Fallimenti in aumento: il “salvagente” delle aziende italiane arriva dal workers buyout

Un 2024 difficile: i fallimenti delle aziende italiane sono più che raddoppiati, mentre le operazioni di workers buyout (wbo) guadagnano terreno, ma non rappresentano ancora una alternativa sostenibile. Dopo aver toccato il minimo storico nel 2023 con 1.093 casi, il numero dei fallimenti di aziende italiane è salito a 2.314 (+112%): una escalation che riaccende […] L'articolo Fallimenti in aumento: il “salvagente” delle aziende italiane arriva dal workers buyout proviene da Economy Magazine.

Apr 1, 2025 - 22:50
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Fallimenti in aumento: il “salvagente” delle aziende italiane arriva dal workers buyout

Un 2024 difficile: i fallimenti delle aziende italiane sono più che raddoppiati, mentre le operazioni di workers buyout (wbo) guadagnano terreno, ma non rappresentano ancora una alternativa sostenibile. Dopo aver toccato il minimo storico nel 2023 con 1.093 casi, il numero dei fallimenti di aziende italiane è salito a 2.314 (+112%): una escalation che riaccende il dibattito sulle misure – una tra queste c’è il workers buyout  – per affrontare le crisi d’impresa.

Le cause della crisi e l’evoluzione dei fallimenti

Tra luglio 2024 e gennaio 2025, secondo dati InfoCamere, 2.064 aziende hanno aperto una procedura di fallimento: 665 nei servizi (commercio, trasporti, alberghi), 459 nell’industria e 443 nelle costruzioni. Roma guida la classifica con 209 istanze (10,1%), seguita da Napoli (129), Bari (93) e Padova (91)

La crescita delle procedure di insolvenza è il risultato di una serie di fattori: dalla crisi finanziaria del 2008 alla pandemia, passando per l’instabilità energetico-inflazionistica e la difficoltà di accesso al credito. Se nel 2012 i fallimenti erano 11.625 e nel 2014 avevano raggiunto il picco di 14.735, il successivo calo è stato in gran parte legato alla ripresa del PIL. Tuttavia, il 2020 ha rappresentato un’anomalia: nonostante il crollo dell’economia (-8,9% del PIL), i fallimenti sono scesi del 32,1%, frenati dalle misure emergenziali adottate dal governo per sostenere le imprese. L’effetto rimbalzo si è manifestato nel 2021 con un aumento del 36,2%, e il 2024 segna una nuova inversione di tendenza, confermando la fragilità del tessuto economico italiano.

Il workers buyout: una strada per salvare le aziende italiane dai fallimenti

In questo contesto complesso, un modello alternativo sta guadagnando terreno: il workers buyout (Wbo). Questo strumento consente ai dipendenti di aziende in crisi di rilevare la proprietà, solitamente costituendo cooperative, per garantire la continuità produttiva e salvaguardare i posti di lavoro. Dal 2011 al 2024, il Wbo ha permesso di salvare quasi 100 aziende, trasformando i lavoratori in protagonisti della ripresa aziendale.

L’analisi della distribuzione geografica dei Workers Buyout mostra una forte concentrazione in Emilia-Romagna, con il 31% delle operazioni, seguita da Sicilia (8%) e Umbria (7%). Sei regioni italiane, tra cui Valle d’Aosta e Liguria, non registrano alcun caso di WBO. Settorialmente, il fenomeno interessa principalmente l’industria (69% dei casi), seguita dai servizi e, in misura minore, dall’edilizia e dalla cooperazione sociale.

Secondo i dati della Cooperazione Finanza Impresa (Cfi), dal 1986 a oggi sono stati erogati 306 milioni di euro a 543 cooperative, proteggendo oltre 25.000 posti di lavoro. Nel solo periodo 2011-2024, le operazioni di WBO finanziate sono state 97, per un totale di 58 milioni di euro e il coinvolgimento di oltre 2.000 lavoratori. Questo modello si dimostra particolarmente efficace nelle piccole e medie imprese, offrendo una risposta concreta e sostenibile alle crisi aziendali.

Le misure per affrontare le difficoltà economiche

Per gestire in modo più efficace le difficoltà aziendali, nel 2022 è entrato in vigore il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, che introduce un approccio preventivo per salvaguardare la continuità operativa. Questo sistema si basa su tre pilastri fondamentali: prevenzione della crisi, ristrutturazione e liquidazione con possibilità di fresh start. Tuttavia, l’efficacia di queste misure è ancora in fase di valutazione, mentre il WBO continua a dimostrarsi una valida alternativa per il salvataggio delle imprese.

 

 

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