Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto, c’è un altro buco milionario: il governo si prepara ad aprire (di nuovo) il portafoglio

Finora l'evento è già costato 300 milioni, ma gli organizzatori hanno ritoccato ancora al rialzo le stime del budget L'articolo Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto, c’è un altro buco milionario: il governo si prepara ad aprire (di nuovo) il portafoglio proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 5, 2025 - 18:18
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Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto, c’è un altro buco milionario: il governo si prepara ad aprire (di nuovo) il portafoglio

Piccoli o grandi, gli eventi sportivi sono comunque un pozzo senza fondo: i soldi non bastano mai. Così se le Olimpiadi di Milano-Cortina si sono rivelati un salasso miliardario per le casse dello Stato, i Giochi del Mediterraneo 2026 modestamente non vogliono essere da meno: il governo ha già stanziato 300 milioni di euro? Adesso viene fuori che mancano altre decine di milioni.

Questa settimana il ministro Abodi in persona si è recato in sopralluogo a Taranto, per far sentire la presenza del governo ad un evento che sta particolarmente a cuore alla premier Meloni (come strumento diplomatico nel Mediterraneo) e all’ex ministro oggi vicepresidente della Commissione Europea, Raffele Fitto, che nella sua terra d’origine coltiva ancora tanti interessi. È stata l’occasione per fare il punto sulle opere insieme al commissario Massimo Ferrarese, che sta portando avanti la solita corsa contro il tempo all’italiana dopo i ritardi accumulati dal precedente comitato organizzatore. Ma anche per rivedere i numeri del budget e scoprire che il piatto piange come sempre.

La manifestazione gode fin da principio di una dotazione economica importante: 275 milioni di euro, destinati a rifare lo stadio Iacovone di Taranto e il palazzetto del nuoto, principali opere dell’evento su cui si procede con fatica, ma anche tutta una serie di impianti minori sparsi nella Regione. Come già raccontato dal Fatto, al governo si erano scordati di finanziare il Comitato organizzatore, che si occupa della logistica e delle necessità materiali per lo svolgimento vero e proprio dell’evento. Il problema è esploso la scorsa estate, quando al Comitato si sono ritrovati letteralmente con le casse vuote, e allora l’esecutivo è corso ai ripari in autunno stanziando 25 milioni per questa finalità, che sono stati accreditati poco prima di Natale. Bastano? Non proprio.

Sono soldi che serviranno per i costi di funzionamento (personale, volontari), i trasporti e l’hospitality, soprattutto per il noleggio delle navi che dovranno ospitare il “villaggio” degli atleti in mancanza di una struttura idonea a Taranto: due grandi imbarcazioni per tre settimane in alta stagione, soltanto qui se ne andranno almeno 20 milioni. Così le ultime stime degli organizzatori fissano il budget necessario intorno a quota 60 milioni di euro. Di questi, 25 ci sono già. E il resto? Il governo sperava che il Comitato potesse provvedere da sé, una prospettiva ribadita anche da Abodi nell’ultima visita: “Serve integrare la dotazione finanziaria per i Giochi del Mediterraneo a Taranto? Intanto era già previsto che una parte la generasse il comitato organizzatore. Si proseguirà per fare in modo che l’organizzazione abbia ciò che è necessario”.

Ma a Roma evidentemente si erano fatti male i conti: nella migliore delle ipotesi, per un evento del genere che ha un appeal commerciale molto limitato, i ricavi propri potranno al massimo raggiungere una decina di milioni (contando anche il generoso apporto di partecipate e aziende statali, da Eni a Ferrovie, come già successo per altro a Milano-Cortina). Un contributo potrebbe magari darlo anche la Regione, con cui i rapporti recentemente si sono distesi, ma i conti sono fatti e all’appello mancano altri 20-25 milioni. Il finale è scontato e le parole del ministro lo lasciano intendere: presto il governo dovrà aprire di nuovo il portafoglio.

X: @lVendemiale

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