La mossa della Regione. Dazi, aiuti per 50 milioni: "Caccia a nuovi mercati e produzione moderna"
Giani: "Piano concreto e tempestivo, non è il momento di stare fermi". Marras: "La Toscana è molto esposta, temiamo ripercussioni non banali".

Cinquanta milioni di euro, erogati tramite bandi, per aiutare le aziende toscane a rispondere ai dazi di Trump e ai relativi effetti sul mercato. Questa la ricetta lanciata ieri dal presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha incontrato le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del mondo cooperativo. Insieme al governatore, gli assessori regionali all’economia Leonardo Marras e il direttore generale della Regione, Paolo Pantuliano.
"Con un bando da 8,5 milioni di euro – ha spiegato Giani – la Regione ha già aperto le porte alle aziende estere pronte a investire sul nostro territorio. Ma non basta. Per sostenere le imprese toscane nei mercati internazionali, abbiamo fatto un bando da 12 milioni di euro: risorse fondamentali per partecipare a fiere, avviare campagne di marketing, promuovere i prodotti ben oltre il mercato americano. E c’è un altro ulteriore bando da 30 milioni di euro che sarà dedicato all’innovazione di prodotto o di processi produttivi, per rendere le imprese toscane più competitive. In totale, 50 milioni di euro messi in campo".
Il tavolo attivato ieri continuerà a riunirsi ogni 15 giorni proprio per monitorare richieste e necessità delle imprese. Giani ha poi sottolineato l’importanza di ‘essere Europa’ e di muoversi in una cornice condivisa: "Non è tempo di attendismi – ha detto – né di sperare che tutto torni magicamente alla normalità. È il momento di agire, con decisione e con una strategia opposta a quella del protezionismo. Trattare da soli è un errore fatale".
"In una Regione come la Toscana – ha aggiunto Marras –, molto esposta verso i mercati internazionali e, soprattutto, verso gli Stati Uniti, c’è da aspettarsi una ripercussione non banale. Come abbiamo visto, le ricadute sono tali da presentare danni ed effetti negativi su tutta l’economia, anche quella americana. Di conseguenza c’è da aspettarsi un equilibrio diverso, ma la preoccupazione è davvero molto alta perché gli effetti si sono già visti. Chi è un importatore americano ha già congelato gli ordini da settimane, quindi probabilmente i conti del 2025 ne risentiranno e così tutta l’economia toscana, soprattutto quella che con gli Usa ha un rapporto privilegiato".