Gù la maschera: senza gli Usa non si può combinare niente

L’Ucraina non può ottenere la pace senza gli Stati Uniti. Non lo dice J.D. Vance e nemmeno Donald Trump. Dopo il litigio con Volodymyr Zelensky lo ha spiegato Keir Starmer direttamente al presidente ucraino. Ovviamente non ha reso la dichiarazione in favore di telecamere, ma in privato, come si usa per mantenere riservate le questioni diplomatiche.Il premier inglese ha parlato con Zelensky e con i 14 leader riuniti a Londra per discutere la situazione che si è venuta a creare dopo lo strappo alla Casa Bianca. Ad anticipare la posizione di Starmer è stato il Financial Times, ovvero la Bibbia finanziaria londinese, ascoltata e seguita in tutta Europa. Secondo il quotidiano britannico, il premier inglese si sarebbe assicurato che sia il presidente ucraino sia i capi di governo dei principali Paesi europei capissero che la pace non si può fare senza l’America. «C’è una sola soluzione», pare abbia detto, «e passa dalla Casa Bianca».Intendiamoci, ciò che ha detto Starmer non è nulla di trascendentale, ma anzi è una semplice, forse banale, constatazione, che in questi giorni anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo più volte ripetuto. Però, dopo la disastrosa conferenza stampa nello Studio ovale, a qualcuno era venuta la malsana idea che non la pace ma la guerra la si potesse fare da soli, senza gli Usa. Da Macron a Scholz, tutti i leaderini europei non soltanto hanno manifestato solidarietà a Zelensky, ma hanno promesso di continuare a sostenere il Paese, pronunciando frasi roboanti. Esauritasi l’eco delle parole, tuttavia, si è subito posta una questione: sì, ma come? Cioè: dove troviamo i soldi e le armi per proseguire il conflitto e imporre a Putin una trattativa che non somigli a una resa? C’è chi ha fatto i conti e pare che servano 300 miliardi, soldi che si aggiungerebbero a quelli già spesi negli ultimi tre anni. Ma l’Europa ce li ha? Con i chiari di luna della recessione in Germania, con la Francia alla canna del gas e la Gran Bretagna che boccheggia, ovviamente no. I soli ad avere i soldi perché hanno un Pil che viaggia a gonfie vele sono gli americani. Dunque, volenti o nolenti, anche se molti politici con la puzza sotto il naso ne farebbero volentieri a meno, tocca convincere Zelensky a tornare a Canossa. Anzi, alla Casa Bianca. Potrà essere stato sgradevole, potrà essere giudicato un bullo, ma Trump nello Studio ovale ha detto un’amara verità. Senza gli aiuti degli Stati Uniti, l’Ucraina avrebbe resistito due settimane. Certo, come dice il premier polacco Tusk, è assurdo che 500 milioni di europei chiedano aiuto a 300 milioni di americani per farsi difendere da 150 milioni di russi. Ma il problema è che tra i 500 milioni di cittadini dell’Unione si fa fatica a trovarne qualcuno disposto a morire per Kiev. Dopo 80 anni di pace, l’Europa non vuole la guerra. Non vuole pagarne i costi, non intende contare i morti. Questa è la pura e semplice realtà che a sinistra si ostinano a non vedere. Tutto il resto, a cominciare dalle manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’Ucraina espresse ai massimi vertici, sono chiacchiere. Anzi, ipocrisie che si possono tranquillamente sostenere mentre si sta comodi in salotto. Zelensky ha perso la guerra. Punto. Se non vuole perdere anche la pace smetta di dare retta a chi è pronto ad armarlo, ma non a partire per il fronte.

Mar 4, 2025 - 00:41
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Gù la maschera: senza gli Usa non si può combinare niente


L’Ucraina non può ottenere la pace senza gli Stati Uniti. Non lo dice J.D. Vance e nemmeno Donald Trump. Dopo il litigio con Volodymyr Zelensky lo ha spiegato Keir Starmer direttamente al presidente ucraino. Ovviamente non ha reso la dichiarazione in favore di telecamere, ma in privato, come si usa per mantenere riservate le questioni diplomatiche.

Il premier inglese ha parlato con Zelensky e con i 14 leader riuniti a Londra per discutere la situazione che si è venuta a creare dopo lo strappo alla Casa Bianca. Ad anticipare la posizione di Starmer è stato il Financial Times, ovvero la Bibbia finanziaria londinese, ascoltata e seguita in tutta Europa. Secondo il quotidiano britannico, il premier inglese si sarebbe assicurato che sia il presidente ucraino sia i capi di governo dei principali Paesi europei capissero che la pace non si può fare senza l’America. «C’è una sola soluzione», pare abbia detto, «e passa dalla Casa Bianca».

Intendiamoci, ciò che ha detto Starmer non è nulla di trascendentale, ma anzi è una semplice, forse banale, constatazione, che in questi giorni anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo più volte ripetuto. Però, dopo la disastrosa conferenza stampa nello Studio ovale, a qualcuno era venuta la malsana idea che non la pace ma la guerra la si potesse fare da soli, senza gli Usa. Da Macron a Scholz, tutti i leaderini europei non soltanto hanno manifestato solidarietà a Zelensky, ma hanno promesso di continuare a sostenere il Paese, pronunciando frasi roboanti. Esauritasi l’eco delle parole, tuttavia, si è subito posta una questione: sì, ma come? Cioè: dove troviamo i soldi e le armi per proseguire il conflitto e imporre a Putin una trattativa che non somigli a una resa? C’è chi ha fatto i conti e pare che servano 300 miliardi, soldi che si aggiungerebbero a quelli già spesi negli ultimi tre anni. Ma l’Europa ce li ha? Con i chiari di luna della recessione in Germania, con la Francia alla canna del gas e la Gran Bretagna che boccheggia, ovviamente no. I soli ad avere i soldi perché hanno un Pil che viaggia a gonfie vele sono gli americani. Dunque, volenti o nolenti, anche se molti politici con la puzza sotto il naso ne farebbero volentieri a meno, tocca convincere Zelensky a tornare a Canossa. Anzi, alla Casa Bianca. Potrà essere stato sgradevole, potrà essere giudicato un bullo, ma Trump nello Studio ovale ha detto un’amara verità. Senza gli aiuti degli Stati Uniti, l’Ucraina avrebbe resistito due settimane. Certo, come dice il premier polacco Tusk, è assurdo che 500 milioni di europei chiedano aiuto a 300 milioni di americani per farsi difendere da 150 milioni di russi. Ma il problema è che tra i 500 milioni di cittadini dell’Unione si fa fatica a trovarne qualcuno disposto a morire per Kiev. Dopo 80 anni di pace, l’Europa non vuole la guerra. Non vuole pagarne i costi, non intende contare i morti. Questa è la pura e semplice realtà che a sinistra si ostinano a non vedere. Tutto il resto, a cominciare dalle manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’Ucraina espresse ai massimi vertici, sono chiacchiere. Anzi, ipocrisie che si possono tranquillamente sostenere mentre si sta comodi in salotto.

Zelensky ha perso la guerra. Punto. Se non vuole perdere anche la pace smetta di dare retta a chi è pronto ad armarlo, ma non a partire per il fronte.