Dazi, Trump contro tutti: 20% per l’Ue, 34% alla Cina e al 25% sulle auto. "L’Europa finora ci ha derubato"

Show del presidente degli Stati Uniti: “È il giorno dell’indipendenza economica”. Invitati nel giardino della Casa Bianca anche operai dell’industria automobilistica

Apr 3, 2025 - 09:37
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Dazi, Trump contro tutti: 20% per l’Ue, 34% alla Cina e al 25% sulle auto. "L’Europa finora ci ha derubato"

Roma, 3 aprile 2025 – I toni sono enfatici e, del resto, lo slogan scelto per l’operazione è altisonante: "È il giorno della liberazione in America. L’industria americana rinasce. Torneremo di nuovo a essere ricchi". Ma il problema non è certo la forma, è la sostanza della decisione. E la sostanza è dura per il mondo. Donald Trump, dopo settimane di minacce, firma l’ordine esecutivo in cui conferma i dazi sulle auto straniere del 25% e annuncia dazi reciproci verso tutti i Paesi del mondo: il minimo sarà del 10 per cento, come per la Gran Bretagna, ma per i 60 Stati "più cattivi", quelli con i maggiori squilibri commerciali nei confronti degli Stati Uniti, la batosta sarà più drastica. Per l’Europa la stangata arriva al 20%, per la Cina si sale addirittura al 34% (complessivamente saliranno al 54%) e si tocca quota 49% per la Cambogia. Dazi che fanno tremare le economie globali e che colpiscono innanzitutto l’Europa e i Paesi una volta "alleati". Il giorno della dichiarazione di guerra al commercio mondiale è, dunque, arrivato.

Trump, nostri dazi sono metà degli altri, alla Cina il 34%
Il presidente Usa legge una tabella Paese per Paese

Nel Giardino delle Rose della Casa Bianca era tutto pronto dal pomeriggio: per il grande annuncio, alle 22 ora italiana, c’è l’amministrazione al completo. Fra il pubblico siedono anche i lavoratori dell’industria automobilistica e dell’acciaio, settori sui quali Trump è già intervenuto con tariffe al 25%. Dopo una nottata di lavoro, il presidente è tornato a riunirsi in mattinata con il suo staff per perfezionare l’iniziativa. L’attesa si rivela quella che ci si attendeva. Da annuncio alla Trump. "Questo è il giorno in cui l’industria americana rinasce, in cui si comincia a rendere di nuovo ricca l’America dopo che per decenni Paesi sia amici che nemici hanno derubato gli Stati Uniti, rubando posti di lavoro e fabbriche". Nella sostanza, il tycoon, oltre a confermare dazi al 25% sull’import di auto straniere, in vigore da oggi, spiega che la parte più rilevante della scelta cade sulle tariffe reciproche verso tutti i Paesi del mondo, ma non in misura eguale. Ci sarà una tariffa base del 10%, ma per l’Europa la botta è del 20 e per la Cina del 34. Come anche per altri Paesi asiatici. "Faremo pagare quello che gli altri ci tassano. Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi, è molto semplice", ha spiegato il presidente precisando successivamente che i dazi non saranno esattamente reciproci. "Li tasseremo la metà di quello che ci tassano", ha osservato facendo l’esempio dell’Unione Europea. L’Ue "ci fa pagare il 39% e noi imporremo dazi al 20%", ha messo in evidenza. Per Israele le tariffe saranno del 17%, per il Brasile al 10%. Tutto il mondo "ci ha rubato per 50 anni ma non accadrà più. Questa sarà l’età dell’oro dell’America. "Se volete dazi zero, venite e produrre in America", ha incalzato Trump ribadendo un mantra che gli è caro da mesi, da quando – subito dopo la sua elezione – è intervenuto a Davos. E non è finita, perché gli Usa – fa sapere – reagiranno alle ritorsioni alzando di nuovo i dazi annunciati e che entreranno in vigore il 5 e il 9 aprile, in due tranche. Tutto sulla base della dichiarazione di emergenza nazionale nel commercio. La Casa Bianca ha poi specificato che l’acciaio, l’alluminio, le auto e i componenti di auto non saranno soggetti ai dazi reciproci.

Trump annuncia i dazi
epa12006234 US President Donald Trump US President Donald Trump holds up a signed executive order during a tariff announcement in the Rose Garden of the White House in Washington, DC, USA, 02 April 2025. Trump plans to roll out tariffs on global trading partners, the centerpiece of his effort to bring back manufacturing to the US and reshape a world trade system he has long decried as unfair. Trump has branded the day 'Liberation Day', though most economists expect US consumers to foot the costs. EPA/KENT NISHIMURA / POOL

La stretta, di certo, agita il Congresso, dove non sono solo i democratici a temere per le tenuta dell’economia americana. Fra le file repubblicane cresce infatti il malcontento verso dazi considerati sempre più una tassa per gli americani, già stremati da anni di carovita. Non a caso, Trump si è scagliato duramente contro quattro senatori contrari alle tariffe decise contro il Canada per il fentanyl. Dopo l’annuncio il dollaro ha perso l’1% sull’euro, il Nasdaq ha ceduto il 2%. In calo anche i Future su Wall street.