F1, Lewis Hamilton “bombardato” dai media. L’opaca partenza in Ferrari non gli viene perdonata
L’avventura di Lewis Hamilton in Ferrari non è certo cominciata sotto una buona stella. Dopo cinque Gran Premi, il britannico non si è mai piazzato meglio di quinto e soprattutto sta venendo sovrastato nelle prestazioni dal compagno di squadra Charles Leclerc. La dinamica è invero comprensibile, per due ragioni. In primis per l’età dell’uno e […]

L’avventura di Lewis Hamilton in Ferrari non è certo cominciata sotto una buona stella. Dopo cinque Gran Premi, il britannico non si è mai piazzato meglio di quinto e soprattutto sta venendo sovrastato nelle prestazioni dal compagno di squadra Charles Leclerc. La dinamica è invero comprensibile, per due ragioni.
In primis per l’età dell’uno e dell’altro (la forbice va dai 28 del monegasco ai 40 del londinese), che può condizionare il rendimento soprattutto sul giro secco. In seconda istanza perché il pilota del Principato è alla settima stagione con il Cavallino Rampante, mentre l’inglese è appena arrivato. Deve, dunque, abituarsi ai meccanismi imposti da auto sofisticate quali le F1, che a Maranello hanno chiaramente connotati diversi dalle Mercedes a cui è stato abituato per oltre un decennio.
Dinamica comprensibile sì, ma purtroppo inaccettabile in un mondo spietato quale quello attuale, principalmente dal punto di vista mediatico. D’altronde il “matrimonio del secolo” tra il pilota più vincente in attività e il team più vincente d’ogni tempo – la “Santa Alleanza” tra chi, dopo essere stato nemico per quasi vent’anni, decide di unire le forze – impongono il successo. Se non arriva, si tratta di un fallimento fragoroso.
Così, Hamilton è finito nel mirino dei media, che non gli perdonano nulla. Nello specifico, il fatto di ritrovarsi in una posizione subordinata in seno alla Ferrari. Eppure, Lewis meriterebbe ben altro rispetto e credito. Dopotutto, la sua carriera parla per lui e, in fin dei conti, il punto più alto del 2025 ferrarista porta la sua firma. Estemporanea quanto si vuole, ma la Sprint vinta a Shanghai è comunque un lampo di classe.
C’è chi lo da’ per finito, o quantomeno in irreversibile parabola discendente. D’accordo, non si può ringiovanire e indubbiamente in F1, se si hanno 40 anni, si è molto più vicini al proprio tramonto che alla propria alba. Tuttavia, il fuoco di fila a cui ultimamente sta venendo sottoposto il britannico appare eccessivo, ingeneroso e finanche pretestuoso.
Hamilton ha solo un modo per rispondere a queste bordate che gli stanno arrivando addosso da ogni dove. Tornare a brillare di luce propria. Compito non certo banale, anche perché la SF-25 oltre a essere piuttosto frigida, sembra più sensibile alle lusinghe di Leclerc, continuando a negarsi al più esperto compagno di squadra.
Nel fine settimana si corre in Florida, nel Sunshine State, lo stato dove splende il Sole. Vedremo se il sette volte Campione del Mondo – dopo una partenza opaca (e in salita) – riprenderà ad abbagliare come ha saputo fare in passato, quando era vestito d’argento, fosse esso della McLaren-che-fu o Mercedes.