Confcommercio: “la crescita de 2025 va costruita da zero. Manca la spinta dei consumi”

«L’auuspicata crescita del 2025 va tutta costruita da zero. L’inizio conferma le caratteristiche di disfunzionamento dell’economia italiana: ai robusti presupposti per una crescita dei consumi, favoriti anche dall’occupazione elevata, dai redditi reali crescenti e da un’inflazione sotto controllo, non corrisponde un coerente sviluppo della spesa delle famiglie». E’ quanto sostiene Confcommercio secondo cui il Pil di febbraio sarebbe cresciuto solo dello 0,2%. Secondo l’associazione appare difficile riconquistare il terreno perso in termini di prodotto lordo: il trascinamento nullo ereditato dal 2024 non sarebbe migliorato nel primo bimestre dell’anno. L’associazione calcola infatti che ci vorrebbe un’accelerazione nel secondo quarto a +0,5% e una prosecuzione vivace nel secondo semestre solo per raggiungere una variazione del Pil a +0,7%. «Si vive nell’ambito di equilibri incerti, caratterizzati da un ritorno agli ‘zero virgola’ tanto dei consumi quanto del Pil. Pure non destando eccessive preoccupazioni e, comunque all’interno dei target istituzionali, le oscillazioni sui prezzi al consumo sono in grado di rallentare il ritorno dei consumi a migliori dinamiche in linea con le favorevoli determinanti di fondo». L'articolo Confcommercio: “la crescita de 2025 va costruita da zero. Manca la spinta dei consumi” proviene da Business24tv.it. Confcommercio: “la crescita de 2025 va costruita da zero. Manca la spinta dei consumi”

Feb 18, 2025 - 12:00
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Confcommercio: “la crescita de 2025 va costruita da zero. Manca la spinta dei consumi”

«L’auuspicata crescita del 2025 va tutta costruita da zero. L’inizio conferma le caratteristiche di disfunzionamento dell’economia italiana: ai robusti presupposti per una crescita dei consumi, favoriti anche dall’occupazione elevata, dai redditi reali crescenti e da un’inflazione sotto controllo, non corrisponde un coerente sviluppo della spesa delle famiglie». E’ quanto sostiene Confcommercio secondo cui il Pil di febbraio sarebbe cresciuto solo dello 0,2%.

Secondo l’associazione appare difficile riconquistare il terreno perso in termini di prodotto lordo: il trascinamento nullo ereditato dal 2024 non sarebbe migliorato nel primo bimestre dell’anno. L’associazione calcola infatti che ci vorrebbe un’accelerazione nel secondo quarto a +0,5% e una prosecuzione vivace nel secondo semestre solo per raggiungere una variazione del Pil a +0,7%.

«Si vive nell’ambito di equilibri incerti, caratterizzati da un ritorno agli ‘zero virgola’ tanto dei consumi quanto del Pil. Pure non destando eccessive preoccupazioni e, comunque all’interno dei target istituzionali, le oscillazioni sui prezzi al consumo sono in grado di rallentare il ritorno dei consumi a migliori dinamiche in linea con le favorevoli determinanti di fondo».

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