Fusione nucleare: la start-up spin-off di Oxford punta su un approccio innovativo, più semplice e meno costoso

Riprodurre sulla Terra il processo che alimenta le stelle: è questa la promessa della fusione nucleare artificiale, una tecnologia che potrebbe cambiare per sempre il settore energetico, offrendo una fonte di energia pulita e virtualmente inesauribile. A differenza della fissione nucleare, che genera energia dividendo atomi pesanti, la fusione avviene schiacciando atomi leggeri, formando un...

Feb 17, 2025 - 18:10
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Fusione nucleare: la start-up spin-off di Oxford punta su un approccio innovativo, più semplice e meno costoso

Riprodurre sulla Terra il processo che alimenta le stelle: è questa la promessa della fusione nucleare artificiale, una tecnologia che potrebbe cambiare per sempre il settore energetico, offrendo una fonte di energia pulita e virtualmente inesauribile.

A differenza della fissione nucleare, che genera energia dividendo atomi pesanti, la fusione avviene schiacciando atomi leggeri, formando un plasma a temperature superiori ai 100 milioni di gradi Celsius. Finora, però, questa tecnologia è rimasta confinata ai laboratori di ricerca. La corsa per costruire il primo reattore a fusione operativo è aperta e tra i protagonisti più innovativi c’è First Light Fusion, una startup britannica che sta sperimentando un approccio del tutto nuovo.

Dimenticate magneti e laser

Nata come spin-off dell’Università di Oxford, First Light Fusion sta sviluppando un sistema basato sulla fusione per confinamento inerziale. Mentre la maggior parte dei reattori a fusione utilizza laser potentissimi o campi magnetici ultra-sofisticati, questa tecnologia si basa su un’idea apparentemente semplice: sparare un proiettile a velocità estrema per comprimere il combustibile nucleare e innescare la reazione.

Il principio è lo stesso che avviene nel cuore del Sole, ma richiama anche il meccanismo delle prime bombe atomiche. In pratica, il reattore progettato da First Light Fusion utilizza l’energia dell’impatto per generare le condizioni necessarie alla fusione, un po’ come accade in un motore a scoppio, dove la candela d’accensione innesca la combustione.

L’obiettivo? Rendere la fusione nucleare più semplice, economica e accessibile rispetto agli attuali metodi sperimentali.

Record di pressione e test di successo

Nel marzo 2024, la startup britannica ha annunciato un traguardo storico: grazie alla sua macchina pulsata avanzata, ha raggiunto una pressione record di 1,85 terapascal, superando il precedente primato mondiale di 1,5 terapascal.

Pochi mesi dopo, nell’aprile 2024, First Light Fusion ha nuovamente attirato l’attenzione della comunità scientifica, testando con successo il suo cannone elettrico. L’esperimento prevedeva l’utilizzo di questo dispositivo per attivare una reazione di fusione all’interno di un prototipo di reattore, e i risultati sono stati sorprendenti: la startup è riuscita a decuplicare la distanza percorsa dal proiettile, passando da 1 cm a 10 cm.

Nonostante questi traguardi, la strada verso un reattore a fusione commerciale è ancora lunga. Per rendere il sistema realmente operativo, sarà necessario incrementare la distanza del proiettile fino a diversi metri e dimostrare che la tecnologia può generare più energia di quanta ne consumi.

Il sogno di un mondo alimentato da energia pulita e inesauribile potrebbe sembrare ancora lontano, ma i progressi di First Light Fusion dimostrano che la fusione nucleare non è più solo fantascienza. Se questa tecnologia riuscirà a superare le sfide ancora aperte, potrebbe rappresentare la svolta definitiva nella lotta ai combustibili fossili e al cambiamento climatico.

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Fonte: firstlightfusion.com

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