Decreto legge PA: la nota sintetica dell'Anci per gli enti locali
lentepubblica.it Disponibile adesso la nota sintetica dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) dedicata al decreto legge PA, con un focus specifico sulle misure destinate al personale degli enti locali. Il documento esplicativo fa riferimento al decreto legge 14 marzo 2025 n. 25 recante “disposizioni urgenti in materia di reclutamento delle pubbliche amministrazioni”. Il testo del provvedimento contiene […] The post Decreto legge PA: la nota sintetica dell'Anci per gli enti locali appeared first on lentepubblica.it.

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Disponibile adesso la nota sintetica dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) dedicata al decreto legge PA, con un focus specifico sulle misure destinate al personale degli enti locali.
Il documento esplicativo fa riferimento al decreto legge 14 marzo 2025 n. 25 recante “disposizioni urgenti in materia di reclutamento delle pubbliche amministrazioni”.
Il testo del provvedimento contiene infatti una pluralità di misure in materia di personale, rilevanti per Comuni e Città metropolitane, alcune delle quali recepiscono specifiche richieste dell’Anci.
Più opportunità per i diplomati ITS: il 15% delle assunzioni riservato
Una delle principali novità riguarda l’ingresso nel settore pubblico dei diplomati degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Comuni, Città metropolitane, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano potranno destinare fino al 15% delle loro possibilità assunzionali ai titolari di diplomi tecnici avanzati, a fronte del 10% previsto in precedenza. Questa quota si affianca a quelle già previste per i giovani con contratto di apprendistato (20%) e per quelli inseriti in percorsi di formazione lavoro (altri 20%).
I contratti saranno inizialmente a tempo determinato, con inquadramento nell’area dei funzionari. Tuttavia, qualora i candidati dimostrino di possedere tutti i requisiti richiesti per l’impiego pubblico — inclusa la laurea — e abbiano ottenuto una valutazione positiva del lavoro svolto, sarà possibile trasformare il rapporto in un contratto a tempo indeterminato, nei limiti delle capacità assunzionali disponibili.
Stabilizzazioni degli assistenti sociali prorogate fino a fine 2025
Per quanto riguarda il personale precario, il decreto prevede una proroga fino al 31 dicembre 2025 delle misure di stabilizzazione degli assistenti sociali assunti a tempo determinato. L’intervento risponde alle esigenze manifestate dai Comuni, che potranno così garantire maggiore continuità nella gestione dei servizi sociali, con risorse già stanziate dalla Legge di Bilancio 2018.
Mobilità volontaria: nuove regole operative dal 2026
Un’altra innovazione di rilievo è la riscrittura della disciplina della mobilità volontaria, ovvero il trasferimento di personale tra amministrazioni prima dell’avvio di nuovi concorsi. A partire dal 2026, le amministrazioni saranno tenute a destinare almeno il 15% delle proprie possibilità assunzionali a questi trasferimenti. Priorità sarà data ai dipendenti già in servizio presso altri enti da almeno un anno e con valutazioni positive, superando l’obbligo generalizzato di pubblicare avvisi di mobilità.
Per l’anno 2025, però, resta in vigore il regime transitorio che consente ai Comuni di gestire le assunzioni secondo le vecchie regole, vista l’imminente programmazione dei fabbisogni e dei piani occupazionali.
Graduatorie concorsuali: validità triennale e uso esteso
Il decreto ristabilisce la durata triennale delle graduatorie nei concorsi banditi dagli enti locali, recuperando quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL). Inoltre, viene ampliata la possibilità di scorrere le graduatorie esistenti: non solo in caso di rinuncia o mancato superamento della prova, ma anche per coprire qualsiasi esigenza dell’ente. È possibile attingere non solo dalle proprie liste, ma anche da quelle di altre amministrazioni, a seguito di specifici accordi.
Viene infine chiarito che l’utilizzo di una graduatoria si intende valido quando, prima della sua scadenza, sono stati individuati i candidati da convocare, a prescindere dalla data di firma del contratto.
Riserve, precedenze e trasparenza nei concorsi
Il decreto introduce anche una regolamentazione più rigorosa sulle preferenze e precedenze nelle procedure concorsuali. Le commissioni saranno tenute a rispettare criteri di trasparenza e a garantire che i diritti dei candidati con riserve e preferenze vengano applicati correttamente. Le amministrazioni, anche nel caso di utilizzo di graduatorie di altri enti, dovranno individuare per tempo i nominativi dei candidati prescelti, evitando così la decadenza delle opportunità a causa di ritardi burocratici. Per una panoramica completa sulle novità relative ai concorsi leggi questo articolo.
Copertura temporanea dei posti vacanti per aspettativa
Infine le Pubbliche Amministrazioni avranno ora la possibilità di sostituire temporaneamente il personale in aspettativa non retribuita tramite contratti a termine, per un massimo di 36 mesi e comunque non oltre la durata effettiva dell’assenza. Il servizio prestato in questo periodo sarà riconosciuto nei concorsi pubblici, con la possibilità di prevedere una riserva di posti, fino al 10% del totale.
Decreto legge PA: la nota sintetica dell’Anci per gli enti locali
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