Pasqua senza boom, pochi italiani. Il tutto esaurito resta un ricordo: "È colpa di rincari e bollette"
L’analisi di host e albergatori: "Difficile replicare il record del 2024, troppe spese per chi viaggia". Bechi (Federalberghi): "I turisti stranieri invece ci sono. Questa sarà una settimana decisiva". .

di Rossella Conte
FIRENZE
Una Pasqua meno brillante del previsto. A Firenze l’attesa per il lungo weekend pasquale è accompagnata da un cauto ottimismo, ma anche dalla consapevolezza che quest’anno i numeri potrebbero non replicare quelli record del 2024. Il motivo? Meno italiani in vacanza, complice l’inflazione, il caro-bollette e una festività che cade molto tardi, a ridosso di altri ponti, spingendo molti a scegliere mete balneari o viaggi all’estero. "Il mese di aprile è in linea con lo scorso anno – spiega Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Confcommercio Firenze – ma i tre giorni di Pasqua sono leggermente in calo. Non è una flessione drammatica, anzi, siamo sicuri che molti prenoteranno all’ultimo minuto. I turisti internazionali ci sono, quello che manca è l’italiano, oggi più cauto, appesantito dai rincari e con minore capacità di spesa". Un rallentamento lieve, ma che si è fatto sentire già nei primi tre mesi dell’anno, "con un calo contenuto ma costante".
A confermarlo è anche Monica Rocchini, presidente di Assohotel Confesercenti Firenze: "Nei primi mesi del 2025 abbiamo registrato almeno un 10% in meno di turisti rispetto allo stesso periodo del 2024. Speravamo che la Pasqua portasse un po’ di ossigeno, invece siamo fermi a un tasso di occupazione che oscilla tra il 75 e l’80%. Mancano soprattutto gli italiani: magari scelgono il mare o, vista la presenza di ponti così ravvicinati, decidono per mete più lontane e viaggi più lunghi. Oppure, semplicemente, le tasche sono più vuote". Un fenomeno, quello della fuga verso l’estero, che Irene Floris, presidente di Confartigianato Turismo per la provincia di Firenze e co-titolare dell’agenzia CgTravel, conosce bene.
"Tra le destinazioni più richieste quest’anno ci sono Messico, Vietnam, Corea, Egitto, Sri Lanka, Giappone, Oman, Emirati, Arabia Saudita, Maldive, Thailandia, Malesia, Perù. Sempre mixando cultura e relax. Le vendite verso Stati Uniti e Israele sono invece sospese". Ma se l’outgoing tiene, il turismo in arrivo sul territorio fiorentino affronta vecchie e nuove difficoltà. "Purtroppo – continua Floris – il turismo organizzato è ancora penalizzato da normative europee pensate da chi non conosce il settore. Servirebbero più tecnici e meno politicanti. Se davvero si attuassero le proposte avanzate, si rischierebbe di colpire a morte le agenzie tradizionali.
Intanto, a Firenze dilaga l’abusivismo: trasportatori che vendono tour giornalieri, insegnanti di yoga che offrono pacchetti vacanza. Tutto senza licenze e senza garanzie per i clienti". Una situazione complessa che richiede risposte concrete e rapide, anche perché il comparto è ancora in fase di assestamento. "Confidiamo in un incremento delle prenotazioni nelle prossime settimane – osserva Paola Lorenzini, coordinatrice di Cna Turismo Firenze – come è già accaduto in passato, con un’accelerazione last minute. Ma va detto che il 2024 è stato un anno eccezionale, con tassi di occupazione quasi al 100%. Questo anno però in centro ci avviciniamo al tutto esaurito mentre in periferia il tasso di occupazione è più basso".
Infine, Paola Migliosi, presidente Confguide Confcommercio Firenze riflette: "Rispetto allo scorso anno c’è un po’ meno gente. In questo momento, ci sono più che altro comitive e gite scolastiche. Sono tornati gli orientali ma meno italiani. La situazione internazionale non aiuta, anzi sta frenando in parte la voglia di viaggiare".