Come revocare un bonifico: la procedura
Revocare un bonifico può essere necessario quando ci si accorge di un errore, che può riguardare specialmente un pagamento, effettuato tramite banca, con l’utilizzo di strumenti online. Quasi tutte le banche infatti ad oggi si avvalgono di tecnologia e internet per offrire un servizio ai clienti rapido e flessibile. Tuttavia, soprattutto con l’utilizzo di questi […] L'articolo Come revocare un bonifico: la procedura proviene da Fiscomania.

Revocare un bonifico può essere necessario quando ci si accorge di un errore, che può riguardare specialmente un pagamento, effettuato tramite banca, con l’utilizzo di strumenti online. Quasi tutte le banche infatti ad oggi si avvalgono di tecnologia e internet per offrire un servizio ai clienti rapido e flessibile.
Tuttavia, soprattutto con l’utilizzo di questi strumenti, può essere facile sbagliarsi, e inviare un bonifico errato nell’importo, nella causale, o perfino nel destinatario. Se ci si trova in questa situazione, non bisogna allarmarsi, perché si può provvedere alla revoca del bonifico. La revoca del bonifico bancario è prende il nome di recall.
Tuttavia, non sempre è possibile revocare un bonifico: questo è possibile quando è trascorso relativamente poco tempo dal momento dell’effettuazione della transizione. Bisogna tenere a mente che non è possibile revocare il bonifico dal momento in cui l’importo è già arrivato a destinazione, ovvero è già sul conto corrente del destinatario. Tuttavia intercorre del tempo dal momento della richiesta a quando questo accade. Tutti i dettagli nell’articolo.
Revocare un bonifico: è possibile?
Il bonifico è un’operazione che consiste nel trasferimento di soldi dal proprio conto corrente a quello di un altro soggetto. Revocare un bonifico è un’esigenza che sorge specialmente quando si incorre in un errore: è stato inviato un bonifico di pagamento di una certa cifra alla persona sbagliata, o con importo errato. A questo punto è possibile chiedere la revoca del bonifico direttamente alla banca da cui si è effettuato.
Tuttavia, come spiegato dal Decreto Legislativo n. 11/2010, è possibile procedere con la revoca del pagamento nel rispetto di un certo limite di tempo, superato il quale diventa impossibile di fatto procedere alla revoca. Ma questa tempistica può variare, e anche di molto, in base alla tipologia di revoca che viene richiesta alla banca.
In alcuni casi, infatti, la procedura del bonifico determina il trascorrere d un periodo di tempo molto breve, di due o tre giorni, mentre in altri casi la procedura è più lunga, e può arrivare anche a una settimana o più. Solitamente, le banche procedono in modo più spedito se il bonifico è stato fatto da un soggetto che ha un conto presso un istituto bancario verso un soggetto che tiene un conto nello stesso istituto.
Attualmente quasi tutte le banche forniscono alcuni servizi per consentire i pagamenti tramite portale web, applicazioni e così via. In questo modo le transazioni sono più veloci e flessibili, tuttavia è più facile incorrere in un errore nel digitare il destinatario corretto del conto corrente, l’importo, o altri dati salienti.
Condizioni per la revoca
Affinché la procedura di revoca possa essere effettuata con successo è necessaria la presenza delle seguenti condizioni:
- Revoca possibile solo prima dell’accredito: L’annullamento è fattibile finché la somma non risulta accreditata sul conto del beneficiario;
- Tipologie non revocabili: Bonifici istantanei, esteri e quelli già eseguiti non possono essere annullati;
- Errore nell’IBAN: Se l’IBAN è inesistente o errato, il bonifico viene automaticamente rifiutato senza necessità di revoca.
Quali sono le tempistiche precise per revocare un bonifico
Per revocare un bonifico bancario, le tempistiche variano in base al tipo di operazione e all’istituto di credito. Ecco una sintesi delle scadenze chiave:
Bonifici standard (SEPA/nazionali)
Nel caso in cui le procedure attuabili siano sia online che in presenza allo sportello le tempistiche sono le seguenti:
- Online: Annullamento possibile entro 2-24 ore dall’ordine, a seconda della banca. Ad esempio:
- BNL: revoca entro le 17:30/19:30 dello stesso giorno;
- BPER: operazione annullabile entro le 15:00 del giorno d’esecuzione;
- Altre banche (es. Banco BPM): finestra media di 2 ore per bonifici online;
- Allo sportello: Tempi più lunghi, generalmente 1-3 giorni lavorativi, purché la somma non sia stata accreditata.
Bonifici internazionali
In caso di bonifici internazionali è consentita entro 3-5 giorni lavorativi, a patto che la transazione non sia già stata regolata.
Bonifici istantanei
I bonifici istantanei sono irrevocabili per definizione: il trasferimento si conclude in pochi secondi, rendendo impossibile l’annullamento.
