F1: Gp Miami, pagelle “Verstappen è la resistenza!” di GM
Non c’è modo di contrastare lo strapotere di McLaren. Nonostante la combattiva resistenza di Verstappen, il campione del mondo ha potuto solo testimoniare quanto sia più forte la superiorità della monoposto rispetto alla competitività del pilota. La squadra papaya, infatti, continua a conquistare una doppietta, consolidando la propria leadership in campionato. Il talento di Piastri […]

Non c’è modo di contrastare lo strapotere di McLaren. Nonostante la combattiva resistenza di Verstappen, il campione del mondo ha potuto solo testimoniare quanto sia più forte la superiorità della monoposto rispetto alla competitività del pilota. La squadra papaya, infatti, continua a conquistare una doppietta, consolidando la propria leadership in campionato.
Il talento di Piastri sorprende ancora
A sorprendere ancora una volta non è Norris, che partiva secondo, ma il giovane australiano Piastri. Con costanza e determinazione, ha dimostrato di essere un pilota forte, lucido e molto più abile nei duelli rispetto al suo compagno di squadra britannico. La sua maturità si evidenzia soprattutto nelle fasi cruciali della gara.
Partenza fatale per Norris
Allo spegnersi dei semafori, Norris non è riuscito ad avvantaggiarsi su Verstappen, anzi, ha addirittura subito una posizione sfavorevole. Questo errore alla partenza ha compromesso in modo significativo le sue possibilità di vittoria, lasciando il britannico in una posizione di svantaggio difficile da recuperare.
Piastri si allontana
Piastri, invece, ha dimostrato di aver imparato dai propri errori, migliorando la sua partenza e affrontando con coraggio anche un avversario durissimo come Verstappen. La sua capacità di affrontare i momenti decisivi con freddezza lo rende sempre più competitivo e determinato.
Ormai, il giovane australiano è in piena ascesa, con un distacco da Norris che si fa sempre più consistente. La sua crescita e la maturità dimostrata in questa gara fanno di Piastri una delle promesse più interessanti del campionato, pronto a sfidare i piloti più esperti e a consolidare il suo ruolo di protagonista.
Oscar Piastri 10: Parte bene, sfrutta il duello perso dal suo compagno di squadra con Verstappen, e si guadagna la vittoria con forza battendo il rivale in pista. Si può dire che guidi la macchina migliore, ma anche Norris, e Max gli da regolarmente del filo da torcere.
George Russell 7: Conquista un podio grazie alla tattica e alla costanza. Manca di velocità rispetto al giovane rivale interno al team, ma i punti si fanno arrivando al traguardo della domenica, e per ora il capitano in Mercedes è lui.
Max Verstappen 7: Dalla partenza di inizio gara, ha mostrato il manuale della difesa perfetta. Una serie di manovre di alta classe, da insegnare ai ragazzini che iniziano sui kart in tenera età. Peccato che non siano state sufficienti.
Alexander Albon 7: La Williams funziona bene e lui non sbaglia. Riesce a mantenere la calma e, portando un ottimo passo senza errori, conquista anche la sfida interna con Sainz. Se questo ritmo continua, sarà un rivale anche per la Mercedes.
Lando Norris 6: Arriva secondo solo per lo strapotere della sua monoposto. Ha rischiato di non finire la gara a causa di come si era messo in partenza. Anche nel duello contro Verstappen, ci ha messo molto più tempo per passarlo rispetto a Piastri. Poco, troppo poco per la corsa al mondiale piloti.
Charles Leclerc 6: La monoposto non funziona e cedere una posizione non si discute. Leclerc è un pilota e semplicemente non si fida, né di Hamilton né del muretto, ma soprattutto aveva ragione lui.
Lewis Hamilton 6: Riesce a risalire nelle posizioni che contano con una buona partenza. Poi la monoposto si riprende quanto basta per sfruttare al meglio la strategia adottata in partenza. Paga però eccessivamente la diatriba con Leclerc. Forse questo gli farà capire che deve diventare capitano di forza, con il passo e la prestazione non con il carisma tramite radio.
Kimi Antonelli 5: La “sbornia” per il giovane prodigio si spegne dopo il traguardo. È veloce, ma deve ancora crescere molto per portare a casa risultati che riflettano la velocità mostrata in qualifica.
Carlos Sainz 5: Sembrava destinato a essere protagonista di una splendida giornata per la Williams, ma alla fine si trova molto dietro per la sfortuna della virtual safety car Dopo aver compreso la monoposto, deve ancora adattarsi a Albon, cosa che potrebbe risultare più difficile.
Chez Vasseur 4: Non si riesce a capire quale direzione prendere per impostare un assetto decente per questa monoposto. Ai limiti tecnici si aggiungono anche limiti nella gestione dei piloti. Le prospettive non sono incoraggianti, e le cose rischiano di peggiorare.
Le Papaya 7: Un’altra doppietta. Piastri sta conquistando sempre più i galloni di capitano, togliendo le castagne dal fuoco al team. Le regole della squadra non saranno più un problema per Verstappen, se le cose continueranno così.
Frecce d’argento 6: Hanno un talento in casa, ma non basta. Sono veloci, ma i punti e i podi si conquistano con l’esperienza di Russell. Una condizione favorevole che permette di raggiungere due obiettivi.
I Bibitari 5: Non si può sempre scaricare tutto su Verstappen. È urgente intervenire sulla monoposto per migliorare le prestazioni.
Williams 8: Sainz aveva ragione a scegliere il team britannico. La strada intrapresa è quella giusta, e soprattutto hanno superato la Ferrari. Non c’è altro da aggiungere.