Deportazione, Andra Bucci ricorda lager San Sabba con studenti

In viaggio della memoria con scuole della Toscana

Apr 9, 2025 - 13:02
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Deportazione, Andra Bucci ricorda lager San Sabba con studenti

Firenze, 9 aprile 2025 - "Non è facile tornare indietro con la memoria, passare e venire qui, entrare negli stanzoni. E' un grande dolore soprattutto pensando a chi non c'è più", "io ho avuto una vita dopo. Tutti gli altri che sono passati di qua, tantissimi e che non ci sono più, una vita non l'hanno avuta". Lo ha detto in una visita con studenti della Toscana al campo di sterminio della risiera di San Sabba (Trieste), la sopravvissuta ai lager, Andra Bucci che a quattro anni, nel 1944, fu deportata da Fiume, in Istria, con la sorella di 6 anni e quasi tutta la famiglia (eccetto il babbo e uno zio, in quel momenti prigionieri di guerra fuori Italia) a Auschwitz Birkenau passando per il paese di Susak e poi, come tappa intermedia, dal campo della Risiera. "Non ricordo l'arrivo qui - ha raccontato Andra agli studenti secondo quanto riporta un testo della Regione Toscana - Ma ricordo una mattina in cui guardavo nel cortile, appoggiata a una balaustra e vedevo un grande movimento e un sacco di persone che salivano sui camion. Fu il giorno che ci portarono al treno. E' un ricordo forte. Il resto, la celletta, il mangiare, noi otto tutti assieme della famiglia stipati lì dentro, è un po' una fotografia color seppia, un po' sbiadita". La famiglia Bucci fu arrestata alla fine di marzo 1944 a Fiume da tedeschi e collaborazionisti italiani. Lei e la sorella erano figlie di un matrimonio misto, mamma ebrea e babbo cattolico, ma non bastò a esentarle dalla deportazione. Rimasero solo alcuni giorni nella Risiera: loro, la nonna, la mamma, due zie, uno zio e il cuginetto Sergio De Simone, anche lui di appena 6 anni. Giusto il tempo per gli adulti di essere interrogati - i tedeschi cercavano il resto della famiglia fuggita, in provincia di Vicenza - e poi il viaggio verso i lager. "Non è vero - precisa Andra - che i bambini non hanno memoria. La mia memoria si apre con l'arrivo a Birkenau. Non ricordo la quotidianità, non so dire quello che è successo prima e quello che è successo dopo, però ricordo tantissimo. Ricordo l'arrivo alle Judenrampe fuori dal campo, ricordo la selezione iniziale appena scese, era il 4 aprile 1944, dove la nonna Rosa e la zia Sofia vengono allineate a destra, fatte salire su un camion e scompaiono per sempre". "Io e mia sorella siamo sopravvissute alla selezione iniziale perché Mengele, probabilmente presente - racconta Andra - ci scambiò per gemelle e ci reclutò per i suoi esperimenti". Per le sorelle Bucci una sorte fortunata perché di 776 bimbi italiani deportati ad Auschwitz e Birkenau ne tornarono solo 25.