Effettuare un bonifico: come evitare errori
Per effettuare un bonifico, ovvero erogare una certa somma di denaro ad un altro soggetto, è indispensabile inserire nella procedura alcune informazioni salienti, che riguardano la tipologia di pagamento, il destinatario, e l’importo da inviare. Gli errori solitamente vengono riscontrati in questi passaggi. Si tratta principalmente di inserire informazioni come:
- Il destinatario del pagamento: si tratta del nome e del cognome del soggetto che sta per ricevere il denaro;
- La causale del pagamento: ci si riferisce in questo caso alla motivazione per cui viene effettuato il pagamento ad un altro soggetto;
- Il codice IBAN del soggetto a cui si invia il denaro: in questo caso va inserito il codice univoco che individua con precisione il destinatario del bonifico. La maggior parte degli errori avviene in questo passaggio, nel trascrivere correttamente il codice alfanumerico relativo al pagamento.
- La cifra del bonifico: altri errori possono essere fatti se non si riporta correttamente la cifra esatta del pagamento. Aggiungere una cifra, ometterla o confondersi con gli zeri può causare errori non indifferenti nell’importo corrisposto.
Effettuare un bonifico comporta l’inserimento di tutte queste informazioni che riguardano il soggetto destinatario e l’importo. Tuttavia per quanto riguarda l’IBAN, questo dato deve essere fornito dal destinatario stesso, e si presenta come un lungo codice alfanumerico che identifica con precisione il conto corrente del soggetto.
Il codice IBAN è composto in totale da 27 caratteri alfanumerici, collegati al paese (IT), al controllo internazionale e nazionale, l’identificativo della banca, dello sportello, e del numero di conto. Trattandosi di un dato così esteso, risulta piuttosto semplice sbagliarsi, ed è consigliato controllarlo più volte prima di effettuare un bonifico.
Bonifico parlante
Il bonifico parlante è un particolare tipo di bonifico bancario che viene utilizzato principalmente per accedere a specifiche agevolazioni fiscali, come nel caso di lavori di ristrutturazione edilizia o interventi di efficientamento energetico. La sua particolarità consiste nel fatto che nella causale del bonifico devono essere indicate una serie di informazioni specifiche e dettagliate per attestare la natura delle spese sostenute e per permettere il riconoscimento delle relative detrazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Revocare un bonifico: come procedere?
Nel caso in cui è stato fatto un errore, come si può procedere per revocare il bonifico? Come visto prima è necessario che siano trascorsi tempi piuttosto limitati dal momento dell’invio del pagamento. Se il denaro è già arrivato al destinatario, non è possibile procedere con la richiesta di revoca.
Tuttavia, entro i primi giorni dal momento del pagamento, è possibile rivolgersi alla propria banca di riferimento, con cui si è effettuato il bonifico, e chiederne la revoca. Per farlo, ci si può rivolgere direttamente ad un impiegato allo sportello alla propria banca, recandosi sul posto. In questo caso è possibile richiedere assistenza quando l’istituto bancario in questione ha delle sedi fisiche.
Ad oggi infatti, non tutte le banche dispongono di uffici fisici, specialmente quando il proprio conto è interamente gestito online. E anche quando questi uffici sono presenti, non è detto che lo siano nel comune specifico in cui si risiede. Tuttavia quasi tutti gli istituti bancari, sia quelli tradizionali che quelli che offrono servizi interamente via web, dispongono di una procedura di annullamento dei bonifici online.
Si tratta solitamente di una procedura abbastanza semplice, intuitiva e veloce, con cui l’interessato può richiedere la cancellazione del bonifico nel momento in cui si accorge di aver fatto un errore. Molte piattaforme web degli istituti bancari contengono le istruzioni dettagliate su come procedere, o un pulsante dedicato all’annullamento.
Anche quando si procede online, non è detto che la domanda venga accolta: può capitare che il denaro sia già arrivato a destinazione. In ogni caso, quasi tutti gli istituti bancari dispongono di un numero verde da poter contattare in caso di errori o di richiesta di revoca del bonifico.
Nel caso estremo in cui il denaro sia già arrivato a destinazione, si può sempre procedere contattando il soggetto destinatario richiedendo la restituzione della somma accreditata erroneamente. La banca infatti può procedere alla restituzione dopo che il destinatario è stato informato dell’errore, e ha acconsentito alla restituzione delle somme.
Bonifico bancario errato: cosa può fare il destinatario
Nel caso di bonifico bancario errato, ci si trova di fronte ad un “indebito oggettivo”, e questo vuol dire che chi ha ricevuto il denaro in modo erroneo deve provvedere alla restituzione al soggetto che ha erogato il pagamento per errore.
Risulta molto importante, per chi riceve in modo errato il denaro, effettuare un bonifico per restituire la somma non dovuta. Se ci si rifiuta di procedere alla restituzione, si può incorrere in non pochi problemi, perché a livello legale si parla di appropriazione indebita.
