Eolico record nel 2024: installati nuovi 117 GW
Il 2024 è stato un anno record per le nuove installazioni eoliche: 117 GW aggiunti a livello globale (di cui 109 GW onshore e 8 GW offshore) che superano, anche se di poco, i 116,6 GW del 2023. La potenza cumulativa totale per questa fonte si attestava a fine 2024 a 1.136 GW, distribuita in […] The post Eolico record nel 2024: installati nuovi 117 GW first appeared on QualEnergia.it.

Il 2024 è stato un anno record per le nuove installazioni eoliche: 117 GW aggiunti a livello globale (di cui 109 GW onshore e 8 GW offshore) che superano, anche se di poco, i 116,6 GW del 2023.
La potenza cumulativa totale per questa fonte si attestava a fine 2024 a 1.136 GW, distribuita in tutti i continenti, con 55 Paesi che lo scorso anno hanno installato nuove turbine.
Secondo l’ultimo “Global Wind Report 2025” (link in basso) del Global Wind Energy Council (Gwec), però, questi numeri nascondono grandi disparità in termini di distribuzione, con la maggior parte delle installazioni che sono avvenute in un ristretto numero di mercati chiave già maturi, soprattutto Cina ed Europa.
Chi ha installato di più
Nel 2024 il gigante asiatico ha guidato nettamente la classifica delle nuove installazioni con 79.824 MW, davanti a Stati Uniti (4.058 MW), Germania (4.022 MW), India (3.420 MW) e Brasile (3.278 MW) nella lista dei primi cinque Paesi. Questi stessi mercati ora rappresentano la top 5 per installazioni totali.
Altre aree hanno fatto registrare crescite importanti. La regione Asia-Pacifico ha avuto un tasso di crescita del 7% su base annua della nuova potenza, mentre Africa e Medio Oriente segnano un +107% annuale, grazie soprattutto all’installazione di 794 MW in Egitto e 390 MW in Arabia Saudita. In Nord America, America Latina ed Europa si è osservato invece un calo delle nuove installazioni rispetto al 2023.
Il Gwec pone l’accento sulla crescente instabilità politica in alcuni mercati, che rende particolarmente urgente migliorare i meccanismi di autorizzazione per tenere il passo con la tendenza globale all’elettrificazione e soddisfare gli obiettivi energetici e climatici dei Paesi, realizzando al contempo le ambizioni concordate a livello globale di triplicare la potenza di energia rinnovabile entro il 2030.
Ben Backwell, Ceo del Gwec, ha parlato direttamente della guerra dei dazi in atto che “aggiunge ulteriore incertezza alle decisioni di investimento internazionali e minaccia di interrompere le catene di approvvigionamento da cui dipende l’industria eolica”.
L’effetto Trump sul settore non si limita soltanto alla disputa commerciale. La sua avversione per questa tecnologia, manifestata ad esempio attraverso la sospensione dei permessi per nuove installazioni offshore, ha fatto saltare a inizio aprile per mancanza di acquirenti la vendita di Corio Generation, una controllata della banca di investimenti australiana Macquarie, che gestisce una pipeline di 25 GW di progetti eolici in mare in Europa, Asia-Pacifico e Americhe (Eolico offshore, l’effetto Trump fa saltare la vendita di una pipeline da 25 GW)
Le previsioni al 2030
Nonostante queste ombre, il Gwec prevede anni da record per quanto riguarda le installazioni, almeno fino al 2030, con 138 GW di nuova potenza che verrà aggiunta nel 2025, 140 GW nel 2026, 160 GW nel 2027, 167 GW nel 2028 e un forte balzo in avanti nel 2029 e nel 2030, rispettivamente per 183 GW e 194 GW.
Fondamentale per confermare queste stime sarà l’eolico offshore, che nel 2024 ha vissuto un anno positivo per le assegnazioni tramite asta. Sono infatti stati assegnati in tutto il mondo 56,3 GW, di cui 23,2 GW in Europa e 17,4 GW in Cina. Altri Paesi asiatici si sono particolarmente distinti in questo ambito, con la Corea del Sud che ha assegnato 3,3 GW, Taiwan 2,7 GW e il Giappone 1,4 GW.
Nel periodo 2025-2030 la potenza eolica in mare dovrebbe aumentare dagli attuali 16 GW a 34 GW, per una quota rispetto al nuovo installato che passerà dall’11,8% attuale al 17,5% entro fine decennio.
Le proiezioni in base agli attuali scenari politici indicano però che l’installato complessivo (onshore e offshore) al 2030 raggiungerà soltanto il 77% della potenza necessaria per rimanere su un percorso net-zero globale. Per colmare questo divario, le installazioni annuali “dovranno quasi triplicare”, spiegano gli analisti.
Le carenze nella supply chain
Al momento, però la capacità produttiva globale non è sufficiente. La produzione di componenti chiave, come gondole, pale e torri, è rimasta indietro rispetto ad altre tecnologie rinnovabili e al di sotto dei livelli richiesti per raggiungere gli obiettivi net-zero.
Uno studio globale sullo stato della filiera dell’eolico realizzato poco più di un anno fa dal Gwec in collaborazione con il Boston Consulting Group (Bcg), mostra che la produzione dell’attuale filiera è addirittura al di sotto dei livelli necessari per soddisfare le previsioni di crescita del mercato secondo l’attuale scenario politico.
Nord America ed Europa dovranno far crescere le loro principali industrie manifatturiere nei prossimi anni per garantire il raggiungimento degli obiettivi dichiarati in materia di energia eolica, con un rischio particolare per pale, torri offshore e fondazioni monopalo in Nord America.
In generale, per soddisfare la domanda di un’industria futura più ambiziosa, la produzione di componenti deve aumentare di almeno il 50% a livello globale entro il 2030. Mercati come l’Ue e gli Stati Uniti avranno bisogno di una crescita ancora maggiore per soddisfare la domanda locale e ridurre gradualmente la dipendenza dalla Cina.
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