Hub tessile, procedono i lavori. A novembre pronti i capannoni. Il debutto dell’impianto nel 2026
Finanziato con 30 milioni da Pnrr e Alia utilizzerà l’intelligenza artificiale

Un progetto all’avanguardia, simbolo di una visione che guarda al futuro e che si inserisce perfettamente negli obiettivi europei di economia circolare e riduzione dei rifiuti. Procede a gonfie vele il cantiere per la realizzazione del Textile Hub, l’impianto di selezione automatica dei rifiuti tessili, unico nel panorama nazionale.
L’area prescelta è quella di Baciacavallo, in un terreno di proprietà di Alia Multiutility, l’azienda toscana che gestisce i servizi ambientali e che in questo caso è la promotrice del progetto. Le ruspe sono già in azione: i lavori sono partiti e procedono secondo il cronoprogramma previsto. Si tratta di un intervento dal valore complessivo di 30 milioni di euro, finanziato in parte con risorse del Pnrr e in parte dalla stessa Alia, che punta a rendere operativo l’impianto entro la prima metà del 2026.
Il Textile Hub sarà il primo impianto in Italia a utilizzare l’intelligenza artificiale e una tecnologia a infrarossi evoluta per selezionare automaticamente i materiali tessili, sia post-consumo che pre-consumo, secondo criteri di colore e composizione delle fibre. Una vera rivoluzione per un settore che, a livello globale, è considerato tra i più impattanti dal punto di vista ambientale. A pieno regimo l’Hub tratterà due tipi di flussi: 20.000 tonnellate di materiale all’anno (più o meno corrispondenti all’intero fabbisogno regionale) derivanti dal circuito del post consumo e 13.000 tonnellate all’anno derivanti dal circuito del pre-consumo (circa il 50% di questa tipologia di rifiuti, tipicamente scarti tessili di produzione e lavorazione, deriverà dalle attività del distretto tessile di Prato). Si stima che, per quel che riguarda il post consumo, il 60 % dei capi (12.000 tonnellate), dopo apposita sanificazione, verrà inviato ad aziende già presenti sul territorio pratese e specializzate in questo settore di mercato. Il restante 40%, composto da capi di abbigliamento non riutilizzabili, una volta eliminate le componenti accessorie come cerniere, fibbie, bottoni, verrà inviato alla linea automatica che selezionerà i rifiuti per fibra e colore e poi potrà essere inviata alla linea di pre-sfilacciatura per agevolare, se del caso, il successivo riciclo meccanico
Il progetto prevede anche la riqualificazione dell’area, con la costruzione di nuove opere edili e civili. Entro fine novembre – massimo metà dicembre 2025 - è prevista la conclusione dei capannoni che ospieteranno la tecnologia, a cui seguirà la realizzazione delle opere elettromeccaniche, ovvero le linee di lavorazione e selezione. Il completamento dei lavori e il collaudo finale sono previsti per giugno 2026, in linea con i tempi imposti dal Pnrr.
Dal punto di vista tecnico, l’impianto utilizzerà la tecnologia Fibersort, sviluppata dall’azienda belga Valvan, già impiegata in alcuni contesti sperimentali europei ma mai, fino ad ora, su scala industriale in Italia. La struttura comprenderà anche una linea di riciclo meccanico, con una fase di pre-sfilacciatura dei materiali, che permetterà una prima trasformazione degli scarti tessili in nuove materie pronte per essere reimmesse nel ciclo produttivo.
I rifiuti tessili arriveranno da tutta la Toscana, con l’obiettivo di intercettare sia gli abiti usati provenienti dai cittadini che le collezioni invendute delle imprese del settore. In parallelo, Alia sta lavorando alla definizione di un servizio dedicato di ritiro, così da rendere l’intero processo più efficiente e capillare. Il Textile Hub non sarà solo un impianto industriale, ma un polo di innovazione capace di generare valore per l’intero distretto.
Si.Bi.