Ferrari: Leclerc ha dato il massimo, Hamilton assetto che non paga

Pesiamo al rendimento della Ferrari. In F1 i dettagli contano e oggi, nelle qualifiche del Gran Premio del Giappone, non tutto è adatto secondo i piani. Il Cavallino Rampante senza dubbio attendeva di più, ma quando la coperta è corta, non è che si può pretendere di scaldare tutto il corpo. C’è sempre qualcosa che […]

Apr 5, 2025 - 12:28
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Ferrari: Leclerc ha dato il massimo, Hamilton assetto che non paga

Pesiamo al rendimento della Ferrari. In F1 i dettagli contano e oggi, nelle qualifiche del Gran Premio del Giappone, non tutto è adatto secondo i piani. Il Cavallino Rampante senza dubbio attendeva di più, ma quando la coperta è corta, non è che si può pretendere di scaldare tutto il corpo. C’è sempre qualcosa che resta fuori. In attesa degli aggiornamenti del Bahrain, questo è quanto…

Si poteva fare di più? Forse no…

Leclerc poteva fare qualcosa di più? Probabilmente si, questo considerando che nel suo secondo giro lanciato in Q3, la SF-25 numero 16 ha tagliato il traguardo girando più lenta del push lap precedente. Il suo distacco dalla vetta non è pessimo. Quando ci sono solo due o tre decimi di differenza, il gap è spesso legato a una questione di handling e perfezione di guida, contesto che la Rossa non è riuscita a trovare.

Nel T1 il grip non era sufficiente, e resta da capire se la causa fosse una scelta di warm-up o meno. Per il resto dei settori, il monegasco si è avvicinato parecchio, pur soffrendo sempre nel T2, tra curva 9 e 11, della solita carenza di rotazione. In attesa delle nostre consuete analisi, possiamo anticipare un fatto: il compromesso globale che la Ferrari ha scelto non è stato il migliore.

Ferrari F1
Primo piano di Charles Leclerc, in azione con la SF-25 durante le Fp2 del Giappone 2025

Quello che pareva un passo avanti concreto nelle Fp3, in Q3 non lo è stato. L’atteggiamento sottosterzante ha dato fastidio e limitato la performance. Spostare il centro di pressione troppo sull’avantreno ha alleggerito il posteriore e le conseguenze si sono viste nelle fasi di uscita. Il setup non ha pagato quanto la Ferrari si aspettava. Questo non vuol dire necessariamente che fosse sbagliato. È infatti molto probabile che più di questo non si poteva ottenere con l’attuale pacchetto.

Charles analizza con estrema lucidità

Leclerc si presenta ai microfoni con uno sguardo lucido e consapevole. Non nasconde una certa delusione per il quarto posto conquistato in qualifica, ma al tempo stesso non si dice sorpreso. Era un risultato ampiamente previsto. La superiorità di McLaren e Red Bull non è una novità, era stata messa in conto già prima del weekend. “Sapevamo di non poter fare un miracolo“, ammette Charles, con una sincerità che non lascia spazio a interpretazioni.

Il monegasco punta il dito soprattutto sul primo settore, dove la Ferrari è sembrata più in difficoltà rispetto alla concorrenza. Lì si è costruito gran parte del gap che ha separato la SF-25 dalla vetta. Ma non tutto è da buttare. Anzi, proprio nei fine settimana dove il risultato lascia l’amaro in bocca, secondo il monegasco si imparano le lezioni più preziose. E questa volta, lui personalmente, si porta a casa un guadagno importante.

Ferrari F1 Leclerc
Charles Leclerc, si muove nel paddock del Giappone

Ho capito un po’ di più dove voglio mettere la macchina“, sottolineando il percorso di crescita intrapreso in questi giorni. Un lavoro di cesello, fatto di micro-regolazioni e sensibilità ritrovata, che lo ha avvicinato alla visione ideale della monoposto. Il rammarico per non essere lì davanti, tra i primissimi, però resta. “Il quarto posto non è la posizione che vogliamo avere“, ribadisce. Ma con grande lucidità riconosce anche che oggi, semplicemente, non c’era di più da prendere.

Il pacchetto aveva raggiunto il suo limite. E la Ferrari, almeno oggi, ha saputo massimizzare ciò che era disponibile con la scelta sulla messa a punto. Uno sguardo è infine rivolto alla gara. C’è fiducia. Perché ciò che è stato capito ieri, durante la preparazione, potrebbe tornare molto utile nel passo gara. E magari, perché no, aiutare Charles a tornare a lottare là davanti, dove sente di appartenere.

Lewis ha scelto un set-up erroneo

Hamilton non cerca scuse e analizza il risultato del sabato: “Non mi sono trovato bene con l’auto, altrimenti non sarei ottavo”. Parole chiare, che sottolineano quanto la sua qualifica non sia andata secondo le aspettative. La sua SF-25 non ha mai avuto il bilanciamento desiderato, e il britannico ammette apertamente la difficoltà nel trovare la giusta confidenza per spingere davvero al limite.

Allo stesso tempo, non manca un elogio sincero per il compagno di squadra: “Però Charles ha fatto un ottimo lavoro”. Hamilton riconosce il valore del lavoro svolto dal monegasco e sottolinea quanto entrambi stiano profondendo il massimo sforzo ad ogni weekend per far progredire la Rossa. C’è ammirazione nei confronti di Leclerc, che è riuscito a portarsi molto vicino alla prima fila: “Ovviamente è molto veloce”, ribadisce.

Ferrari F1 Leclerc
Lewis Hamilton, con il monopattino nel paddock del Giappone

La chiave di lettura, però, sta tutta nelle scelte differenti fatte nel corso del fine settimana: “Abbiamo scelto due strade differenti a livello di assetto”. Un approccio divergente, che potrebbe rivelare esiti opposti tra qualifica e gara. Lewis è consapevole di non aver estratto tutto il potenziale della vettura sul giro secco, ma resta la speranza che la direzione presa sul setup possa rivelarsi vincente in ottica domenica.

Lo sostiene commentando il contesto competitivo in vista di domani: “Spero che la mia [scelta sulla messa a punto], viceversa, possa pagare in gara”. Una dichiarazione lucida, onesta e carica di quel mix di autocritica e fiducia che da sempre caratterizza il campione inglese. D’altra parte il britannico ha dimostrato che sulla distanza dei 300 chilometri la sua competitività spesso aumenta.

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv