Faccia Ippocratica, quei segni sul volto che hanno "anticipato" la morte di Papa Francesco: di che si tratta?

Fonte: Facebook Rimarrà sicuramente impresso nei ricordi di tanti fedeli quel volto segnato dalla fatica e dalla sofferenza di Papa Francesco, quando la domenica di Pasqua ha voluto fare l’ultimo saluto commovente alla sua gente, rivolto dalla Loggia delle Benedizioni, con voce assai flebile. Qualche ora dopo, il Lunedì dell’Angelo, alle 7:35 del mattini, il pontefice è morto per un ictus cerebrale, con coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, così come riporta il certificato di morte firmato da professor Andrea Arcangeli, Direttore di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. I segni sul viso però, evidenti nella sua ultima apparizione, hanno destato preoccupazione e richiamato alla mente un'antica espressione medica, la facies hippocratica. Un termine che, sebbene suoni lontano nel tempo, descrive una condizione che ancora oggi i medici riconoscono come un presagio. Ma di cosa si tratta esattamente? Indice Cos'è la facies hippocratica? Un segno antico, un presagio di morte Cos'è la facies hippocratica? La facies hippocratica è un'espressione del volto che indica uno stato di salute estremamente precario, spesso associato alla morte prossima. Come spiega il professor Kanathur Shilpa nell'articolo “Characteristic facies: An index of the disease”, si tratta di un'espressione tirata del viso, con occhi infossati, labbra rilassate e guance e tempie incavate, come si osserva in un individuo morente dopo una malattia estenuante. Papa Francesco, reduce da un lungo ricovero di 38 giorni per una grave polmonite bilaterale polimicrobica, mostrava proprio questi segni: nonostante i miglioramenti respiratori, il suo volto raccontava di una lotta interiore. La dott.ssa Melania Rizzoli, medico e giornalista, ha sottolineato, come riporta ‘Fanpage’, che la faccia ippocratica si manifesta in diverse condizioni critiche, come: "peritonite, forti disidratazioni, gravi emorragie, insufficienza cardiaca e respiratoria, e in tutti i casi di ipo-ossigenazione dei tessuti periferici". Un segno antico, un presagio di morte Il termine facies nella letteratura medica sta ad indicare alcune specifiche espressioni facciali legate a determinate condizioni mediche dei pazienti. Il termine "facies hippocratica" si lega invece al medico greco Ippocrate, considerato il "padre della medicina", che per primo descrisse questi segni, osservando i morenti. Come sottolinea il professor Mark A. Marinella, nel suo articolo “On the Hippocratic Facies” pubblicato sul 'Journal of Clinical Oncology', questa espressione "funge da utile segno prognostico, come descritto da Ippocrate secoli fa". Il medico dell’antica Grecia, millenni fa, ne descriveva i tratti caratteristici: "Naso aguzzo, occhi infossati, tempie infossate; orecchie fredde, contratte e con i lobi rivolti verso l'esterno; la pelle della fronte ruvida, tesa e secca; il colorito del viso verdastro o livido". Un quadro clinico che, secondo Ippocrate, indicava inequivocabilmente che "la fine è vicina".

Apr 23, 2025 - 14:29
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Faccia Ippocratica, quei segni sul volto che hanno "anticipato" la morte di Papa Francesco: di che si tratta?
facies ippocratica papa francesco
Fonte: Facebook

Rimarrà sicuramente impresso nei ricordi di tanti fedeli quel volto segnato dalla fatica e dalla sofferenza di Papa Francesco, quando la domenica di Pasqua ha voluto fare l’ultimo saluto commovente alla sua gente, rivolto dalla Loggia delle Benedizioni, con voce assai flebile.

Qualche ora dopo, il Lunedì dell’Angelo, alle 7:35 del mattini, il pontefice è morto per un ictus cerebrale, con coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, così come riporta il certificato di morte firmato da professor Andrea Arcangeli, Direttore di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano.

I segni sul viso però, evidenti nella sua ultima apparizione, hanno destato preoccupazione e richiamato alla mente un'antica espressione medica, la facies hippocratica. Un termine che, sebbene suoni lontano nel tempo, descrive una condizione che ancora oggi i medici riconoscono come un presagio. Ma di cosa si tratta esattamente?

Indice

  1. Cos'è la facies hippocratica?
  2. Un segno antico, un presagio di morte

Cos'è la facies hippocratica?

La facies hippocratica è un'espressione del volto che indica uno stato di salute estremamente precario, spesso associato alla morte prossima.

Come spiega il professor Kanathur Shilpa nell'articolo “Characteristic facies: An index of the disease”, si tratta di un'espressione tirata del viso, con occhi infossati, labbra rilassate e guance e tempie incavate, come si osserva in un individuo morente dopo una malattia estenuante.

Papa Francesco, reduce da un lungo ricovero di 38 giorni per una grave polmonite bilaterale polimicrobica, mostrava proprio questi segni: nonostante i miglioramenti respiratori, il suo volto raccontava di una lotta interiore.

La dott.ssa Melania Rizzoli, medico e giornalista, ha sottolineato, come riporta ‘Fanpage’, che la faccia ippocratica si manifesta in diverse condizioni critiche, come: "peritonite, forti disidratazioni, gravi emorragie, insufficienza cardiaca e respiratoria, e in tutti i casi di ipo-ossigenazione dei tessuti periferici".

Un segno antico, un presagio di morte

Il termine facies nella letteratura medica sta ad indicare alcune specifiche espressioni facciali legate a determinate condizioni mediche dei pazienti.

Il termine "facies hippocratica" si lega invece al medico greco Ippocrate, considerato il "padre della medicina", che per primo descrisse questi segni, osservando i morenti. Come sottolinea il professor Mark A. Marinella, nel suo articolo “On the Hippocratic Facies” pubblicato sul 'Journal of Clinical Oncology', questa espressione "funge da utile segno prognostico, come descritto da Ippocrate secoli fa".

Il medico dell’antica Grecia, millenni fa, ne descriveva i tratti caratteristici: "Naso aguzzo, occhi infossati, tempie infossate; orecchie fredde, contratte e con i lobi rivolti verso l'esterno; la pelle della fronte ruvida, tesa e secca; il colorito del viso verdastro o livido". Un quadro clinico che, secondo Ippocrate, indicava inequivocabilmente che "la fine è vicina".