ETF monetari: cosa sono e come aiutano a gestire la liquidità

ETF monetari: scopri cosa sono, come funzionano e come possono aiutarti a gestire la liquidità in modo semplice, sicuro ed efficiente nel breve termine.

Mag 15, 2025 - 19:46
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ETF monetari: cosa sono e come aiutano a gestire la liquidità

L'attenzione degli investitori è spesso concentrata su azioni e obbligazioni, trascurando un elemento fondamentale: la liquidità. Eppure, avere una somma facilmente accessibile è il primo passo per una gestione finanziaria solida, utile per spese impreviste o pagamenti imminenti come tasse o manutenzioni — il cosiddetto fondo di emergenza, un salvagente finanziario che ci aiuta a restare a galla nei momenti di difficoltà.

La liquidità è importante anche quando i mercati sono incerti e preferiamo non investire subito, oppure quando vogliamo essere pronti a cogliere un’opportunità nel momento giusto. Prima di pensare a investimenti più dinamici, è quindi essenziale costruire questa riserva di sicurezza.

Insomma, la liquidità è il primo mattone di un portafoglio sano: non genera grandi guadagni, ma protegge il nostro equilibrio finanziario quando serve davvero.

Negli ultimi anni gli ETF monetari sono diventati un’alternativa sempre più popolare ai conti deposito per gestire la liquidità in modo efficiente. Ma cosa sono gli ETF monetari, come funzionano davvero e quando ha senso usarli nel proprio portafoglio?

Gli ETF monetari (anche chiamati ETF di liquidità) sono fondi quotati in Borsa che replicano l’andamento dei mercati monetari, ovvero l’universo degli strumenti a brevissimo termine utilizzati principalmente dalle banche centrali, dalle istituzioni e dagli operatori finanziari per gestire la liquidità quotidiana.

Concretamente, questi ETF investono in titoli di Stato a breve termine, certificati di deposito, commercial paper, depositi bancari o strumenti collegati a tassi di riferimento come l’€STR (EUR Overnight Rate).

Questi strumenti sono progettati per offrire un rendimento che segue da vicino l’evoluzione dei tassi di interesse a breve. Sono quotati come azioni e acquistabili in tempo reale in Borsa, proprio come qualsiasi altro ETF. Non c’è vincolo temporale: puoi entrare o uscire in qualsiasi momento.

Il rendimento di un ETF monetario dipende principalmente:

  • dall’evoluzione dei tassi di interesse della banca centrale (es. BCE);
  • dalla composizione del portafoglio (es. titoli con scadenze di pochi mesi);
  • dalla modalità di replica dell’indice (fisica o sintetica).

Alcuni ETF monetari distribuiscono le cedole, altri invece reinvestono automaticamente i proventi (accumulazione). In ogni caso, i rendimenti sono generalmente modesti, ma stabili e relativamente sicuri.

Ecco perché questi strumenti stanno conquistando molti investitori attenti alla gestione della liquidità:

1. Bassa volatilità

Gli ETF monetari presentano fluttuazioni minime. La natura a breve termine degli strumenti sottostanti riduce drasticamente il rischio di perdita in conto capitale.

2. Alta liquidità

Essendo negoziati in Borsa, sono facilmente acquistabili e vendibili in qualunque momento della giornata.

3. Rendimento potenziale più interessante dei conti deposito

Il rendimento può essere competitivo rispetto ad alcuni conti deposito, ma dipende dal contesto dei tassi, dalla durata dell’ETF e dalla fiscalità applicata.

4. Costi contenuti

Come tutti gli ETF, anche quelli monetari si distinguono per la gestione passiva e commissioni molto basse (in genere inferiori allo 0,20% annuo).

Sebbene siano strumenti a basso rischio, non sono privi di limiti:

  • Non garantiscono il capitale: anche se non esiste una garanzia formale sul capitale, la volatilità di questi strumenti è minima, e le perdite potenziali sono generalmente contenute, soprattutto in ETF ben diversificati e con titoli a brevissima scadenza.
  • Rendimento variabile: dipende dai tassi della banca centrale e dal contesto macroeconomico.
  • Possibili costi impliciti: lo spread denaro-lettera o le commissioni di acquisto possono incidere sui rendimenti reali.
  • Rischio di cambio: se l’ETF è denominato in valuta diversa dall’euro (es. dollaro USA), va considerata la volatilità del cambio.

Gli ETF di liquidità sono ideali in diverse situazioni:

  • Quando vuoi parcheggiare la liquidità in attesa di altre opportunità.
  • Se vuoi evitare l’erosione dell’inflazione su un conto corrente non remunerato.
  • In un portafoglio difensivo, per ridurre il rischio complessivo.
  • Durante fasi di mercato incerte, quando conviene rimanere liquidi senza restare fermi.

L'aspetto fiscale è spesso trascurato, anche se è determinante per il rendimento netto. In Italia, gli ETF monetari – come tutti gli ETF armonizzati (UCITS) quotati in Borsa – sono soggetti alla tassazione sui redditi di capitale, con un’aliquota del 26% applicata ai guadagni realizzati.

Nello specifico, la tassazione avviene in due modalità:

  • Cedole distribuite (se l’ETF è a distribuzione): tassate al 26% al momento dell’incasso.
  • Plusvalenze (guadagni da vendita): tassate al 26% sul differenziale tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto.

Attenzione però alla distinzione tra ETF armonizzati e non armonizzati: i primi, registrati in ambito UE secondo la direttiva UCITS, godono di un regime fiscale più favorevole e trasparente. Quasi tutti gli ETF monetari distribuiti da emittenti europei noti (Lyxor, iShares, Amundi, Xtrackers, ecc.) sono armonizzati.

Infine, se si investe tramite un conto titoli in regime amministrato, sarà la banca a calcolare e versare automaticamente le imposte dovute. In regime dichiarativo, invece, sarà il contribuente a dover riportare i redditi nella propria dichiarazione dei redditi annuale.

Ecco alcuni ETF monetari molto diffusi tra gli investitori europei:

  • Lyxor Euro Government Bond 0-6 Months UCITS ETF (DR) Replica titoli di Stato dell’Eurozona con scadenza inferiore a 6 mesi.
  • iShares € Ultrashort Bond UCITS ETF Investe in obbligazioni societarie e governative in euro a breve scadenza.
  • Amundi Euro Government Bill 0-6 Months UCITS ETF Indicizzato all’Eur Overnight Rate, tra i preferiti per la gestione tattica della liquidità.