Ecco i piani di Spagna e Svezia sulla difesa
Che cosa hanno annunciato Spagna e Svezia sulla difesa. Estratto dal Mattinale europeo

Che cosa hanno annunciato Spagna e Svezia sulla difesa. Estratto dal Mattinale europeo
“Il governo lancerà prima dell’estate un importante piano nazionale per lo sviluppo e la promozione della tecnologia e dell’industria spagnola per la sicurezza e la difesa”, ha annunciato il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, in un discorso in Parlamento. Il piano “concentrerà la maggior parte degli investimenti aggiuntivi richiesti dai nostri partner europei”, ha spiegato Sanchez.
LA CORSA DELLA SPAGNA PER RAGGIUNGERE IL 2% DEL PIL IN DIFESA
La Spagna deve recuperare molto terreno per raggiungere l’obiettivo del 2 per cento del Pil nella difesa fissato dalla Nato, che questa estate, durante un vertice dell’Alleanza all’Aia, potrebbe salire al 3 per cento e oltre. Secondo i dati della Nato, nel 2024 la Spagna ha speso l’1,28 per cento del suo Pil in spese militari. Sanchez ha promesso di accelerare per arrivare al 2 per cento entro il 2029 o prima. In difficoltà sul piano interno per l’ostilità dell’opinione pubblica nei confronti delle spese militari e per la linea pacifista del suo alleato di coalizione Sumar, Sanchez cammina su una linea sottile. “L’Europa cercherà di proteggersi, ma lo faremo senza perdere un solo centesimo del sostegno sociale”, ha assicurato Sanchez.
LA MOSSA DI STOCCOLMA
Il governo svedese ha annunciato che spenderà quasi 28 miliardi di euro in più nella difesa nel prossimo decennio, con l’obiettivo di raggiungere il 3,5 per cento del Pil entro il 2030 rispetto all’attuale 2,4 per cento. Si tratta del “più significativo riarmo dalla Guerra Fredda”, ha detto il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, in una conferenza stampa. Gli investimenti saranno finanziati attraverso l’indebitamento.
L’AVVERTIMENTO POLACCO
In caso di aggressione la Polonia ha munizioni sufficienti a difendersi solo “per una o due settimane”, ha detto il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale polacco (BBN), il generale Dariusz Ukowski, in un’intervista a Polsat. Le forze armate polacche dispongono “soltanto di una scorta di alcuni tipi di munizioni, sufficienti per circa cinque giorni”, ha spiegato Ukowski, sottolineato criticità per l’età del materiale, la qualità dei prodotti e i pezzi di ricambio.
(Estratto dal Mattinale Europeo)