Forze Armate: slittano gli aumenti di stipendio e gli arretrati

Cedolino di maggio senza gli aumenti previsti dal rinnovo del contratto per Polizia e Forze Armate, arretrati e aumento di stipendio da giugno 2025.

Mag 7, 2025 - 12:01
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Forze Armate: slittano gli aumenti di stipendio e gli arretrati

Forze di Polizia e Forze Armate dovranno attendere giugno per ricevere in busta paga gli aumenti previsti dal rinnovo del Contratto Collettivo per il triennio 2022-2024, recepito dal Presidente della Repubblica con decreto firmato a marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale ad aprile (DPR 52/2025).

È il SIULM (Sindacato Unitario Lavoratori Militari) ad annunciare i ritardi causati dai tempi tecnici ristretti. Non sarà possibile procedere con l’erogazione degli adeguamenti stipendiali nel mese di maggio poiché il cedolino è stato già emesso. I nuovi importi, quindi, saranno disponibili con la busta paga di giugno.

Il nuovo CCNL delle Forze Armate prevede incrementi salariali e arretrati a beneficio di circa 300mila militari e appartenenti alle Forze dell’Ordine. Lo stipendio dovrebbe aumentare da 100 e 120 euro netti al mese salario minimo tabellare, indennità fisse e trattamento accessorio. In conseguenza dell’adeguamento retributivo medio del 6,5%. Qualche esempio:

  • aumento di 101 euro al mese per graduati semplici,
  • aumento di 105 euro al mese per sergenti,
  • aumento di 107 euro al mese per sergenti maggiori,
  • aumento di 111 euro al mese per marescialli ordinari.​

Previste anche nuove indennità di mansione e di specializzazione (es.: settore cinofilo). Dal 1° gennaio 2025, inoltre, al personale che svolge servizio notturno (almeno 4 ore nella fascia oraria 22:00 – 6:00) è riconosciuta un’indennità di turno notturno di 18 euro, cumulabile con il compenso di guardia (ma non con quello per lavoro straordinario notturno).

Anche per il pagamento degli arretrati relativi al 2024 e ai primi mesi del 2025 sarà necessario attendere fino alla busta paga di giugno: in questo caso si tratta di un importo medio che ruota intorno ai 1.100 euro netti, seppure con variazioni o in base al grado e all’anzianità di servizio. Saranno tuttavia scalate le somme già corrisposte a titolo di indennità di vacanza contrattuale e di anticipo sul rinnovo contrattuale.