Dazi Usa sul cibo, danni da 3 miliardi se non interviene l’Ue

Il ministro dell'Economia Giorgetti invoca l'intervento dell'Ue a tutela dell'agroalimentare italiano dai dazi Usa. Sforzo per premiare chi investe e produce in Italia

Mag 5, 2025 - 08:35
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Dazi Usa sul cibo, danni da 3 miliardi se non interviene l’Ue

Tutelare l’agroalimentare italiano dai dazi Usa e dai controdazi Ue. Sul tema si è espresso il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante l’assemblea di Confagricoltura Varese.

Il ministro chiede che l’Europa difenda non solo gli interessi generali dell’Unione, ma anche quelli specifici italiani, considerate le differenze tra i vari sistemi agricoli.

Giorgetti sui dazi all’agroalimentare italiano

Gli Usa sono un mercato cruciale, considerati gli 8 miliardi su 70 di export agroalimentare nel 2024. Una guerra commerciale rischierebbe di mettere in ginocchio un settore fondamentale del made in Italy, già colpito da croniche criticità (siccità, inondazioni, concorrenza sleale, gap fra domanda e offerta di lavoro, eccetera).

Così si è espresso Giorgetti, a margine della sua partecipazione all’assemblea di Confagricoltura Varese:

“L’agricoltura è quella che già sconta i dazi in senso anche inverso. È questo uno degli argomenti su cui gli americani stanno insistendo… È chiaro che ci sono ancora settimane di discussione. Vediamo i primi accordi che gli americani hanno annunciato con l’India e vedremo come l’Europa riuscirà a tutelare non solo gli interessi europei ma anche gli interessi italiani in Europa perché purtroppo abbiamo delle economie e delle agricolture diverse”.

Poi una frase che lascia intendere la riconferma di misure a sostegno del settore agricolo:

“Dobbiamo andare avanti cercando di premiare e tutelare chi continua a crederci e continua ad investire e voler produrre in Italia”.

I controdazi Ue

In seguito all’annuncio dei dazi Usa, prima introdotti e poi temporaneamente sospesi, l’Ue ha votato in modo favorevole all’applicazione di una tariffa del 25% su una lista di prodotti, anche agroalimentari, importati dagli Stati Uniti d’America. Si tratta degli stessi prodotti finiti nel braccio di ferro Usa-Ue nel 2018, ma con alcune specifiche esclusioni.

L’idea è quella di introdurre ulteriori controdazi entro l’1 dicembre 2025, in mancanza di un accordo. Confagricoltura ha considerato la mossa della Commissione europea, per un valore totale di oltre 22 miliardi di euro, un primo passo avanti per l’avvio di una trattativa. Il nodo della questione è esattamente questo: i dazi Usa non sono una misura unicamente commerciale, ma anche politica: Donald Trump intende fare pressione sui governi mondiali affinché accettino di trattare condizioni più favorevoli con gli Stati Uniti.

Ad aprile il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, ha evidenziato come a complicare il quadro non ci siano unicamente i dazi applicati all’agroalimentare Ue, e quindi anche ai prodotti italiani: i dazi differenziati, ad esempio come la più bassa aliquota al 10% sui vini australiani, rischia di penalizzare ulteriormente il nostro Paese.

Ma a preoccupare Confagricoltura c’è anche la proliferazione dell’italian sounding (prodotti stranieri che imitano quelli italiani).

La richiesta di Confagricoltura

Confagricoltura ha già da tempo evidenziato al governo la necessità di un nuovo piano europeo con le risorse non utilizzate del Pnrr e altri fondi Ue per sostenere la competitività delle imprese italiale sul mercato Usa ed evitare che i singoli Paesi avanzino in ordine sparso nelle trattative con gli Stati Uniti. Anche in considerazione del fatto che, sommando tutte le insidie, l’agroalimentare italiano rischia di perdere fino a 121 miliardi di euro.