Ferrari, i ritocchi sul setup hanno prodotto instabilità sulla SF-25

Ferrari poteva fare meglio. Il team di F1 italiano ha scelto però di ritoccare il set-up e qualcosa è cambiato. Non deve essere visto per forza come un errore, d’altronde i punti si distribuiscono in gara. Tuttavia resta da capire se, una messa a punto che possa favorire il passo sulla lunga distanza gestendo il […]

Mar 22, 2025 - 14:59
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Ferrari, i ritocchi sul setup hanno prodotto instabilità sulla SF-25

Ferrari poteva fare meglio. Il team di F1 italiano ha scelto però di ritoccare il set-up e qualcosa è cambiato. Non deve essere visto per forza come un errore, d’altronde i punti si distribuiscono in gara. Tuttavia resta da capire se, una messa a punto che possa favorire il passo sulla lunga distanza gestendo il degrado, sarà efficace partendo dietro nella scia turbolenta delle altre monoposto che abbassano il carico.

Il carico che manca alla SF-25 per fare la pole

L’analisi telemetrica tra Hamilton e Piastri racconta due storie molto diverse: da un lato, il britannico ha dovuto gestire un’auto con un comportamento non ottimale, dall’altro l’australiano che ha potuto sfruttato al massimo il bilanciamento perfetto della MCL39 per mettere assieme un giro impeccabile. Oscar ha rifilato 0.286s a Lewis grazie a una combinazione di velocità di percorrenza superiore nelle curve lente.

Ferrari F1 SF-25
La telemetria della Q3: Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) vs Oscar Piastri (McLaren)

Per di più paliamo di una gestione ottimale della trazione nelle fasi di accelerazione. La McLaren ha dimostrato un’eccellente efficienza aerodinamica, consentendo al pilota australiano di essere più rapido nei cambi di direzione e di avere maggiore grip nelle curve ad alta velocità. Alla 1 Hamilton ha adottato una tecnica di frenata molto progressiva, senza mai rilasciare completamente il gas nella prima fase del trail braking.

Questa scelta è finalizzata a mantenere stabile il posteriore ed evitare un eccessivo sovrasterzo, ma di contro compromette l’inserimento, causando un balance non ottimale. La conseguenza? Per compensare, Hamilton è costretto a frenare più a lungo, perdendo tempo rispetto a Piastri, che invece sfrutta un inserimento più fluido e una maggiore velocità minima, guadagnando già 0.051s con 7 km/h in più.

Nel prosieguo del giro, l’equilibro imperfetto della SF-25 continua a penalizzare Hamilton. In curve come la 8, la 9, la 12 e la 16, il sette volte campione del mondo di F1 è costretto a tenere il freno più a lungo rispetto a Piastri, che invece può lasciarlo prima e anticipare il ritorno sull’acceleratore. Come risultato, ottiene una velocità di percorrenza inferiore di 7 km/h in curva 9 e 8 km/h in curva 12.

La carenza di trazione

Nonostante tutto, Lewis riesce a restare in linea con i tempi del pilota McLaren sino al secondo settore, segno di un giro comunque competitivo. Ma nelle ultime due curve la differenza diventa evidente: Oscar Piastri riesce a mettere giù potenza prima, specialmente in curva 16, dove la MCL39 è in grado di scaricare a terra molta più aderenza laterale e sviluppa ben 12 km/h in più.

Ferrari F1 SF-25
Forze longitudinali e tra versali nella Q3: Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) vs Oscar Piastri (McLaren)

Questo si traduce in un distacco di 0.120s in una sola curva, evidenziando come la vettura britannica sia superiore nella gestione del grip nelle curve veloci. Il grafico delle forze G laterali conferma questo trend: nelle curve più rapide, in particolare la 7 e la 16, la McLaren genera più downforce e garantisce una percorrenza più stabile e veloce, dimostrando l’eccellente lavoro svolto dal team di Woking.

Il monegasco migliora ma non abbastanza

Dopo le difficoltà di ieri Leclerc nella qualifica sprint di F1 ha mostrato segni di miglioramento, specialmente nel primo settore, anche se non abbastanza da superare Hamilton. Il distacco finale è di circa 1 decimo, con la SF-25 che continua a mostrare un comportamento un pò instabile, compromettendo l’uscita di curva e la fase di trazione. I ferraristi adottano strategie di frenata abbastanza simili, come possiamo vedere dal grafico in basso.

Lo fanno mantenendo leggermente aperto il gas in inserimento per evitare eccessivi trasferimenti di carico. Tuttavia, mentre Hamilton opta per un rilascio progressivo, Leclerc preferisce una frenata più singhiozzante, dando piccoli colpetti al pedale per correggere il bilanciamento. Questa tecnica lo aiuta a indirizzare l’anteriore, ma non è sufficiente per eliminare una rotazione imperfetta.

Ferrari F1 SF-25
La telemetria della Q3: Lewis Hamilton e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Infatti, in uscita di curva, il monegasco si trova con più angolo volante rispetto a Hamilton, ritardando il ritorno sul gas. Anche in curve come la 6, la 9 e la 12, questo lo penalizza: il britannico può mettere giù potenza con le ruote più dritte, massimizzando la trazione, mentre Leclerc deve attendere diverse frazioni di secondo molto preziose, nell’economia del giro, accumulando un gap significativo.

In curva 12 Hamilton realizza una piccola frenata per correggere la traiettoria e di riflesso anticipare il full gas. Al contrario, il suo più giovane compagno di squadra è stato costretto ad aspettare qualche istante in più. Nel solo secondo settore, dati alla mano, l’ex pilota dell’Alfa Romeo ha perso 0.180s. Nonostante queste difficoltà, il ferrarista ha un vantaggio in alcune curve ad alta velocità.

Ferrari F1
Lewis Hamilton (Ferrari) durante la Sprint Race in Cina

Alla 7 riesce a mantenere l’acceleratore completamente aperto con la sua SF-25, mentre Hamilton è costretto a un leggero lift del 15%, probabilmente a causa di una temperatura delle gomme non ottimale o di un assetto più morbido. Anche in curva 16 il comportamento si ripete: Leclerc riesce a portare 11 km/h in più che gli fa guadagnare circa 0.107s. Mossa che però non è sufficiente per compensare il tempo perso nelle curve lente.

Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv