Gaza, il Parlamento Ue contro il blocco degli aiuti imposto da Israele: “Si rispetti il diritto internazionale”
Il Parlamento europeo, con un’ampia maggioranza, ha deciso di prendere posizione contro il blocco al flusso di aiuti umanitari a Gaza imposto dal governo israeliano. E lo fa con il supporto delle principali famiglie europee, dal Ppe ai Socialisti, fino a Renew, ai Verdi e a The Left. Manca invece quello della destra, dai Conservatori […] L'articolo Gaza, il Parlamento Ue contro il blocco degli aiuti imposto da Israele: “Si rispetti il diritto internazionale” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il Parlamento europeo, con un’ampia maggioranza, ha deciso di prendere posizione contro il blocco al flusso di aiuti umanitari a Gaza imposto dal governo israeliano. E lo fa con il supporto delle principali famiglie europee, dal Ppe ai Socialisti, fino a Renew, ai Verdi e a The Left. Manca invece quello della destra, dai Conservatori dei quali fa parte anche Fratelli d’Italia, ai Patrioti, gruppo che accoglie anche la Lega, fino ai Sovranisti.
“Noi, leader dei gruppi politici Ppe, S&D, Renew Europe, Verdi/Efa e The Left al Parlamento Europeo, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la minaccia di un’ulteriore escalation militare nella Striscia di Gaza e protestiamo contro tutte le violazioni del diritto internazionale in questo conflitto, comprese tutte le dichiarazioni che prevedono cambiamenti territoriali o demografici nella zona”, si legge in una nota congiunta con chiaro riferimento a eventuali piani di occupazione o annessione che sono già stati esplicitati da membri dell’esecutivo israeliano. L’appello delle famiglie europee ha lo scopo di stimolare un “intervento internazionale immediato ed efficace per alleviare l’intollerabile crisi umanitaria a Gaza”.
La tempistica non è casuale. Proprio nei giorni scorsi è stato il presidente americano, Donald Trump, a promettere che gli Stati Uniti si sarebbero impegnati a fornire cibo e aiuti a Gaza. Cosa che poi è stata annunciata ufficialmente sottolineando che al coordinamento delle operazioni non avrebbe partecipato Israele che, invece, porta avanti il suo blocco sulla Striscia “che impedisce agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione civile che vive in condizioni disumane“, continuano.
Le principali famiglie Ue si appellano infine al rispetto del “diritto internazionale umanitario. Condanniamo qualsiasi atto di politicizzazione o militarizzazione degli aiuti umanitari. Chiediamo alle autorità israeliane di intervenire immediatamente, in cooperazione con le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire l’accesso illimitato all’assistenza umanitaria essenziale alla popolazione palestinese di Gaza. Chiediamo la cessazione immediata e duratura delle violenze. Esigiamo il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti. Condanniamo qualsiasi dichiarazione che proponga lo sfollamento forzato di persone o modifiche territoriali, insistendo sul pieno rispetto del diritto internazionale. Chiediamo inoltre che si ponga fine all’impunità per le flagranti violazioni del diritto internazionale umanitario commesse durante le ostilità”.
L’intento dichiarato è anche quello di riportare l’Unione europea a esercitare una minima influenza in campo diplomatico, ruolo che ha esercitato con scarsi risultati ed enormi difficoltà sia sul dossier ucraino che su quello mediorientale: “Continuiamo a chiedere che l’Ue compia sforzi diplomatici proattivi per giungere a un cessate il fuoco permanente. Ribadiamo l’impegno del Parlamento europeo a favore di una soluzione negoziata che preveda due Stati, sulla base dei confini del 1967, con Israele e Palestina come vicini democratici e sovrani con Gerusalemme come capitale condivisa, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, quale unica via praticabile per una pace e una stabilità durature in Medio Oriente. Ribadiamo che non vi può essere alcuna prospettiva di pace, sicurezza e stabilità per Gaza, né di riconciliazione tra la popolazione israeliana e quella palestinese, fintantoché Hamas continuerà a svolgere un ruolo nella Striscia di Gaza. L’entità della distruzione e delle sofferenze umane a Gaza richiede un impegno internazionale globale da parte dell’Ue e della comunità internazionale. Plaudiamo pertanto al lavoro svolto dai Paesi arabi per un piano di ricostruzione credibile per Gaza, che possa anche fungere da piattaforma per la pace e la sicurezza regionali”.
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