Oltre alle sanzioni che possono essere applicate, si può arrivare anche a parlare nei peggiori dei casi di reclusione, specialmente se non si ha intenzione di restituire il denaro e lo si usa per le proprie finanze. Risolvere il problema in modo pacifico è sempre la strada migliore da adottare.
Il destinatario quindi può richiedere alla propria banca la restituzione del denaro avuto in modo erroneo al soggetto che l’ha erogato.
Cosa fare se il bonifico non può essere annullato?
Qualora non sia più possibile procedere all’annullamento del bonifico la scelta da fare è quella di rivolgersi alla persona che ha ricevuto erroneamente l’accredito, chiedendone la restituzione.
Secondo quanto disposto dal Codice Civile, un pagamento verso un soggetto che non avrebbe dovuto riceverlo può esserne richiesta la restituzione fino a 10 anni dal momento in cui è avvenuta l’operazione o è stata inviata l’ultima diffida.
La persona che ha ricevuto per errore il bonifico rientra nei casi di indebito oggettivo, disciplinati dell’articolo 2033 del Codice Civile, pertanto è possibile chiedere l’assistenza di un avvocato per intraprendere un’azione giudiziaria, tuttavia, prima di rivolgersi ad un avvocato è consigliabile inviare una raccomandata A/R o una PEC nella quale richiedere la restituzione della somma versata.
Nei casi più estremi è possibile rivolgersi anche ad un Giudice, in questo modo sarà possibile agire mediante decreto ingiuntivo. Se l’importo del bonifico è inferiore ai 1.100 euro, si potrà presentare il decreto ingiuntivo al Giudice di pace anche senza la presenza di un avvocato. A questo punto, la controparte ha 40 giorni di tempo per:
- Restituire immediatamente la cifra ricevuta per errore;
- Opporsi tramite causa ordinaria.
Le conseguenze penali in caso di mancata restituzione
Il soggetto che ha ricevuto un bonifico per errore sul proprio conto corrente potrebbe andare incontro a conseguenze penali nel momento in cui dovesse rifiutarsi di restituire la somma che gli è stata versata.
L’articolo 646 del Codice Penale sancisce che:
Costi associati alla revoca
La revoca di un bonifico comporta una struttura di costi variabile che dipende da diversi fattori temporali e procedurali. In linea generale, l’annullamento tempestivo di un’operazione non ancora eseguita risulta spesso gratuito presso la maggior parte degli istituti bancari italiani, soprattutto quando effettuato tramite i canali digitali come app o home banking. Questa gratuità è tuttavia strettamente legata alla rapidità d’intervento: molte banche, tra cui Intesa Sanpaolo e UniCredit, non applicano commissioni se la richiesta avviene entro le finestre temporali previste, tipicamente entro poche ore dall’ordine.
La situazione cambia significativamente quando il bonifico è già stato processato e accreditato sul conto del beneficiario. In questo caso, si attiva la procedura di “recall” o richiamo, che prevede quasi sempre costi amministrativi. Tali tariffe possono oscillare mediamente tra i 15 e i 50 euro, con importi tendenzialmente più elevati per i bonifici internazionali o per quelli che richiedono interventi complessi. La variabilità è considerevole: alcune banche applicano una tariffa fissa, mentre altre calcolano la commissione in percentuale sull’importo da recuperare, generalmente tra lo 0,50% e l’1,50% della somma, con l’applicazione di minimi e massimi.
Va sottolineato che le operazioni allo sportello fisico tendono a costare più di quelle digitali. Le richieste di revoca presentate in filiale possono infatti prevedere supplementi legati alla gestione manuale della pratica, con differenze che riflettono le policy commerciali dei singoli istituti. Inoltre, in caso di bonifici erroneamente inviati a conti esistenti ma non corretti, oltre ai costi bancari diretti, potrebbero sommarsi eventuali spese legali qualora il beneficiario rifiuti la restituzione e si renda necessario avviare procedure di recupero forzoso.
Un elemento spesso trascurato riguarda i bonifici con anomalie tecniche: quando l’IBAN risulta inesistente o formalmente errato, il sistema respinge automaticamente la transazione senza costi aggiuntivi, generando un riaccredito che avviene solitamente entro 2-3 giorni lavorativi. Diversamente, per i bonifici istantanei, considerati irrevocabili per definizione, qualsiasi tentativo di recupero comporta sempre commissioni più elevate della media, data la complessità dell’intervento su operazioni già completate in pochi secondi.
Le condizioni economiche precise sono sempre dettagliate nel foglio informativo del conto corrente e nel documento di sintesi consegnato al momento dell’apertura del rapporto bancario. Per questo motivo, risulta fondamentale consultare la documentazione contrattuale o contattare direttamente il servizio clienti della propria banca prima di avviare qualsiasi procedura di revoca, così da avere piena consapevolezza dei potenziali costi da sostenere.
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