F1, Red Bull mortificata all’O2 Arena: Verstappen impassibile
Red Bull e Verstappen non sembrano ben visti dall’ambiente F1. Nel corso dello show di presentazione delle livree 2025 dei vari team non sono passati inosservati i fischi verso Christian Horner e il campione del mondo Max Verstappen, nel corso del monologo del team principal inglese. Quanto accaduto ha destato disappunto da parte della Federazione […]

Red Bull e Verstappen non sembrano ben visti dall’ambiente F1. Nel corso dello show di presentazione delle livree 2025 dei vari team non sono passati inosservati i fischi verso Christian Horner e il campione del mondo Max Verstappen, nel corso del monologo del team principal inglese. Quanto accaduto ha destato disappunto da parte della Federazione Internazionale, che ha ritenuto opportuno rilasciare un commento in merito. La missiva ricorda che le grandi rivalità nella storia del motorsport hanno contribuito a rendere così emozionante lo show per gli appassionati.
Tuttavia, la FIA ribadisce che la cultura del rispetto non debba mai venir meno. In quanto tale, l’organo federale non ha apprezzato ascoltare la reazione “tribale” della folla verso il campione del mondo di F1 della FIA, Max Verstappen, e il suo direttore del team Red Bull e CEO, Christian Horner, nel corso della kermesse tenutasi all’O2 Arena di Londra. La presa di posizione della Federazione Internazionale è condivisibile, tuttavia sembra un atto dovuto, in quanto si trattava di una serata di gala. Quanto accaduto nella capitale inglese non sorprende di certo, soprattutto alle nostre latitudini.
Spesso l’amore per la Ferrari è stato macchiato dal becero tifo da curva di alcuni pseudo fan, che in più di una circostanza hanno preso di mira colui che oggi rappresenta l’uomo della provvidenza, ovvero Lewis Hamilton. Un’accoglienza riservata anche a Riccardo Patrese, che nel Gran Premio di San Marino del 1983 uscì alle “Acque Minerali” accolto con il gesto dell’ombrello da diversi spettatori, in quanto spalancò la vittoria di Patrick Tambay. Il tifo per il Cavallino Rampante è da considerarsi un fenomeno unico nel suo genere, nulla di diverso si può dire al riguardo.
D’altra parte molti sostenitori italiani identificano le monoposto di Maranello come la nazionale del motorsport. Ciò malgrado, negli ultimi anni stiamo assistendo a un cambiamento radicale nella fanbase della Formula 1. Alla stregua della MotoGP, le nuove generazioni sono molto più legate ai piloti rispetto ai team. Basti pensare all’Orange Army, che segue le gesta di Max Verstappen in ogni angolo del mondo. In forma minore, tutti i piloti sono essi stessi dei brand, che attraverso i canali di comunicazione social raggiungono una popolarità senza precedenti.
F1, Red Bull soffre, Verstappen se ne fotte
In virtù di questo nuovo tipo di supporto, si sono venute a creare delle vere e proprie fazioni di fan. Pertanto, non stupisce che tra i numerosi spettatori dello show di martedì scorso ci siano stati tanti fan inglesi di Lewis Hamilton o Lando Norris, che vedono il quattro volte campione del mondo olandese come il nemico numero uno. Se lo spettacolo si fosse svolto in Olanda, Belgio o Austria tutto questo non sarebbe accaduto, o forse sarebbe accaduto l’inverso. Con tale considerazione non si intende minimamente giustificare gesti di odio verso nessun pilota o rappresentante di una scuderia.
Sull’argomento è intervenuto papà Jos, che non ha gradito l’ospitalità riservata dall’O2 Arena a suo figlio. L’ex pilota di Benetton, Arrows e Minardi ha definito vergognoso il comportamento della platea durante il monologo di Christian Horner. Del resto, il livore degli inglesi nei confronti di Max si è incancrenito attraverso le lotte con Hamilton nel 2021, con Norris nella passata campagna e anche con Russell, a margine delle polemiche derivanti dalla penalizzazione dell’asso olandese, la scorsa stagione, nelle qualifiche del Gran Premio del Qatar.
Il pilota dei Paesi Bassi, nonostante corra per una scuderie che ha la base nel Regno Unito, in realtà non ha mai goduto del supporto dei fan e della critica britannica. Questo è un chiaro dato di fatto. E tale contezza alimenta il suo modus operandi che mettete in primo piano la schiettezza, proprio come successo nella conferenza stampa post Gran Premio del Brasile dello scorso anno. Dopo aver completamente disintegrato Lando Norris, impartendo una sublime lezione di guida a tutti i suoi colleghi, chiedeva sarcasticamente dove fosse finita la stampa inglese.
Paradossalmente, il fatto più mortificante è che un team con sede in Inghilterra, costituito da maestranze in maggioranza britanniche, sia stato sonoramente fischiato in casa propria. È vero che la squadra è ufficialmente austriaco, in ossequio alla capogruppo, ma alla fine della fiera la scuderia è inglese a tutti gli effetti come praticamente tutti i suoi partecipanti. Max Verstappen ha le spalle molto larghe dopo aver conquistato 4 titoli mondiali di F1, e della passerella londinese ne avrebbe fatto decisamente a meno. Più brutto per Horner, invece, sentire quanto la sua gente sia ostile verso il team di cui è CEO e team principal.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Red Bull – Mercedes – F1Tv