È innocente, ma per ChatGPT ha ucciso i suoi due figli. La storia dell’uomo che ha querelato OpenAI per diffamazione
Secondo il chatbot basato sull'intelligenza artificiale, Hjalmar Holmen sarebbe stato condannato a 21 anni di reclusione per l'omicidio dei suoi figli. La risposta di OpenAI L'articolo È innocente, ma per ChatGPT ha ucciso i suoi due figli. La storia dell’uomo che ha querelato OpenAI per diffamazione proviene da Open.

È innocente, ma secondo ChatGPT ha ucciso i suoi due figli. Per questo, un uomo norvegese ha querelato OpenAi, la casa madre del popolare chatbot, per diffamazione. Hjalmar Holmen si definisce come «una persona normale» senza un profilo particolarmente noto al pubblico. Eppure, a chi chiede di lui, ChatGPT dà l’idea di conoscerlo molto bene. «Arve Hjalmar Holmen è un individuo norvegese che ha attirato l’attenzione a causa di un tragico evento. Era il padre di due bambini, di sette e dieci anni, che sono stati tragicamente trovati morti in uno stagno vicino alla loro casa a Trondheim, in Norvegia, nel dicembre 2020», ha risposto il chatbot alla domanda «chi è Arve Hjalmar Holmen?». Le risposte date da ChatGPT non sono sempre le stesse. Ma è quella ricevuta quando ha chiesto di sé stesso ad allarmare Holmen.
La storia che ha «scioccato la Norvegia»
La risposta data dall’intelligenza artificiale ad agosto 2024 sostiene che la vicenda di Holmen abbia scioccato la Norvegia e che per l’omicidio dei figli l’uomo sia stato condannato a 21 anni di carcere. Ricostruzione che il protagonista della storia ha definito «completamente falsa». Holmen si è però detto sorpreso di aver riscontrato nelle frasi dell’AI elementi riconducibili alla sua vera vita, come la sua città natale, il numero di figli e la differenza di età tra i due. Informazioni che ChatGPT può aggregare non solo dal web e dai dati su cui è addestrato, ma anche dalle conversazioni che ciascun utente ha con il sistema. «Il fatto che qualcuno possa leggere questo risultato e credere che sia vero è ciò che mi spaventa di più», ha commentato Holmen, citato dalla testata norvegese Noyb.
La risposta di ChatGPT
«Continuiamo a ricercare nuovi modi per migliorare l’accuratezza dei nostri modelli e ridurre le allucinazioni. Mentre stiamo esaminando questo reclamo, facciamo notare si riferisce a una versione di ChatGPT che è stata nel frattempo migliorata con funzionalità di ricerca online che migliorano l’accuratezza», ha commentato OpenAI in una nota riguardante la vicenda.
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