Ecco perchè il 2025 tornerà a premiare diversificazione e gestione attiva

Con i mercati fortemente concentrati in pochi titoli, una parziale deglobalizzazione in atto e percorsi dei tassi di interesse e inflazione ancora incerti, gli investitori devono continuare a diversificare i portafogli, guardando anche al di fuori dagli Stati Uniti e alle opportunità nei private markets: sono queste alcune delle raccomandazioni di “Swing State”, l’outlook per... Leggi tutto

Feb 11, 2025 - 12:34
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Ecco perchè il 2025 tornerà a premiare diversificazione e gestione attiva

Con i mercati fortemente concentrati in pochi titoli, una parziale deglobalizzazione in atto e percorsi dei tassi di interesse e inflazione ancora incerti, gli investitori devono continuare a diversificare i portafogli, guardando anche al di fuori dagli Stati Uniti e alle opportunità nei private markets: sono queste alcune delle raccomandazioni di “Swing State”, l’outlook per il 2025 di Mercer, società parte del gruppo MarshMcLennan.

Il report sottolinea, già nel nome, una serie di dinamiche in evoluzione che caratterizzano l’ambiente di mercato attuale: iperconcentrazione, tassi in calo con un’inflazione apparentemente sotto controllo, livelli di debito pubblico elevati e obiettivi climatici sempre più difficili da raggiungere. In questo contesto, la società invita alla prudenza e a tornare a guardare al lungo termine, dopo una serie di eventi – dal Covid-19 ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, dall’impennata dell’inflazione al boom dell’AI – che hanno sfidato le tradizionali strategie di portafoglio.

“Gli investitori non dovrebbero rinunciare alla diversificazione, nonostante nell’ultimo periodo possa non aver dato frutti immediati”, spiega Luca De Biasi, CEO di Mercer Italia SIM. “A nostro avviso, guardando all’azionario è opportuna un’allocazione strategica su geografie e settori sottovalutati, come i Paesi sviluppati al di fuori degli USA, i titoli value e soprattutto i mercati emergenti, che espongono ai ricavi generati da alcune delle economie in più rapida crescita. Un mercato in deconcentrazione dovrebbe premiare inoltre strategie che cercano di generare alfa, come gli hedge fund diversificati”.

Il report sottolinea anche le opportunità nel mondo obbligazionario, con i tassi di interesse che – seppur in discesa – non dovrebbero tornare ai livelli bassissimi raggiunti dopo la crisi finanziaria globale. Un mix che copra tutto lo spettro del reddito fisso, dai titoli di Stato di alta qualità all’high yield e al debito privato, può consentire di migliorare i rendimenti e gestire in modo più efficace il rischio, mentre gli asset a medio rischio meno favorevoli potrebbero non offrire una remunerazione adeguata.

Per chi vuole proteggersi dal rischio di shock inflazionistici di breve termine, il report suggerisce di incorporare un’allocazione sulle materie prime, che tendono a essere resilienti all’aumento dei prezzi, e a metalli preziosi come l’oro, anche in funzione di hedging rispetto a una probabile maggior volatilità sui mercati finanziari.

La società guarda poi con favore ai private markets, considerandoli ormai un pilastro nella costruzione dei portafogli, e consiglia in particolare soluzioni focalizzate su trend strutturali, dove gli orizzonti temporali del mercato privato sono più allineati rispetto ai mercati pubblici: “Pensiamo ad esempio all’ascesa dell’IA generativa e della digitalizzazione in generale, che ha portato alla creazione di asset come i data center hyperscaler, i quali hanno caratteristiche simili a quelle delle infrastrutture e degli immobili”, commenta De Biasi.

L’intelligenza artificiale è infatti uno dei megatrend messi in evidenza dal report, che sottolinea come l’attenzione alle large cap tech rischi di far passare inosservato il rapido sviluppo delle società tecnologiche dei paesi emergenti – si veda il caso DeepSeek – e di altri segmenti di mercato che beneficiano dell’IA. Il ventaglio di applicazioni è infatti ampissimo e toccherà tutti i settori dell’economia, dalla sanità – potenzialmente rivoluzionando la scoperta di farmaci e il sequenziamento del DNA – alle soluzioni per la transizione energetica.

Proprio quest’ultima rappresenta secondo il report un altro megatrend da non dimenticare nel 2025, anno in cui le fonti rinnovabili dovrebbero per la prima volta generare più energia elettrica del carbone. Con le emissioni che continuano a crescere, gli investimenti devono accelerare ulteriormente, e non mancano le opportunità nelle infrastrutture e tecnologie di prossima generazione, incluso il rinnovo delle reti, lo stoccaggio, l’idrogeno e i combustibili green.

Queste transizioni e innovazioni avvengono in un mondo sempre più frammentato e caratterizzato dalla sfida tecnologica e commerciale tra Stati Uniti e Cina. “Non crediamo che la globalizzazione sia finita, ma riteniamo che il mondo si stia frammentando in blocchi,” conclude De Biasi. “In questo contesto, la gestione attiva può aiutare a cogliere opportunità e mitigare i rischi, mentre l’esposizione valutaria non può essere ignorata, con le oscillazioni dei cambi che possono avere impatti importanti sui portafogli”.