Da Prisma a Iride, alla scoperta delle tecnologie spaziali di Leonardo con Luca Parmitano

Un viaggio nello stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze), dove nascono gli occhi dei satelliti made in Italy, insieme con Luca Parmitano.

Feb 10, 2025 - 07:36
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Da Prisma a Iride, alla scoperta delle tecnologie spaziali di Leonardo con Luca Parmitano

Un viaggio nello stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze), dove nascono gli occhi dei satelliti made in Italy, insieme con Luca Parmitano.

Campi Bisenzio (Firenze).

Dalla produzione degli star trackers dei satelliti per orientarsi nello spazio agli strumenti iperspettrali, fondamentali per l’osservazione della Terra capaci di studiare la composizione chimico-fisica degli elementi osservati, come quello più potente al mondo, a bordo del satellite Prisma dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), per dare indicazioni sullo stato di salute del nostro Pianeta con dati mai avuti prima, presto a bordo anche della costellazione di osservazione della Terra Iride.

Tutto questo si realizza nel sito di Leonardo a Campi Bisenzio, 51mila metri quadrati e oltre mille addetti, un’eccellenza mondiale nei settori Spazio ed Elettronica. Qui lo scorso venerdì 7 febbraio si è recato l’astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Luca Parmitano, per uno tour dello stabilimento: “Il centro è veramente un’eccellenza. È una parola abusata ma qui vale la pena utilizzarla. Ho visto l’eccellenza non solo nelle persone ma anche nei prodotti”, ha commentato Parmitano.

In questo momento di grande fervore per il dominio spaziale “C’è l’opportunità per l’Italia di crescere nella propria leadership. Ho avuto modo di parlarne con il ministro Crosetto: credo ci sia la volontà dell’Italia di essere trainante per il sistema Paese e per l’Europa”, ha evidenziato l’astronauta italiano.

Inoltre, la visita ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto sugli obiettivi di Leonardo con Massimo Claudio Comparini, Managing Director della divisione Spazio dell’azienda, sottolineando il ruolo cruciale del nostro Paese nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie per l’osservazione della Terra e l’esplorazione dello Spazio.

Tutti i dettagli.

TECNOLOGIE MADE IN ITALY PER LO SPAZIO

A Campi Bisenzio Leonardo sviluppa e produce tecnologie all’avanguardia, utilizzabili in diversi ambiti a tutela della sostenibilità e della sicurezza del nostro pianeta, dalla lotta ai cambiamenti climatici al monitoraggio ambientale, dalla gestione degli incendi e dell’inquinamento alla protezione civile in caso di calamità naturali. Fino alle missioni di esplorazione e scienza del sistema solare e dell’universo.

Ci siamo spostati poi alle camere bianche dedicate ai sensori di assetto, le “bussole dello spazio” che permettono a sonde e satelliti di orientarsi nel Cosmo. Luca Parmitano ha avuto anche modo di osservare da vicino l’area, da circa mille metri quadri, dove si sta realizzando la nuova camera bianca, all’interno della quale ci sarà un simulatore spaziale di nuova generazione, in grado di riprodurre perfettamente le condizioni ambientali tipiche dello Spazio.

IL LANCIO DI METOP AD AGOSTO 2025

Ad agosto 2025, a bordo di un lanciatore Ariane 6, sarà lanciato il satellite meteorologico MetOp di seconda generazione per le previsioni atmosferische, che trasporta anche la missione Copernicus Sentinel-5.

MetOp (Meteorological Operational Satellites) è un programma in collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea ed Eumetsat per l’utilizzo di satelliti polari a scopi meteorologici.
Il sistema, composto da tre satelliti e dalle loro relative strutture di controllo a terra, fornirà dati in maniera continua e a lungo termine a supporto delle previsioni meteorologiche e dell’ambiente. A bordo dei tre satelliti ottici MetOp di seconda generazione, è integrato il 3MI (Multi-viewing, Multi-channel, Multi-polarization Imager), un polarimetro multispettrale per lo studio della qualità dell’aria realizzato da Leonardo nel sito fiorentino (di seguito una foto del modello).

parmitano leonardo

IL LIGHITNING IMAGER, IL PRIMO ACCHIAPPAFULMINI DI EUROPA

Sempre a Campi Bisenzio, Leonardo ha sviluppato il “fulminometro”, capace di rilevare fulmini nell’atmosfera terrestre da oltre 36.000 km di distanza, fino agli strumenti che, a bordo della missione Juice, sono in viaggio verso Giove per studiare il pianeta e le sue lune.

