000 nuovi soldati, acquisire 1.400 nuovi carri armati e raddoppiare le spese per la difesa nei prossimi cinque anni per potersi difendere senza il sostegno degli Stati Uniti”, stima uno studio del think tank Bruegel. La necessità di aumentare le spese per la difesa si impone alla maggior parte degli Stati europei, ma non a tutti. “Dovremo reinvestire. Dovremo, con i nostri principali partner in Europa, prendere decisioni forti per andare oltre. Non so se il 5 per cento sia la cifra giusta per la Francia, ma in ogni caso dovremo aumentare”, ha annunciato il presidente Emmanuel Macron. Lo sforzo sarà notevole: il 3 per cento del Pil sono 90 miliardi di euro, il 5% sono 150 miliardi di euro. Ma come ha sottolineato il capo di Stato francese: “Tutti i Paesi che sono in prima linea spendono il 4-5% del loro Pil, mentre noi siamo al 2 per cento”.

(Estratto dal Mattinale europeo)