Dazi, risposta Ue “Colpiti prodotti Usa per cento miliardi”
La Commissione europea li congelerà fino a luglio in attesa dell’esito delle trattative con gli Stati Uniti Von der Leyen: pronti all’intesa. Il ricorso al Wto La Commissione europea prepara i controdazi per 100 miliardi di euro e presenta ricorso al Wto (l’Organizzazione mondiale del Commercio) contro gli Usa. Per questo ieri è stata avviata […] L'articolo Dazi, risposta Ue “Colpiti prodotti Usa per cento miliardi” proviene da Iusletter.

La Commissione europea li congelerà fino a luglio in attesa dell’esito delle trattative con gli Stati Uniti Von der Leyen: pronti all’intesa. Il ricorso al Wto
La Commissione europea prepara i controdazi per 100 miliardi di euro e presenta ricorso al Wto (l’Organizzazione mondiale del Commercio) contro gli Usa.
Per questo ieri è stata avviata una consultazione pubblica – che rimarrà aperta fino al 10 giugno dando così ancora almeno un altro mese di tempo alle trattative su un elenco di importazioni statunitensi che potrebbero essere soggette a tariffe se i negoziati non porteranno a un esito «reciprocamente vantaggioso e alla rimozione dei dazi statunitensi». La pausa nella guerra commerciale scade a luglio e si basa sulla sospensione di tariffe del 20 e del 25 per cento imposte da Washington cui Bruxelles ha risposto con percentuali quasi analoghe.
L’elenco, per 95 miliardi di euro, è quindi composto di diversi beni, da quelli industriali a quelli agricoli. C’è davvero di tutto: dal whisky al pesce surgelato, da tutti i tipi di carne ai cetacei (si specifica balene e delfini vivi), dai fiori alla frutta, dalle pellicole fotografiche alle auto. Non figurano, ovviamente, il gas e il petrolio.Altri 4,4 miliardi riguardano l’acciaio e i prodotti chimici. L’obiettivo è tenere testa ai daziamericani, sia quelli “universali” sia quelli specifici sulle auto.
«Da quando gli Stati Uniti hanno imposto i loro dazi ingiustificati e dannosi – si legge in una nota della Commissione – l’Ue ha dato priorità alla ricerca di una soluzione reciprocamente vantaggiosa ed equilibrata attraverso i negoziati ». Ma se questa non fosse possibile allora, le contromisure punteranno a tutelare l’industria e i consumatori europei.Nello stesso tempo l’Unione apre un contenzioso presso il Wto contro gli States sui cosiddetti dazi “reciproci” e su quelli automobilistici. In quella sede le parti avranno due mesi per individuare una soluzione concordata, quindi fino a luglio quando – non a caso – scadrà la tregua nella guerra commerciale. «Le norme concordate a livello internazionale – rileva l’esecutivo comunitario – sono importanti e non possono essere ignorate unilateralmente da alcun membro del Wto, compresi gli Stati Uniti».
Bruxelles intende contemporaneamente monitorare il possibile dirottamento in Europa delle esportazioni causato dalle tariffe americane (la paura è che la Cina e i paesi asiatici inondino il Vecchio Continente dei loro prodotti invenduti) e individuare nuovi partner commerciali.
«I dazi – ha sottolineato Ursula von der Leyen – stanno già avendo un impatto negativo sulle economie globali. L’Ue rimane pienamente impegnata a trovare soluzioni negoziate con gli Stati Uniti. Riteniamo che ci siano buoni accordi da raggiungere a vantaggio dei consumatori e delle imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico. Allo stesso tempo, continuiamo a prepararci a tutte le possibilità».
Proprio ieri, però, il presidente americano, Donald Trump, ha riaperto le porte all’Unione annunciando l’intenzione di incontrare proprio la presidente della Commissione: «Vogliamo raggiungere un accordo con l’Europa anche se ci hanno trattato ingiustamente. Spero di incontrare la presidente von der Leyen» che ha definito «fantastica». La diplomazia tra i due continenti in occasione dei funerali di Papa Francesco forse sta sortendo qualche effetto.
Va ricordato che al momento 379 miliardi di euro di esportazioni dell’UE verso gli Stati Uniti (pari al 70% delle esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti) sono soggetti a nuovi dazi (inclusi quelli sospesi). Con un impatto già visibile su crescita e inflazione.
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