Francesco Maria Chelli, presidente Istat: “È in corso una relativa marginalizzazione dell’economia Ue” | L’intervento

“I risultati del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat danno conto della crescente polarizzazione delle relazioni commerciali attorno a Stati Uniti e Cina, con una relativa marginalizzazione dell’economia europea”. Lo dichiara il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, a Genova, in occasione della presentazione della tredicesima edizione dell’analisi sulla struttura, la performance e la dinamica […] L'articolo Francesco Maria Chelli, presidente Istat: “È in corso una relativa marginalizzazione dell’economia Ue” | L’intervento proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Mar 24, 2025 - 09:40
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Francesco Maria Chelli, presidente Istat: “È in corso una relativa marginalizzazione dell’economia Ue” | L’intervento
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“I risultati del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat danno conto della crescente polarizzazione delle relazioni commerciali attorno a Stati Uniti e Cina, con una relativa marginalizzazione dell’economia europea”.

Lo dichiara il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, a Genova, in occasione della presentazione della tredicesima edizione dell’analisi sulla struttura, la performance e la dinamica del sistema produttivo italiano rispetto all’export e all’import.

“La nostra analisi circoscrive la ‘vulnerabilità’ a un numero contenuto di attività economiche: sono circa 23mila le imprese italiane vulnerabili all’export e circa 4.600 all’import – illustra Chelli – il loro peso economico appare però non irrilevante. Le imprese vulnerabili all’export impiegano 415mila addetti, generano il 3,5% del valore aggiunto e rappresentano il 16,5% delle esportazioni complessive, mentre quelle vulnerabili all’import circa 400mila addetti, il 5,7% del valore aggiunto e il 23,8% delle importazioni”.

“Il rapporto conferma come nel 2024 l’Italia abbia registrato una performance complessivamente positiva sui mercati internazionali, con valori record nell’avanzo commerciale dei prodotti energetici e una tenuta della quota di mercato sul commercio mondiale – indica Chelli –, ma nelle mutate condizioni geo-economiche attuali sottolinea come gli stessi fattori che in passato hanno fornito uno stimolo alla crescita del Paese, in primo luogo l’integrazione sempre più intensa delle reti commerciali e produttive internazionali, possano ora diventare una vulnerabilità”.

NESSUN PAESE EUROPEO PUÒ AFFRONTARE I DAZI DA SOLO

“Riguardo ai potenziali conflitti commerciali, nessun Paese europeo è in grado di affrontarli e contrastarli pienamente da solo perché ciò richiederebbe un intervento di bilancio strutturale dell’Unione Europea in modo coordinato tra i Paesi, un messaggio che abbiamo voluto esprimere in modo chiaro al nostro Paese”.

Così il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, interviene sul rischio dazi alla Camera di Commercio di Genova per la presentazione della tredicesima edizione del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, un’analisi sulla struttura, la performance e la dinamica del sistema produttivo italiano rispetto all’export e all’import.

“Negli ultimi anni le imprese italiane attive sui mercati internazionali hanno fronteggiato con successo un contesto non facile, reagendo a shock che si sono alternati in rapida successione: l’emergenza sanitaria, la crisi energetica, l’inflazione, la guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche e i potenziali conflitti commerciali – evidenzia Chelli –. Riguardo a quest’ultimi, l’Unione Europea ha presentato nel 2023 un cambio commerciale quasi quattro volte superiore a quello degli Stati Uniti, il che l’espone a maggiori rischi dovuti al nuovo orientamento della politica commerciale statunitense”.

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