F1 | Le power unit 2026 preoccupano. Honda e Audi, ok ai V10 con l’ibrido?
La Formula 1 si prepara a giocare una partita importantissima fuori dalla pista. Il Bahrain sarà teatro della quarta prova

La Formula 1 si prepara a giocare una partita importantissima fuori dalla pista. Il Bahrain sarà teatro della quarta prova del mondiale 2025, e venerdì inizieranno le prime interlocuzioni tra i motoristi che dal 2026 saranno impegnati nel Circus. All’ordine del giorno il possibile ritorno ai motori V10, con carburante eco-sostenibile, a partire dalla stagione 2028/2029. La FIA, attraverso l’espressa volontà del presidente Mohammed Ben Sulayem, si è accodata a Stefano Domenicali e Liberty Media per riavere in Formula 1 il canto dei propulsori atmosferici nei prossimi anni, ma bisognerà tenere conto della volontà di alcuni motoristi, restii ad abbandonare l’elettrico.
Partiamo da un presupposto: le power unit 2026, meno complesse con l’addio dell’MGU-H, avranno un impatto ancora maggiore sull’elettrico, che dovrà essere predominante per il 50%, a pari del termico. Un qualcosa che non convince due costruttori, ovvero Ferrari e Red Bull PowerTrains-Ford. Mercedes, Audi e Honda sembrano invece schierate dalla parte del nuovo regolamento tecnico, questo perché per loro l’ibrido risulta essere fondamentale nelle auto di tutti i giorni, mentre per le prime due il problema non sussisterebbe.
In termini di costi, le power unit sono schizzate alle stelle, mentre i motori aspirati V10 abbatterebbero di netto le risorse in produzione, un qualcosa che fa gola anche a coloro i quali vorrebbero insistere sull’elettrico. La Honda, attraverso il presidente Koji Watanabe, ha fatto sapere attraverso i canali giapponesi di aver ricevuto l’invito della FIA a partecipare al meeting in Bahrain. Il numero uno di HRC non si è voluto sbilanciare, ma ha fatto intendere come l’elettrico sia comunque importante per l’azienda nipponica, e pur non scartando a priori i V10, vorrebbe comunque mantenere l’ibrido, anche se con un impatto decisamente minore rispetto a quello che avremo dal 2026.
Una situazione che potrebbe accontentare anche Audi e Mercedes: le due case tedesche, però, sono unite nell’andare avanti con il regolamento 2026, avendo investito ingenti somme per la costruzione delle future power unit. Il congelamento degli attuali regolamenti dunque, quantomeno fino al 2028 o 2029, potrebbe essere scartato. Sicuramente, o meglio, quasi, la prossima era normativa durerà meno del previsto: al 2030/31 non si vuole arrivare, si farà in modo che entro il 2029 si torni ai motori aspirati, bisognerà vedere se con la componente ibrida o meno. Insomma, si deve andare di compromessi, ma queste al momento sono tutte ipotesi. Entro venerdì cercheremo di saperne un po’ di più, prima della riunione che potrebbe dare il via a un cambiamento radicale delle tecnologia in Formula 1.