Fanno trekking e trovano un tesoro inestimabile: l’incredibile scoperta in Boemia

Gioielli e centinaia di monete in oro massiccio. I cimeli, in cui è incappato un gruppo di escursionisti, risalgono al periodo nazista ma la loro storia è avvolta nel mistero

Apr 29, 2025 - 19:03
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Fanno trekking e trovano un tesoro inestimabile: l’incredibile scoperta in Boemia

Roma, 29 aprile 2025 – Dalla Repubblica Ceca arriva la notizia di una scoperta sensazionale da parte di alcuni esperti escursionisti. Nel bel mezzo di un trekking in montagna il gruppo si è imbattuto in un tesoro dal valore inestimabile, che gli esperti definiscono come “uno dei ritrovamenti più eccezionali nella storia ceca moderna”. Si pensa che i reperti appartenessero a un fuggitivo dell’esercito nazista, ma le ipotesi sono tante e gli studiosi non sono ancora arrivati a una conclusione unanime. Il ritrovamento risale allo scorso febbraio ma è stata resa nota solo ora. 

La scatola in ferro e la lattina ritrovate dagli escursionisti (fonte: Muzeum východních Čech v Hradci Králové)

Cos’hanno trovato gli escursionisti 

La scoperta – di cui scrive il Daily Mail – ha lasciato senza parole il capo dipartimento di archeologia del Museo della Boemia orientale, che di reperti storici ne ha visti parecchi. Miroslav Novak ha raccontato di aver ricevuto una chiamata lo scorso febbraio: al telefono c’erano un uomo che gli chiedeva di dare un’occhiata ad alcuni oggetti rinvenuti durante un’escursione. Una vecchia lattina e una scatola di ferro: apparentemente niente di speciale. Ma quello che c’era dentro “ha fatto cadere la mascella” all’archeologo. Quando ha aperto il contenitore Novak ha trovato al suo interno sedici scatole di tabacco da fiuto, dieci braccialetti, una borsa di filo, un pettine, una catenina e un portacipria. Tutti di metallo color giallo. Dentro alla lattina, invece, si nascondevano 598 monete, avvolte in un panno nero. “Posso assicurare che il metallo di produzione del denaro è oro massiccio. Bisognerebbe analizzare il resto degli oggetti, ma al prezzo attuale dei metalli preziosi, il valore dei cimeli può partire da quasi 300mila euro” ha affermato Miroslav Novak, ancora nell’incredulità. Un bel bottino, se si considera che il ritrovamento è avvenuto durante un semplice trekking tra le montagne della Repubblica Ceca, quando un gruppo di escursionisti esperti ha preso una scorciatoia e si è ritrovato in un percorso poco frequentato. Lì, hanno notato che l’estremità di una lattina si intravedeva da sotto il terreno. A un metro di distanza la scatola in ferro. 

La lattina dentro la quale si trovavano le monete in oro massiccio (fonte: Muzeum východních Čech v Hradci Králové)

Le ipotesi dietro al ritrovamento 

Gli esperti stanno cercando di capire che storia si celi dietro questo tesoro e, soprattutto, come sia finito sotto terra su un monte della Repubblica Ceca. Una teoria accreditata vuole che qualcuno abbia nascosto i cimeli dopo l’annessione della Germania nazista nel 1938. Alcuni, invece, pensano che il tesoro sia appartenuto ai tedeschi cacciati dai comunisti sovietici dal territorio ceco alla fine della guerra. A tal proposito, il direttore del museo della Boemia, Petr Grulich, ha dichiarato che “è difficile dire se questo sia l’oro di un ceco che ha dovuto lasciare il territorio occupato dopo l’invasione nazista, l’oro di un tedesco che temeva lo sfollamento dopo il 1945, o l’oro ebraico”. Non esclude anche che possa trattarsi di beni rubati da un negozio di antiquariato, ma “non è incline a questa opzione”. L’analisi del numismatista Vojtech Bradle rivela qualche dettaglio in più: “La lattina conteneva monete prodotte tra il 1808 e il 1915. Dopo il crollo della monarchia nell’allora Regno di Serbi, Croati e Sloveni furono introdotti i cosiddetti contromarchi (un particolare marchio apposto sulle monete già circolanti, ndr), un tipo di marcatura ancora in uso negli anni ‘30”. Da queste informazioni si può dedurre che le monete si trovavano in Serbia tra il 1920 e il 1930, ma non si riesce ancora a capire “come siano arrivate nella Boemia orientale”.