Ferrari di Hamilton: scarsa trazione, carenza rotativa e carico inadeguato
Vedere una Ferrari così in F1 fa male. Non si può dire il contrario quando le attese erano bene altre. Nell’analisi sulla Rossa ci mettiamo dentro pure Antonelli. Il rendimento dell’italiano ci aiuterà a capire l’attuale stato di forma della monoposto modenese. Iniziamo col dire che, Kimi, ha offerto un altro segnale chiaro e inequivocabile: […]

Vedere una Ferrari così in F1 fa male. Non si può dire il contrario quando le attese erano bene altre. Nell’analisi sulla Rossa ci mettiamo dentro pure Antonelli. Il rendimento dell’italiano ci aiuterà a capire l’attuale stato di forma della monoposto modenese. Iniziamo col dire che, Kimi, ha offerto un altro segnale chiaro e inequivocabile: non guida per fare la comparsa ma bensì per fare la differenza.
Antonelli batte il record di Verstappen
Il rookie italiano ha disputato una gara pressoché perfetta, chiudendo in sesta posizione e conquistando punti importanti per il team. Ma non è tutto: con il miglior giro in gara e nove passaggi in testa alla corsa, Andrea ha battuto due record che appartenevano a un certo Max Verstappen, diventando il più giovane pilota ad essere stato leader di una gara di F1 e ad aver siglato il giro più veloce.
La prestazione è stata costruita su basi solide: uno stint lunghissimo di 30 giri con le medie (il più lungo della griglia), gestito con una costanza disarmante. Dopo Max e Lando, di fatti, Kimi è stato il terzo più veloce nella prima parte di gara, con una media di 1:33.669 e un miglior giro segnato addirittura al 28° passaggio, segno che il degrado sulla sua W15 era praticamente nullo.
Dopo l’unico pit stop della cosa la tendenza si è confermata: Antonelli è stato il più veloce in pista nel secondo stint, siglando il fastest lap al giro 50, per poi chiudere la sua corsa a poco più di un secondo dal suo compagno di squadra. Purtroppo non si possono fare le stesse considerazioni per la vettura numero 44. Dopo una prima parte di gara solida, l’attacco al 6° posto della Ferrari si è fermato al giro 33, quando ha tentato un undercut sul diciottenne della Mercedes passando alla gomma media.
I problemi di Lewis
Ma già al secondo giro del suo run, la gomma Hard di Kimi ha restituito più grip e prestazione, e Lewis ha perso l’utilizzo del sistema DRS. Da lì in poi, è iniziato un lento declino: 10.5 secondi di distacco a fine gara. Il secondo stint è stato semplicemente disastroso, aspetto strano, visto che potenzialmente la gomma gialla, specie nei primi 15 giri, è più prestazionale della gomma Hard.
Eppure, come detto, nelle ultime 23 tornate il delta medio da Kimi è di circa 5 decimi a giro. Per capire quali siano stati effettivamente i limiti della SF-25 nell’ultima parte di gara, abbiamo deciso di analizzare due giri in contemporanea di Kimi e Lewis. Parliamo del passaggio numero 46°. Come premessa è importante fare un appunto: si è parlato tanto di altezze da terra da inizio campionato.
Ebbene, queste potrebbero aver influito nella seconda metà di gara? Perché ricordiamo che, quando la vettura consuma benzina, di riflesso si alleggerisce con il peso e di conseguenza si alza sempre più leggermente dal piano di riferimento, arrivando, con ogni probabilità, alle altezze non congeniali per il corretto funzionamento della Ferrari. La nostra è un’ipotesi. Per il resto c’è il degrado termico che lo stesso Lewis ha confermato via radio.
Sin dall’analisi preliminare della telemetria è evidente come tutto il vantaggio di Kimi risieda nel primo settore, e questo dato è molto curioso: teoricamente è proprio il tratto di pista in cui è necessario più grip, che una mescola più morbida ti garantisce. Solo nello snake (dalla 2 alla 7) Hamilton perde ben 0.519s. In ogni singola curva del lungo serpentino Lewis ha un deficit di velocità non indifferente.
Lo notiamo specie in uscita da curva 6 e in inserimento da curva 7, dove il delta è di addirittura 9 km/h: per tutto il weekend la Rossa ha combattuto con il sottosterzo, e questa curva ne è la prova lampante. Anche in gara questo fenomeno è stato presente, anche se è parso molto più accentuato sulla monoposto del britannico piuttosto che su quella di Leclerc, dove si sono intraviste delle piccole migliorie in termini di rotazione.
Aderenza e downforce non ci sono sulla SF-25
Inoltre, la mancanza di grip e di carico generato sul compound medio viene confermata anche dai dati di full throttle (quindi full gas) e full braking: addirittura 4.6 in più e 5.8 punti percentuali meno, rispettivamente, a favore di Kimi, indice che l’italiano andava molto prima e più facilmente sull’acceleratore in trazione, che aveva meno bisogno di utilizzare il freno, mostrando un’ottima capacità di rotazione e agilità .
Considerando l’handling del britannico, la Spoon (13-14) è stata la cartina tornasole per il sette volte campione. Piega della pista dove serve portare quanta più velocità possibile in ingresso e in percorrenza, per poi cercare di andare sul gas prima, sfruttare tutta la pista, fino a salire completamente sul cordolo esterno. Lewis ha fatto tanta fatica sin dalle qualifiche di ieri e in gara la differenza è risultata più che lampante.
Perde addirittura 8 km/h a centro curva, in quanto è costretto a utilizzare molto di più il freno per rallentare la monoposto, trasferire i pesi sull’avantreno e puntare l’anteriore verso l’apice della curva. In uscita e ancora una volta in ritardo sul pedale del gas acceleratore, mostrando una carenza di trazione, per poi portarsi lo svantaggio lungo tutto il tratto della 130R, compromettendo non solo il secondo settore ma pure parte del terzo.
Hamilton aveva dichiarato di aver sacrificato la qualifica per un assetto più orientato alla gara, ma i dati raccontano una storia diversa. L’esatto contrario, in pratica. Sicuramente c’è ancora tanto lavoro da fare per la Ferrari e studiare bene la dinamica di questa monoposto. Una vettura che in questo momento non riesce a strarre tutto il suo potenziale, basicamente perché non si riesce ad ottimizzare gli assetti.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv