F1, la Ferrari cambia pelle? Bisognerà aspettare Imola e, soprattutto, lo spartiacque Barcellona

Il Mondiale di Formula Uno 2025 vedrà un “prima” ed un “dopo” di estrema importanza. Senza mezzi termini. La Ferrari aspetta quel momento per diversi aspetti. In poche parole ci troviamo di fronte ad una sorta di spartiacque vero e proprio. Un fine settimana di gare che potrebbe già decidere i destini della stagione in […]

Apr 29, 2025 - 14:43
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F1, la Ferrari cambia pelle? Bisognerà aspettare Imola e, soprattutto, lo spartiacque Barcellona

Il Mondiale di Formula Uno 2025 vedrà un “prima” ed un “dopo” di estrema importanza. Senza mezzi termini. La Ferrari aspetta quel momento per diversi aspetti. In poche parole ci troviamo di fronte ad una sorta di spartiacque vero e proprio. Un fine settimana di gare che potrebbe già decidere i destini della stagione in corso e che, di pari passo, potrebbe far concentrare chi non sarà competitivo sul 2026, ovvero l’annata della rivoluzione tecnica.

Stiamo parlando, ovviamente, del weekend del Gran Premio di Spagna, nono appuntamento della stagione. Per quale motivo la gara del Montmelò del primo giugno viene vissuta come una sorta di “terra promessa”? I motivi sono due: in quella occasione, infatti, entrerà in vigore la direttiva tecnica che riguarderà le ali (anteriori e posteriori) che, da quel momento, non potranno più flettere in nessuno modo. Da ferme e, tantomeno, in movimento. In secondo luogo, focalizzandoci sulla scuderia di Maranello, dovrebbe arrivare il tanto atteso pacchetto di aggiornamenti sulla SF-25.

Due attese spasmodiche. La direttiva tecnica, in primis, ci chiarirà se il vantaggio di prestazioni della McLaren sarà ridotto (o rimarrà tale) anche con ali rigide, quindi la palla passerà alla Ferrari. Il team capeggiato da Frederic Vasseur proverà l’all in in terra catalana. Se gli aggiornamenti saranno efficaci e porteranno la vettura con il Cavallino Rampante sulla fiancata a competere per le vittorie si proseguirà nel presente, altrimenti se saranno un “buco nell’acqua”, la scuderia emiliana sarà, suo malgrado, costretta a concentrarsi sul 2026.

Un evento che nessuno si augura a Maranello, ma il rischio c’è. La Ferrari è già ampiamente spalle al muro. Il distacco in classifica (piloti e costruttori) è amplissimo e il tempo stringe. Charles Leclerc, dopotutto è quinto in graduatoria con 47 punti con 52 lunghezze da rimontare su Oscar Piastri, 42 su Lando Norris e 40 su Max Verstappen. A livello di team, poi, il gap è immenso dopo sole 5 gare. La McLaren, infatti, veleggia a qu0ta 188 punti contro i 78 delle Rosse. Dati allarmanti.

Anche se la stagione si compone di 24 appuntamenti totali, dopo Barcellona ne mancheranno 15 e il solco scavato color papaya potrebbe essere ormai irrecuperabile. Per questo motivo, dunque, in casa Ferrari c’è l’obbligo di non sbagliare. Il calendario, tra l’altro, è particolare e non aiuta. Nel weekend in arrivo, infatti, si correrà a Miami e, la presenza della Sprint Race, non darà modo di avere tempo per provare eventuali novità. Dopodiché toccherà a Imola, prima di Monte Carlo, un’altra tappa nella quale le novità non hanno senso visto il lay-out unico della pista del Principato.

Proprio per questo motivo, dunque, tecnici ed ingegneri di Maranello lavoreranno in questo modo. Un primo step sarà portato in pista nel Gran Premio dell’Emilia-Romagna, mentre quello più corposo e da all in sarà proposto al Montmelò. Si dovrà intervenire pesantemente sul retrotreno su una monoposto che genera poco carico aerodinamico e che, specialmente in qualifica, soffre troppo. Un quadro non semplice da sistemare, come si può evincere. Ce la farà la Ferrari? Imola e Spagna ci daranno la risposta definitiva, o quasi. Intanto l’ultimo titolo iridato rimane sempre datato 2007 con Kimi Raikkonen. 18 anni fa. Troppo. Davvero troppo.