Dombrovskiy (T. Rowe Price): "Non è il momento di aggiungere rischio in modo aggressivo, ma nemmeno di essere risk off"
Il portfolio specialist esamina le ultime mosse del T. Rowe Price Euro Corporate Bond Fund, rating FundsPeople 2025. Rafforzamento “giudizioso” nelle utility europee o nelle telecomunicazioni dopo la correzione e conferma del posizionamento pre-Liberation Day. L'articolo Dombrovskiy (T. Rowe Price): "Non è il momento di aggiungere rischio in modo aggressivo, ma nemmeno di essere risk off" proviene da FundsPeople Italia.

Il T. Rowe Price Euro Corporate Bond Fund non è un fondo caratterizzato da grandi movimenti opportunistici. Con un forte focus sulla gestione del rischio di downside, sulla qualità degli emittenti e sulla gestione della liquidità, la filosofia del fondo guidato da David Stanley è piuttosto quella di offrire una strategia "che permetta all’investitore di dormire sonni tranquilli". Detto ciò, in questi giorni di turbolenza dei mercati, il team di gestione ha colto l’occasione per incrementare "con giudizio", come sottolinea Anton Dombrovskiy, specialista di portafogli obbligazionari di T. Rowe Price, alcune posizioni in settori penalizzati dalle vendite generalizzate. Ad esempio, nelle utilities europee o nelle telecomunicazioni. "Sono due settori che non sono direttamente impattati dai dazi né da un rallentamento economico", spiega.
La chiave di questo approccio calmo di fronte alla tempesta geopolitica, afferma Dombrovskiy, è aver svolto il lavoro preparatorio per tempo. Il team di gestione del fondo, che ha il Rating FundsPeople 2025, ha preso sul serio il rischio dei dazi fin dall’inizio. Dombrovskiy racconta che, sin dalla vittoria di Donald Trump alle presidenziali del 2024, hanno analizzato l’esposizione del portafoglio rispetto a due fattori: l’impatto diretto dei dazi tra le principali potenze; gli effetti indiretti, come un possibile rallentamento economico.
Posizionamento
Così, entrando nel Liberation Day, il portafoglio del T. Rowe Price Euro Corporate Bond Fund non è stato eccessivamente penalizzato dalla correzione generalizzata. "Il fondo era già posizionato per affrontare il rischio di aumento dei dazi", afferma lo specialista. Ad esempio, avevano una sottoponderazione nel settore automobilistico europeo, sia per l’impatto commerciale sia per le difficoltà idiosincratiche del settore (regolamentazione più severa per i veicoli elettrici, concorrenza delle case automobilistiche cinesi, ecc.). Erano inoltre sottoponderati nei settori ciclici e dei beni di consumo. Al contrario, il team ha un’opinione positiva sul settore bancario europeo: "Il settore finanziario gode di buona salute", spiega.
Tuttavia, Dombrovskiy riconosce che i dazi annunciati il 2 aprile sono stati più severi di quanto si aspettassero sia il team di gestione che il mercato nel suo complesso. Per questo motivo, gli analisti di T. Rowe Price hanno rivisto la loro tesi di investimento, adeguandola al nuovo scenario. "Abbiamo già completato una doppia analisi. Abbiamo la nostra buy list e sappiamo su quali emittenti vorremmo aumentare le posizioni quando l’orizzonte sarà più chiaro", sottolinea.
"Gestire la liquidità del portafoglio fin dall’inizio è ciò che ti permette di averne a disposizione quando serve di più. Ti evita di dover vendere forzatamente nei momenti di alta volatilità e ti permette di essere pronto quando emergono opportunità", afferma Dombrovskiy. Ed è esattamente il modo in cui il fondo si è mosso nelle ultime settimane.
Tuttavia, lo specialista ribadisce che i cambiamenti nel posizionamento del T. Rowe Price Euro Corporate Bond Fund sono molto ponderati, fedeli allo stile di prendere decisioni con moderazione. "Bisogna attendere che la situazione si stabilizzi. Non è il momento di aggiungere rischio in modo aggressivo, ma nemmeno di essere completamente risk off, perché i rimbalzi possono essere molto rapidi in questi contesti di volatilità", insiste.
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