Come rendere l’euro una moneta di riferimento globale?

L'intervento di Gianmarco Gabrieli.

Mar 3, 2025 - 07:59
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Come rendere l’euro una moneta di riferimento globale?

L’intervento di Gianmarco Gabrieli

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo si avvia verso una nuova fase di instabilità geopolitica. Gli Stati Uniti, la Cina e la Russia stanno ridisegnando gli equilibri globali, cercando di spartirsi il mondo in sfere di influenza. In questo scenario, l’Unione Europea rischia di essere relegata a un ruolo marginale, senza autonomia strategica né potere decisionale. Se vuole evitare di diventare un vassallo del sistema americano o di cadere sotto l’influenza di Pechino e Mosca, l’Europa deve fare una mossa decisiva: rendere l’euro una moneta di riferimento globale.

Perché l’Europa è ancora dipendente dal dollaro?

Il dollaro domina il sistema economico globale, utilizzato in oltre la metà delle transazioni mondiali, come valuta di riferimento per il commercio di materie prime e come principale riserva delle banche centrali. Questa supremazia offre agli Stati Uniti un potere economico e politico immenso. Washington può imporre sanzioni a Paesi e aziende, escludendoli dal sistema finanziario internazionale e influenzando la stabilità dei mercati. Inoltre, la politica monetaria americana ha ripercussioni dirette sull’economia globale: ogni decisione della Federal Reserve su tassi d’interesse o liquidità influenza i flussi di capitale e i cambi valutari, spesso a discapito dell’Europa. Grazie al dominio del dollaro, gli Stati Uniti possono finanziare il proprio debito a costi contenuti, mentre il resto del mondo è costretto a subirne le oscillazioni.

L’Europa, nonostante l’euro sia la seconda valuta più utilizzata, non ha mai sfidato realmente questa egemonia. La mancanza di un mercato del debito unico e di una politica economica centralizzata ha reso l’euro più vulnerabile e meno competitivo. Ma oggi, con l’instabilità globale crescente e il ritorno dell’isolazionismo americano, continuare a dipendere dal dollaro è una scelta rischiosa e insostenibile.

Un nuovo ordine mondiale: la marginalizzazione dell’Europa

Trump ha già annunciato una politica di disimpegno dagli affari europei, puntando a un’America più isolazionista e concentrata su se stessa. Questo significa che l’Europa non potrà più contare sulla protezione americana, né militarmente né economicamente. Se non rafforza la propria moneta e la propria autonomia finanziaria, l’UE rischia di essere esclusa dai tavoli decisionali globali e di restare alla mercé delle scelte di Washington, Mosca e Pechino.

Come fare dell’euro una moneta globale?

Per trasformare l’euro in una valuta di riferimento mondiale, servono riforme strutturali e una strategia chiara. La prima mossa è la creazione di un mercato unico del debito europeo, attraverso l’emissione di Eurobond garantiti da tutti gli Stati membri. Questo permetterebbe di offrire ai mercati finanziari un’alternativa ai Treasury bond americani, rafforzando la fiducia degli investitori internazionali e stabilizzando il sistema economico europeo.

Parallelamente, è fondamentale svincolarsi progressivamente dal dollaro nel commercio internazionale. L’UE deve negoziare accordi con i fornitori di materie prime per acquistare petrolio e gas in euro, riducendo la dipendenza dai mercati americani. Questo processo deve essere accompagnato dalla promozione dell’euro nei rapporti commerciali con Africa, America Latina e Asia, incentivando partner strategici a utilizzarlo come moneta di scambio.

Un altro passaggio chiave è lo sviluppo di un sistema finanziario autonomo. L’Europa deve costruire un’alternativa a SWIFT per i pagamenti internazionali, in modo da proteggersi dalle pressioni politiche statunitensi. Allo stesso tempo, le banche europee devono diventare più competitive, con una maggiore capacità di attrarre capitali e di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese europee.

Per rafforzare ulteriormente l’euro, la Banca Centrale Europea dovrebbe accelerare il lancio di una valuta digitale europea, il cosiddetto euro digitale. Questo strumento potrebbe facilitare le transazioni globali, rendendo il sistema più efficiente e meno vulnerabile alle sanzioni americane. Un’Euro CBDC (Central Bank Digital Currency) permetterebbe di ridurre i costi delle transazioni, aumentare la trasparenza e rafforzare l’influenza dell’euro nei mercati emergenti.

Infine, l’Europa deve investire nella propria indipendenza economica e militare. Senza un’industria tecnologica e manifatturiera competitiva, l’euro non potrà mai diventare una valuta di riferimento globale. È necessario un piano di investimenti strategici nei settori chiave come l’energia, l’intelligenza artificiale e la difesa. Costruire un sistema di difesa europea autonomo significherebbe anche ridurre la dipendenza dalla NATO e dagli Stati Uniti, rafforzando il peso geopolitico dell’UE.

L’Europa deve scegliere: protagonista o spettatore?

Se l’euro non diventa una moneta globale, l’Europa resterà un semplice mercato di consumo, senza peso geopolitico. Nel nuovo ordine mondiale, non ci sarà spazio per una potenza debole e frammentata. L’UE ha due possibilità: continuare a essere un’appendice economica degli Stati Uniti, subendo le scelte di Washington, o diventare un vero attore globale, con una moneta forte e una politica economica indipendente.

Rendere l’euro una moneta di riferimento mondiale non è un’utopia, ma una necessità. Se l’Europa non agirà ora, sarà condannata a restare una pedina nelle mani delle superpotenze. Il momento di svegliarsi è adesso.