DFP, per l'UPI “Dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole”
lentepubblica.it Nel nuovo DFP (Documento di Finanza Pubblica) secondo l’UPI – Unione Province d’Italia è “assente una strategia di investimenti sui territori” e “dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole”. “È evidente che il clima di grande incertezza che tutto il mondo sta attraversando rende estremamente aleatorie le previsioni economiche, ma non […] The post DFP, per l'UPI “Dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole” appeared first on lentepubblica.it.

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Nel nuovo DFP (Documento di Finanza Pubblica) secondo l’UPI – Unione Province d’Italia è “assente una strategia di investimenti sui territori” e “dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole”.
“È evidente che il clima di grande incertezza che tutto il mondo sta attraversando rende estremamente aleatorie le previsioni economiche, ma non possiamo non evidenziare che questo Documento di finanza pubblica segue una legge di Bilancio nella quale è stata evidente la scelta di fermare la programmazione degli investimenti sui territori dal 2026 in poi. La decisione di tagliare di 1,7 miliardi i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali e di non prevedere risorse sull’edilizia scolastica, arrestando la grande opera di messa in sicurezza del patrimonio pubblico avviata con il PNRR, si ripercuote, necessariamente, sullo sviluppo locale.
Se questo DFP è privo di visione, come da più parti sottolineato, non è solo per la contingenza: le decisioni di bilancio del Paese trascurano già dalle ultime manovre economiche il potenziale di capacità di utilizzo delle risorse degli enti locali, Comuni, Province e Città metropolitane”.
DFP, per l’UPI “Dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole”
Lo ha detto il rappresentante di UPI, Enzo Lattuca, Presidente della Provincia di Forlì Cesena, intervenendo in audizione alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera sul Documento di Finanza Pubblica 2025.
“Il volano del PNRR – ha detto Lattuca – terminerà nel 2026, lasciando, tra l’altro, non poche difficoltà ai bilanci delle Province e degli altri enti locali, perché le ripercussioni della crisi globale, con i conseguenti aumenti di prezzi per materie prime ed elettricità, si sono fatti sentire in maniera pesante nel percorso di attuazione delle opere.
Le Province, pur di rispettare gli impegni e portare a termine gli investimenti e le opere, hanno dovuto aggiungere una mole rilevante di risorse proprie a quelle assegnate dal PNRR: secondo le stime dell’ultimo monitoraggio effettuato da UPI nella prima settimana di aprile 2025, sugli oltre 1.700 progetti PNRR assegnati alle 86 Province, in maggior parte riferite a investimenti per l’edilizia scolastica delle scuole secondarie superiori, il totale degli extracosti ammonta ad almeno 150 milioni di euro.
Considerato che, anche per l’assenza di misure adeguate in Legge di Bilancio, lo squilibrio delle Province è arrivato a – 928 milioni di euro, è evidente la grave difficoltà finanziaria degli enti.
Sono questioni – ha concluso il rappresentante UPI – che sottoponiamo a Governo e Parlamento e su cui chiediamo di avviare una stagione di confronto, per ripensare una strategia che punti sulle capacità dei territori di promuovere uno sviluppo equo e strutturato”.
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