Generali, arriva la lista dei fondi Le candidature Perotti e Roscini

Il conflitto a colpi di pareri in Assogestioni non ferma la composizione della lista per il cda di Generali. L’elenco dei futuri consiglieri promossi dal Comitato dei gestori verrà presentato domani pomeriggio come secondo punto all’ordine del giorno, e dovrebbe essere votato dagli esponenti che non sono ritenuti in conflitto di interessi, ovvero Intesa Sanpaolo, […] L'articolo Generali, arriva la lista dei fondi Le candidature Perotti e Roscini proviene da Iusletter.

Mar 20, 2025 - 17:13
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Generali, arriva la lista dei fondi Le candidature Perotti e Roscini

Il conflitto a colpi di pareri in Assogestioni non ferma la composizione della lista per il cda di Generali. L’elenco dei futuri consiglieri promossi dal Comitato dei gestori verrà presentato domani pomeriggio come secondo punto all’ordine del giorno, e dovrebbe essere votato dagli esponenti che non sono ritenuti in conflitto di interessi, ovvero Intesa Sanpaolo, Poste e Fineco. Al primo punto dell’odg c’è invece la presentazione da parte del professor Filippo Annunziata della sua opinione, attivata dal presidente del comitato Emilio Franco. Intesa Sanpaolo non presenzierà, ma parteciperà alla presentazione della lista. La banca ha chiesto anch’essa un parere legale che dovrebbe essere illustrato venerdì.

Tra i candidati figurerebbe al primo posto Roberto Perotti, già consigliere del Leone nel mandato 2019-22, economista, consulente economico del governo Renzi. Un altro nome sarebbe quello di Dante Roscini, ex banchiere di Merrill Lynch, docente alla Harvard Business School, già consigliere di Tim e ceo di Morgan Stanley Italia. Accanto a questi due favoriti, la rosa prevederebbe a seguire il nome del filosofo Luciano Floridi, direttore del Digital Ethic Center di Yale, e dei due banker Guido Celona e Cristian Montaudo.

I tempi ormai sono stretti perché il deposito è atteso entro la fine della prossima settima. Ci sarà la lista di maggioranza stilata da Mediobanca (13,1% del Leone) che candida il ceo Philippe Donnet e il presidente Andrea Sironi a un nuovo mandato. E ci dovrebbe essere anche quella del gruppo Caltagirone che avrebbe scelto una versione breve, con cinque-sei candidati e che in questa fase appare più impegnato sull’altra operazione chiave sul mercato finanziario nazionale: l’Ops su Mediobanca annunciata dal Monte dei Paschi (ieri ha pressoché azzerato lo sconto in Borsa con Piazzetta Cuccia) che, se arrivasse in porto, consentirebbe al gruppo romano (azionista con l’8% di Mps e che gode dell’appoggio di altri soci della banca) di posizionarsi anche in Generali. Ma i tempi dell’operazione si prospettano lunghi per l’ops del Monte, l’ultima del risiko.

Riuscirà nel frattempo Mediobanca a liberarsi dall’abbraccio di Siena? Martedì il ceo Alberto Nagel ha detto a Londra di poter utilizzare l’eccesso di capitale per eventuali operazioni di m&a, visto che il Cet1, oggi al 15,5%, può ridursi fino al 13,5%, secondo le regole Bce. In alternativa, Mediobanca potrebbe ridurre la quota nel Leone, come Nagel ha già detto in passato. Più che di una dichiarazione di intenti quello del ceo è stato un riferimento alle varie strade che la banca potrebbe imboccare, lanciando un segnale chiaro a investitori e azionisti: in versione standalone Mediobanca ha ampie possibilità di crescita. Oggi l’istituto milanese è in passivity rule e qualsiasi operazione trasformativa dovrebbe passare attraverso un percorso fatto di assemblee ordinarie e straordinarie.

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