Fiera, una partenza da Oscar. Ritorno in piazza di Geoffrey Rush. Tra i banchi la folla dei giorni migliori
Le edizioni di primavera non tradiscono: numeri record e l’attore australiano grandi protagonisti. L’evento traina i musei e l’indotto. Sul percorso 240 postazioni, finalmente stand anche alla Badia. .

Arrivano da Lucca per vedere l’effetto che fa. "Siamo qui per la fiera, vogliamo confrontarla con la nostra". Derby tra i banchi. Accade anche questo al debutto della fiera di maggio, che già segnala il compleanno a cifra tonda, quello di giugno: il decennale dell’Antiquaria. La comitiva lucchese non si perde un dettaglio e scatta foto a raffica. Chissà se poi gli aretini faranno altrettanto restituendo la visita. Il "gancio" tra Arezzo e Lucca è l’antiquario, fedele a entrambi gli appuntamenti. "Ma questa città è davvero bellissima, a misura d’uomo, dobbiamo tornarci" esclama con il tono di chi scopre un tesoro una signora sottobraccio al marito: sono qui per il ponte di maggio, arrivano dal Veneto. Un fiume di gente si muove tra i vicoli e le piazze dove regnano gli oggetti del passato. Parcheggi pieni già dalla mattinata. E l’Antiquaria fa da trampolino ai musei che continuano a volare. In realtà l’aumento di ingressi viene da alcune settimane e come osserva un rigoroso Simone Chierici "dimostra che Arezzo ha conquistato un posto d’onore tra le città d’arte a livello nazionale".
Il cartello con la scritta "biglietti esauriti" campeggia all’ingresso della basilica di San Francesco conferma il trend. L’Antiquaria lo amplifica e regala le sue "chicche": come la visita a sorpresa di Geoffrey Rush che non si perde lo spettacolo di Piazza Grande. Per lui la Fiera non è una novità, semmai un ritorno: perchè l’attore australiano premio Oscar e protagonista di tanti film amatissimi tra i quali la saga dei Pirati dei Caraibi, Il discorso del Re e La Migliore offerta, era già stato in città a settembre 2023. Una Fiera che conta 239 espositori, in linea con il dato di maggio 2024, tra i quali 19 spuntisti.
In piazza della Badia sono tornati i banchi, colmando il vuoto delle precedenti edizioni. Ieri erano quattro, ma meglio di niente anche se restano dei vuoti che andrebbero colmati. E che dire dei banchi vintage-fai-da-te? A ben guardare stanno lentamente - ma inesorabilmente - conquistando pezzi di "terra" su cui aprire stand.
Così in via Cesalpino, in via dei Pileati e in piazza del Comune: qui il banco ha già raddoppiato lo spazio e ieri proponeva perfino abbigliamento da mare. Non è un bel colpo d’occhio per una Fiera che, nonostante tutto, mantiene il suo fascino e la sua forza proprio negli oggetti del passato, quelli autentici. Nel fiume di gente a caccia di un tavolino per mangiare, nuotano i ristoranti del centro, presi nel tour de force dei due, persino tre turni, con turisti in coda. Tavolini ovunque nel quadrilatero tra piazza Grande e via Madonna del Prato, e lo slalom diventa un esercizio obbligatorio per guadagnare un pezzo di strada sulla quale camminare.
Dal "letargo" del dopo-Città del Natale al risveglio, repentino sulla scia di due ponti da incorniciare, il passo è stato breve. Forse un po’ troppo.