I Sansoni al cinema: "I giovani devono gridare: ci siamo anche noi"

I Sansoni presentano "E poi si vede", una commedia che esplora le sfide lavorative dei giovani, tra meritocrazia e sogni.

Mar 26, 2025 - 08:34
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I Sansoni al cinema: "I giovani devono gridare: ci siamo anche noi"

“Frescamaro“, tuonante e leggero: questi sono i tre aggettivi che Fabrizio e Federico Sansone (32 e 30 anni), in arte I Sansoni, utilizzano per descrivere il loro nuovo film, dal titolo E poi si vede, scritto con Fabrizio Testini e diretto da Giovanni Calvaruso, da domani nelle sale con Warner Bros. La commedia racconta la storia di tre ragazzi che hanno l’obiettivo di vincere un concorso per un posto da impiegato nell’ufficio legale del Comune di Malvasia: Federico, laureato in giurisprudenza, solo per compiacere il padre consigliere spera in una sua raccomandazione; Fabrizio, avvocato sulla carta, tenta di superare l’ennesima prova per un posto pubblico; e Luca, che dalla nascita ha sempre la strada spianata.

"“Frescamaro“ – affermano – è un aggettivo che ci siamo inventati ad hoc per il film. Tuonante perché ti rimbomba dentro come un tuono. Infine leggero, perché un po’ di leggerezza serve sempre". Il duo comico palermitano, diventato famoso grazie alla pubblicazione di video sui social, dal 2018 si è fatto conoscere anche fuori dal web, partecipando a programmi tv come Paperissima Sprint, Ciao Darwin, Avanti un altro e Striscia la notizia. Quest’anno, in occasione del Festival di Sanremo, i due fratelli sono stati i volti del PrimaFestival insieme a Bianca Guaccero, Gabriele Corsi e Mariasole Pollio. Poco più di un mese dopo, arrivano al cinema con il loro primo film.

Qual è il messaggio che volete far passare con E poi si vede?

"E poi si vede è un grido generazionale, un modo per far dire ai giovani di oggi “ci siamo anche noi“. Il messaggio è, a nostro avviso, sempre una conseguenza di ciò che stai raccontando, come la risata. Noi partiamo da una tematica che vogliamo raccontare e poi il messaggio viene da sé".

E poi si vede... si vede che cosa?

"“Poi si vede“ è la classica abitudine a procrastinare tutto. Ma finché è la palestra o la dieta va bene. Se poi però un datore di lavoro ti propone 400 euro al mese a nero e tu sei costretto ad accettare raccontandoti “che per ora lo fai campare e poi si vede“, allora lì c’è un problema".

Per voi è la prima volta su un set cinematografico. Qual è stata la difficoltà maggiore che avete incontrato?

"Sicuramente gli effetti speciali. Perché per parlare di meritocrazia in Italia, abbiamo dovuto fare tutto con l’intelligenza artificiale! Scherzi a parte, la raccomandazione per noi è stata soltanto una scusa per parlare della situazione lavorativa dei giovani di oggi: le vecchie generazioni avevano meno titoli di studio e più posti di lavoro, mentre oggi i giovani sono pieni di titoli e voglia di lavorare, ma passano gli anni migliori della loro vita sottopagati e con impieghi lontani anni luce da quello per cui hanno studiato. È necessario mettere i giovani nelle condizioni di realizzare i loro sogni. Nel nostro caso, Warner Bros ce ne ha regalato uno: fidandosi di noi, due pazzi trentenni, ci ha permesso di sceneggiare il nostro primo film così come lo avevamo immaginato, dimostrando che si può dare una possibilità ai giovani".

Qual è la cifra della vostra comicità?

"La nostra è una comicità “umanamente corretta“. In generale nell’intrattenimento pensiamo che non ci si debbano mettere dei paletti. Bisogna saper ridere e scherzare su tutto. Però bisogna saperlo fare con stile e con rispetto: una comicità che se la prende con le minoranze non è una comicità nobile, non è eticamente corretta. La lotta è tra il saper fare bene questo mestiere e non saperlo fare".

A chi è dedicato E poi si vede?

"A Maurizio Bologna, l’attore che nel film interpreta il padre di Federico, che purtroppo non è più fra noi. Amico, fratello, padre: ci ha sostenuti fin dall’inizio della nostra carriera, ispirandoci con il suo talento spropositato. Maurizio non solo è un ricordo, ma è un simbolo: I Sansoni sono, di fatto, una Repubblica fondata su Maurizio Bologna".