Femminicidio di Ilaria Sula, la madre di Samson: “Mark sembrava un demonio”
“Mi ha aperto la porta, la faccia di Mark non era la sua. Lui era rosso, tremava forte, da far paura, lui mi ha detto ‘non ho dormito, non ho mangiato’. Lo diceva come fosse un demonio, ho avuto paura che facesse del male anche a me. Gli ho detto ‘calmati’ e lui tremava e […] L'articolo Femminicidio di Ilaria Sula, la madre di Samson: “Mark sembrava un demonio” proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Mi ha aperto la porta, la faccia di Mark non era la sua. Lui era rosso, tremava forte, da far paura, lui mi ha detto ‘non ho dormito, non ho mangiato’. Lo diceva come fosse un demonio, ho avuto paura che facesse del male anche a me. Gli ho detto ‘calmati’ e lui tremava e mi ha detto ‘Mamma, mamma’”.
È questo il racconto fornito agli inquirenti da Nors Man Lapaz, la madre di Mark Antony Samson, il 23enne che ha ucciso a coltellate Ilaria Sula a Roma, nel corso dell’interrogatorio del 7 aprile. La donna è indagata con l’accusa di concorso in occultamento di cadavere poiché – secondo quanto raccontato da lei stessa – ha aiutato il figlio a ripulire la stanza nel tentativo di cancellare le tracce del femminicidio. La donna, raccontando quanto avvenuto il 26 marzo scorso nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano, ha aggiunto di “avere visto una donna con la faccia a terra ( Ilaria Sula, ndr)”.
A quel punto si è rivolta al figlio: “Gli ho detto ‘Amore, cosa hai fatto?’ E lui in filippino mi ha detto ‘se non lo facevo io ammazzavano me’, come a voler dire che se non moriva lei sarebbe morto lui”. Una frase che lascerebbe intendere uno scenario diverso ma sul quale la procura nutre dubbi. Davanti agli investigatori e agli inquirenti, ha riferito di avere sentito i due discutere quella mattina. “Parlavano ad alta voce: tutte e due hanno alzato la voce, mi sembra più lei che lui – fa mettere a verbale – Mi sono preoccupata perché non li ho mai sentiti parlare così, loro quando sono insieme a noi parlano a bassa voce: sono molto riservati”.
Dopo la scoperta di quanto avvenuto nella stanza, sempre secondo Lapaz, è stato Samson ad andare da lei: “È venuto nella mia stanza e mi ha chiesto ‘Mamma, abbiamo una valigia grande?’, io gli ho indicato dove si trovava e lui l’ha presa. Poi dopo sono andata in cucina, è venuto anche lui e ha preso una busta”. La madre ha sostenuto davanti agli inquirenti che ad un certo punto il figlio “gli ha chiesto un abbraccio e io l’ho abbracciato: lui non ha voluto avvisare suo padre”.
Samson ha confessato di aver ucciso la studentessa ternana la mattina del 26 marzo dopo che la ragazza, secondo la sua versione dei fatti, sarebbe arrivata la sera del 25 per restituirgli i vestiti fermandosi nell’appartamento data l’ora tarda. Al risveglio, letti alcuni messaggi e alcune chat di Sula, l’avrebbe poi colpita al collo con un coltello portato per la colazione in camera. La sua versione, tuttavia, è tutt’ora al vaglio della inquirenti poiché alcuni elementi farebbero pensare che il femminicidio possa essere avvenuto la sera precedente, quando la 22enne è andata a casa del suo ex fidanzato.
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