Gli scienziati hanno messo a confronto una bottiglia di acqua delle Fiji con quella del rubinetto ed ecco cosa hanno scoperto
È passato qualche anno da quando Fiji Water lanciò una campagna assai discutibile che annunciava più o meno così: “l’etichetta dice Fiji perché non è imbottigliata a Cleveland”. La città dell’Ohio non gradì essere il bersaglio e di tutta risposta fece alcuni test, dai quali si scoprì l’ovvio: l’acqua del rubinetto di Cleveland è migliore...

È passato qualche anno da quando Fiji Water lanciò una campagna assai discutibile che annunciava più o meno così: “l’etichetta dice Fiji perché non è imbottigliata a Cleveland”. La città dell’Ohio non gradì essere il bersaglio e di tutta risposta fece alcuni test, dai quali si scoprì l’ovvio: l’acqua del rubinetto di Cleveland è migliore dell’acqua in bottiglia delle Fiji.
L’analisi fu affidata al laboratorio indipendente CWM di Cleveland, certificato dall’EPA (Environmental Protection Agency). Gli esperti testarono la presenza di piombo, rame, batteri e nitrati sia nell’acqua municipale che nelle acque in bottiglia di Aquafina, Dasani, Smart Water, Fiji e delle marche dei supermercati della zona.
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Quei test rivelarono in modo inequivocabile che la qualità e il sapore dell’acqua delle Fiji erano inferiori a quelli dell’acqua del rubinetto, mentre i costi erano sconcertanti.
Le origini dell’acqua delle Fiji
Nel 1996, il canadese David Gilmour iniziò a confezionare l’acqua delle Fiji nella sua azienda Natural Waters of Viti Ltd. Una società con sede a Los Angeles, in California, e non certo nelle Fiji.
L’acqua proveniva da una falda acquifera artesiana situata a Viti Levu, una delle più grandi isole delle Fiji.
Nel 2006, la polemica scoppiò quando l’azienda di Gilmour decise di lanciare una pubblicità che affermava che questa particolare acqua è etichettata come Fiji perché non è imbottigliata a Cleveland, lasciando intendere la sua naturale superiorità.
Il Dipartimento dell’Acqua di Cleveland, però, si sentì a ragione bersagliato e lanciò una prova. Stabilì quindi di confrontare l’acqua del rubinetto di Cleveland con l’acqua delle Fiji.
I risultati dei test
I risultati rivelarono che tutti i campioni, compresa quelli dell’acqua del rubinetto, erano conformi ai severi standard dell’EPA, con livelli di eventuali contaminanti ben al di sotto dei limiti consentiti. Ma c’è un ma: dagli esami emerse che un bicchiere di acqua delle Fiji è di qualità inferiore, perde di gusto rispetto all’acqua di rubinetto di Cleveland e costa migliaia di volte di più.
Durante il test furono coinvolti anche alcuni genitori che, intervistati, dichiararono di preferire in prima battuta l’acqua in bottiglia, assecondando la percezione che avevano di una maggiore sicurezza, specialmente in situazioni delicate come la gravidanza. Tuttavia, l’analisi mise in luce anche una differenza sostanziale nei costi: una disparità significativa, soprattutto per famiglie numerose.
Questa storia è la dimostrazione che quando si confrontano acqua in bottiglia e acqua del rubinetto bisogna partire dal presupposto che sotto molti aspetti l’acqua confezionata è meno regolamentata e che le aziende imbottigliatrici mirano soltanto a soddisfare la richiesta dei consumatori, che è quella di stare sicuri. Ma chi comprerebbe un prodotto meno sostenibile, meno saporito e più costoso a discapito di uno stesso prodotto che si trova gratis in cucina?
Il confronto tra l’acqua di Cleveland e quella in bottiglia delle Fiji dimostra insomma che la scelta dell’acqua del rubinetto è la più sicura, economica e sostenibile, al netto di poche rare eccezioni. Al di là delle campagne pubblicitarie, i dati parlano chiaro: bere acqua del rubinetto non solo fa risparmiare, ma garantisce anche uno standard qualitativo elevato.
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