Dazi, su quali azioni puntare nel FTSE MIB? I consigli degli analisti
Il rally di lunedì ha sembra voler indicare un rasserenamento da parte del mercato azionario ma quello tra USA e Cina per ora si tratta di un accordo temporaneo e all’orizzonte potrebbe esserci nuova volatilità.

Lunedì scorso Stati Uniti e Cina hanno annunciato a sorpresa un accordo con il quale si riducevano per 90 giorni i dazi reciproci, facendo impennare l’azionario globale. L’intesa prevede la diminuzione delle tariffe dal 145% al 30% nei confronti della Cina e del 125% al 10% per gli USA.
La tregua "appare positiva soprattutto per i settori dei beni di consumo discrezionali, dei semiconduttori e dell'energia" secondo gli analisti di Banca Akros.
A questo gli esperti del broker aggiungono che l’accordo potrebbe contribuire a rafforzare il dollaro rispetto alle altre valute, euro compreso, favorendo così i bilanci delle società particolarmente esposte ai cambi.
Alla luce di queste novità, Banca Akros ha analizzato i titoli del FTESE MIB più esposti al mercato statunitense, prendendo in esame le società che hanno registrato vendite per oltre il 15% negli USA, dividendoli in due categorie a seconda del tipo di rischio a cui possono incorrere.
La prima categoria prevede quelle società che hanno in rischio legato ai cambi definito ‘transattivo’ (transaction risk) e comprende quelle aziende che, seppur vendendo negli USA, presentano una produzione svolta principalmente in altri Paesi e quindi la base dei costi non è in dollari ma in altre valute: si tratta di aziende che registrano impatti sugli utili maggiori di quelli sul fatturato in base al cambio euro-dollaro.
Tra queste, gli analisti di Banca Akros inseriscono titoli come Brunello Cucinelli (buy e target price a 130 euro), Campari (buy e tp a 7,5 euro), Ferrari (neutral e tp a 430 euro), StM (neutral) e Stellantis (neural e tp a 9 euro).
Nella seconda tipologia rientrano quelle società con un rischio legato dai cambi chiamato ‘di traduzione’ (translation risk), ovvero che vendono negli USA e sono legate ad una produzione locale, pertanto la variazione del fatturato e degli utili risponde in modo uguale alla variazione del cambio euro dollaro perché anche i costi sono in valuta locale.
A questo tipo Banca Akros fa risalire società quali Diasorin (buy e tp a 122 euro), Tenaris (buy e tp a 19 euro), Buzzi (neutral e tp a 50 euro) e Prysmian (neutral e tp a 65 euro).
Nonostante sembra essere tornato l’ottimismo sui mercati, alcuni analisti ritengono che i dazi, in quanto più alti rispetto ad inizio anno, rappresentano ancora una minaccia per la crescita, mantenendo ancora incertezza circa il percorso verso un accordo duraturo, pertanto all’orizzonte potrebbe esserci una maggiore volatilità dei mercati.
“La riduzione dei dazi da parte di entrambi i Paesi è più di quanto ci aspettassimo”, afferma Paul Christopher, responsabile della strategia di investimento globale presso Wells Fargo Investment Institute, definendo “di sollievo” il rally di lunedì scorso.
“Il tono è stato abbassato, alla grande, almeno nei prossimi 90 giorni”, sottolinea Jennifer Lee, economista senior di BMO Capital Markets, che però avvisa: “le forti tariffe avevano già iniziato ad avere un impatto negativo sull’attività economica, quindi è nell’interesse di tutti discutere di questa situazione”.