I dazi di Trump sono un’opportunità per accelerare la transizione energetica?

Quella che doveva essere una doccia fredda per l’economia globale potrebbe trasformarsi in una pioggia benefica per il settore delle energie rinnovabili. I recenti dazi imposti dall’amministrazione Trump hanno indubbiamente scosso i mercati internazionali, colto di sorpresa le grandi banche d’investimento e messo a rischio i consumatori americani. Ma la risposta globale sta prendendo una...

Apr 5, 2025 - 09:56
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I dazi di Trump sono un’opportunità per accelerare la transizione energetica?

Quella che doveva essere una doccia fredda per l’economia globale potrebbe trasformarsi in una pioggia benefica per il settore delle energie rinnovabili. I recenti dazi imposti dall’amministrazione Trump hanno indubbiamente scosso i mercati internazionali, colto di sorpresa le grandi banche d’investimento e messo a rischio i consumatori americani. Ma la risposta globale sta prendendo una direzione inaspettata: anziché piegarsi al protezionismo statunitense, i Paesi di tutto il mondo stanno formando nuove alleanze strategiche che potrebbero accelerare, non rallentare, la transizione energetica.

I dazi di Trump stanno spingendo i Paesi a fare investimenti strategici in settori dell’economia pulita, a diversificare il commercio dagli Stati Uniti e a costruire nuovi partenariati multilaterali, ha affermato Tim Sahay e Bentley Allan del Net Zero Industrial Policy Lab della Johns Hopkins University.

Questa reazione, paradossalmente, “potrebbe accelerare la transizione, riducendo al contempo la domanda di petrolio e gas degli Stati Uniti.”

La Germania, per esempio, ha intrapreso una svolta verso il finanziamento in deficit che consentirà nuovi investimenti nel clima, mentre l’Unione europea ha varato un Clean Industrial Deal da oltre 100 miliardi di euro a supporto della manifattura europea. Nel frattempo, il presidente Macron ha addirittura invitato l’Ue a sospendere gli investimenti verso gli USA, segnalando un possibile riallineamento commerciale anche all’interno del G7.

L’effetto domino si estende ben oltre l’Europa. Il Brasile ha lanciato il programma Nova Industria Brasil per promuovere l’industrializzazione verde, mentre il Messico ha annunciato il Plan Mexico per investimenti strategici. In Asia, Cina, Corea del Sud e Giappone hanno concordato di rispondere congiuntamente alle misure statunitensi, discutendo la cooperazione sulle catene di approvvigionamento e sull’energia rinnovabile.

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, le economie emergenti e in via di sviluppo rappresenteranno oltre la metà del mercato globale per fotovoltaico, eolico e stoccaggio a batterie entro il 2030. Un dato che suggerisce come il futuro del cleantech potrebbe svilupparsi indipendentemente dalle scelte protezionistiche americane.

L’ultima serie di dazi di Trump farà aumentare i prezzi in tutti gli Stati Uniti, compreso il costo dell’utilizzo di energia pulita. Paradossalmente, queste misure faranno poco per indebolire la posizione dominante della Cina nel settore cleantech globale, dato che la sua forza si basa su vantaggi interni, ha spiegato Li Shuo, senior fellow del Center for China Analysis.

La Cina, infatti, potrebbe rispondere espandendosi ulteriormente in altri mercati, in particolare nel Sud globale, rafforzando i suoi legami economici con quei Paesi. Un processo accelerato proprio dalla politica americana che vorrebbe contenere l’influenza cinese.

La vera incognita, secondo gli esperti, è se un potenziale rallentamento economico globale causato dalle tensioni commerciali possa smorzare gli investimenti nell’energia pulita, o se i Paesi riusciranno comunque a progredire attraverso “politiche economiche intelligenti e produttive”, come hanno sostenuto Sahay e Allan.

Ciò che appare sempre più evidente è che mentre gli Stati Uniti rischiano l’isolamento, non impegnandosi pienamente nella transizione a basse emissioni di carbonio, il resto del mondo sta creando nuove alleanze che potrebbero ridisegnare la mappa del commercio globale e accelerare la corsa verso un’economia più verde e sostenibile.

I dazi di Trump, volti a proteggere l’economia americana, potrebbero finire per avere l’effetto opposto: lasciare gli USA indietro nella corsa all’energia pulita, mentre il resto del mondo avanza unito verso un futuro più sostenibile.

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