Progettato, costruito e collaudato da Leonardo nel sito fiorentino, il Lightning Imager (Li), lanciato nel dicembre 2022, è uno strumento di osservazione in grado di “vedere” i fulmini nell’atmosfera terrestre e operare delle analisi fondamentali per gli scopi dei satelliti Meteosat Third Generation (MTG), inviati in orbita proprio col compito di monitorare i fenomeni atmosferici che si verificano sul nostro Pianeta.

In particolare il Lightning Imager è il primo “acchiappafulmini” spaziale d’Europa, l’unico a livello globale con caratteristiche avanzate che, a differenza di altri – sino a oggi capaci di individuare solo grappoli di fulmini -, è in grado di intercettare anche un solo fulmine a 36 mila chilometri dalla terra.

PRISMA, IL PRIMO IPERSPETTRALE MESSO IN ORBITA

Lungo l’itinerario nello stabilimento, Parmitano si è soffermato sul nuovo modello di sviluppo degli strumenti iperspettrali per la costellazione di osservazione della terra Iride, che verranno integrati sui satelliti Platino realizzati da Sitael, strumenti progettati da Leonardo sull’esperienza maturata con la missione Prisma.

Come già detto Prisma è il primo iperspettrale messo in orbita, la missione da contributo fondamentale al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporterà la gestione delle risorse naturali e delle emergenze. La tecnologia iperspettrale di cui è dotato Prisma permette, infatti, di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono. Ogni materiale ha una propria firma spettrale, una vera impronta digitale: una combinazione unica di colori, detti bande spettrali. La strumentazione elettro-ottica di Prisma è in grado di analizzare questa firma dalla sua orbita a 615 km di altezza, un monitoraggio all’avanguardia che sarà in grado di identificare un oggetto o risalire alle caratteristiche di un’area sotto osservazione.

Sulla base del successo Prisma, l’Italia con il Pnrr ha deciso di dotarsi della costellazione Iride, il più grande o programma di osservazione della Terra che riafferma leadership tecnologica dell’Italia sul campo, prima costellazione iperspettrale d’Europa.

“Per il programma Iride stiamo concependo cinque sensori iper-spettrali, più telescopi, mentre Thales Alenia Space costruirà 12 radar per la costellazione” ha evidenziato Comparini.

parmitano leonardo

COMPARINI POSITIVO SULLA LEGGE SPAZIALE

La visita si è conclusa con un momento di confronto con i giornalisti: alla domanda su quale sia l’approccio nei confronti della legge sulla spazio, presentato l’anno scorso dal ministro Adolfo Urso, il Managing Director della divisione Spazio di Leonardo, Massimo Comparini, ha spiegato che “La legge sullo spazio fa parte di tutto il sistema spaziale italiano. Quindi porci l’obiettivo di avere una regolamentazione, ad esempio, che ci aiuta a rendere sostenibile l’ambiente spaziale o anche l’obiettivo di favorire nuove imprenditorialità che assieme alle grandi imprese portano avanti il sistema spaziale italiano Io la vedo in modo molto positivo e vedo anche in modo molto positivo il dibattito e l’approfondimento che c’è stato”. 

IL FUTURO NEL CONNUBIO INFRASTRUTTURE SPAZIALI E DATI

Dopodiché, alla domanda di Startmag su quali sono gli obiettivi attuali dell’azienda nel comparto, Comparini ha evidenziato che “Lo spazio oggi attraverso le infrastrutture spaziali: abbiamo delle autostrade attraverso le quali passano dei dati ad altissima velocità e una quantità esponenzialmente crescente di dati. Le infrastrutture spaziali a loro volta generano dati, pensiamo all’osservazione della terra, noi dobbiamo estrarre informazione da tutti questi dati e quindi utilizzare le tecnologie digitali nelle quali il gruppo ha investito molto negli ultimi anni – come le tecnologie cloud, il supercomputer, il nostro davinci-1 che adesso sta evolvendo verso davinci-2, l’intelligenza artificiale – tutto questo è uno degli elementi dove la divisione, mettendo insieme tutti i pezzi industriali delle nostre aziende, vuole sviluppare e sta sviluppando già soluzioni avanzate”.

RIGUARDO AL RISIKO TRA AIRBUS E THALES

Infine, riguardo allo stato delle trattative in corso tra Leonardo, Airbus e Thales per dar vita a gigante europeo nello spazio, Comparini ha affermato “Come non essere d’accordo su un’Europa più unita e meno frammentata, ma attualmente questo non è nulla che sia arrivato a un livello di maturazione tale per cui ne possiamo parlare e non so nemmeno quale sarà l’uscita di queste discussioni”.

“Noi ci occupiamo dello spazio di Leonardo, di tutte le sue partecipate, Thales Alenia Space e Telespazio, del suo spazio e delle cose che stiamo facendo” ha concluso Massimo Comparini, direttore della space business unit di Leonardo.