Germania, l’AfD dichiarato partito di estrema destra dai servizi segreti. Cosa succede ora
“Ideologia etnico-escludente e posizioni xenofobe”. Dopo un’indagine di tre anni l’intelligence tedesca ha classificato “di estrema destra” la formazione che alle ultime elezioni ha preso più del 20% dei voti. E’ il primo caso nella storia del Paese

Berlino, 2 maggio 2025 – Il partito tedesco Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland, AfD) è stato ufficialmente classificato un “movimento di estrema destra” dall’Ufficio generale per la protezione della Costituzione (BfV), ovvero i servizi segreti interni tedeschi. A darne l’annuncio è stata la stessa agenzia di intelligence, che ha reso pubblica la sua valutazione al termine di un’indagine durata circa tre anni.
Questa è la prima volta nella storia moderna della Germania che una formazione politica con rappresentanza parlamentare a livello nazionale viene formalmente definito estremista. Alcune sezioni dell’AfD a livello statale, come quelle negli stati orientali della Sassonia e della Turingia, erano già state precedentemente etichettate come estremiste.
“Siamo giunti alla conclusione che Alternativa per la Germania (AfD) è un’organizzazione di estrema destra. Questa conclusione si basa su un’analisi estremamente accurata condotta da esperti”, hanno dichiarato il vicepresidente Sinan Selen e la vicepresidente Silke Willems. Durante il periodo di esame, hanno aggiunto, sono state considerate “una moltitudine di dichiarazioni e posizioni di rappresentanti di partito di alto rango provenienti da tutta la Germania, integrando anche i più recenti sviluppi organizzativi”.
Per i due alti funzionari del servizio di intelligence interna, il punto decisivo per la classificazione è stato “la concezione etnica del popolo da parte dell’AfD, che svaluta intere fasce della popolazione tedesca e ne viola la dignità umana”. Una visione che si riflette chiaramente nella linea generale anti-immigrazione e anti-musulmana del partito.
Una serie di sentenze giuridiche a sostegno della decisione
Nella nota, l’agenzia di intelligence precisa che la decisione è stata preceduta e confermata anche da diverse pronunce giuridiche. Il tribunale amministrativo di Colonia (marzo 2022) e la Corte amministrativa superiore del Nord Reno-Vestfalia (maggio 2024) hanno infatti convalidato la classificazione dell’AfD come “caso sospetto”, rilevando numerosi elementi che indicavano tentativi sistematici del partito di opporsi all’ordinamento fondamentale liberale e democratico della Germania. Secondo i giudici, tali indizi si sono nel tempo consolidati fino a diventare certezze.
Il BfV, nel rispetto del suo mandato legale, ha precisato di aver “valutato” l’azione del partito alla luce dei principi fondamentali della Costituzione tedesca: la dignità umana, la democrazia e lo stato di diritto. L’analisi ha incluso il programma federale dell’AfD, le dichiarazioni e i comportamenti dei suoi esponenti, nonché i legami con gruppi e attori dell’estrema destra.
La revisione ha considerato anche gli sviluppi successivi alla sentenza del 2024, comprese le attività del partito nelle ultime tre campagne elettorali statali, la ristrutturazione dei rapporti con l’organizzazione giovanile di estrema destra Junge Alternative (JA), e la campagna per le elezioni federali anticipate, fino alla formazione del gruppo parlamentare dell’AfD nel 21mo Bundestag.
Pertanto, secondo i servizi segreti interni tedeschi, la visione etnico-escludente dell’AfD è incompatibile con l’ordinamento democratico: mira a negare pari diritti e partecipazione a interi gruppi della popolazione, in particolare ai cittadini con origini migratorie da paesi a maggioranza musulmana, che il partito non riconosce come parte integrante del “popolo tedesco” definito su base etnica.
Questa ideologia rappresenta la base della continua propaganda contro minoranze e migranti, attraverso un linguaggio xenofobo e offensivo che alimenta paure e pregiudizi. Ne sono esempio espressioni ricorrenti come “migranti con i coltelli” o la presunta tendenza alla violenza legata a fattori etno-culturali, spesso evocata da figure di spicco del partito.
Cosa accade ora?
Alle elezioni anticipate dello scorso 23 febbraio, AfD ha ottenuto un risultato storico guadagnando il 20,8% dei consensi, piazzandosi al secondo posto dietro i cristianodemocratici di Friedrich Merz (28,5%) e superando ampiamente i socialdemocratici (16,4%). Inoltre, è risultata addirittura al primo posto in un sondaggio Ipsos dello scorso 9 aprile, superando la CDU/CSU di Merz in quel periodo alle prese con l’accordo per formare la coalizione di governo con i socialdemocratici.
Come sottolineano i media tedeschi, la nuova classificazione non mette al bando il partito, ma consente alle autorità tedesche di intensificare la sorveglianza, compreso l’impiego di informatori sotto copertura e il monitoraggio delle comunicazioni, sotto il controllo giudiziario.
Ciò aumenta anche la posta in gioco politica, poiché i partiti istituzionali dovranno affrontare crescenti pressioni per escludere la cooperazione con l’AfD a qualsiasi livello di governo.
La decisione potrebbe alimentare richieste per un divieto formale dei partiti, anche se ciò richiederebbe l’approvazione della Corte costituzionale tedesca e il sostegno del governo nazionale o del parlamento che aprirebbe una dura battaglia legale e politica.