Con le nuove tariffe luce fino a 196 euro in più in bolletta

Le nuove tariffe elettriche riducono la bolletta di soli 14,8 euro annui, ma rispetto a 4 anni fa paghiamo di più: di quanto è aumentata la spesa per la luce per le famiglie?

Apr 1, 2025 - 11:31
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Con le nuove tariffe luce fino a 196 euro in più in bolletta

L’ultimo aggiornamento tariffario dell’energia elettrica per i consumatori vulnerabili, deciso da Arera a marzo 2025, ha introdotto una riduzione della spesa annua inferiore ai 15 euro per famiglia, precisamente 14,8 euro per nucleo. Tuttavia, nonostante gli sconti in bolletta, il risparmio (che è comunque basso ed equivale a circa 1,25 euro al mese), non è in grado oggi di fare da cuscinetto all’impennata dei costi dell’energia registrata negli ultimi quattro anni.

Di quanto sono aumentate le bollette negli ultimi 4 anni

Analizzando le stime fornite da Codacons, con le nuove tariffe, per un consumo medio di 2.000 kWh annui, la bolletta della luce per i vulnerabili scende a 610,8 euro. C’è, effettivamente un calo, ma è minimo, soprattuto se si considera che, rispetto allo stesso periodo del 2021, la spesa energetica è aumentata del 46,6%, traducendosi in un aggravio annuo di 196 euro in più a famiglia.

Sempre più italiani a rischio povertà a causa delle spese

Inevitabilmente, il caro-energia continua a pesare sulle tasche degli italiani, nonostante i recenti adeguamenti tariffari e il servizio a tutele graduali. E, se si aggiunge la spesa per il gas, il costo energetico complessivo per le famiglie vulnerabili raggiunge oggi i 2.045,8 euro annui. È facile comprendere dunque come, per molti nuclei, il potere d’acquisto è in costante erosione.

Non a caso, secondo i i dati Istat aggiornati nel 2025, gli italiani a rischio povertà sono diventati il 23,1% nel 2024, registrando un peggioramento (in termini di numeri assoluti) rispetto all’anno precedente.

A determinare questa situazione è stato il combinato disposto di caro-prezzi e rincari energetici, due fattori che negli ultimi anni hanno fortemente ridotto il reddito reale delle famiglie, cioè il reddito effettivamente a disposizione, non eroso dalla spinta inflazionistica. Nonostante un aumento nominale del +4,2% del reddito medio, infatti, l’incremento dell’inflazione e delle tariffe hanno inciso profondamente sul tenore di vita di milioni di italiani.

Le conseguenze economiche per famiglie e aziende

L’aumento delle bollette non solo erode il reddito disponibile delle famiglie, ma alimenta un circolo vizioso che ha un impatto diretto anche sulle imprese e che, come un effetto boomerang, si ripercuote alla fine sempre sul consumatore finale.

Non solo le piccole e medie imprese pagano di più a causa di inflazione e rincari, ma perfino interi comparti produttivi rischiano di subire un’ulteriore contrazione della domanda a causa del minor potere d’acquisto delle famiglie.

Costi energetici più alti significano infatti prezzi finali più elevati di beni e servizi, che penalizzano chi acquista – in particolare il cetio mediobasso – e frena la ripresa economica.

Per questo motivo servirebbero misure governative ad hoc per contenere l’emergenza prezzi e il caro-energia, più incisivi e strutturali rispetto agli interventi di contrasto degli ultimi anni, che si sono rivelati del tutto inadeguati, lasciando le famiglie esposte agli aumenti incontrollati delle bollette. In un quadro economico così precario, l’assenza di strategie incisive e strutturali non fa che aggravare una crisi già profonda.

L’allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori non può essere ignorato: le famiglie italiane hanno bisogno di risposte concrete, di politiche in grado di contenere il prezzo dell’energia elettrica e di garantire un reale sostegno ai nuclei più fragili. Ridurre le bollette di pochi euro all’anno non è una soluzione, ma serve un piano di intervento efficace che riporti i costi della luce a livelli sostenibili e scongiuri un ulteriore impoverimento della popolazione.