Cinque Terre sopraffatte : "Troppa gente in stazione. Non si riusciva a scendere"
In tilt gli splendidi borghi liguri. Gli aumenti di prezzo non riducono gli accessi. Una famiglia: "Spesi 214 euro e non abbiamo visto nulla". Troppi maleducati. .

Marcello
CINQUE TERRE (La Spezia)
"Too expensive. Too many people here". È in questa frase, pronunciata con toni amari e contrariati da una inglese di mezza età appena scesa alla stazione di Manarola, il ponte del primo maggio alle Cinque Terre, nello Spezzino. Grandi numeri e spesso turismo cafone, un mix allucinante. Un assalto di visitatori che ha trovato poco preparato il territorio, che da anni prova a ragionare – senza profitto – sulla possibilità di mettere in campo forme di contingentamento dei flussi in quelle paradisiache terre a picco sul mare. Neppure l’aumento delle tariffe del treno ‘dedicate’ ai soli turisti, voluto da Regione Liguria – dieci euro a persona per percorrere una tratta di quella manciata di chilometri che unisce le cinque località – ha scoraggiato le masse, che puntuali hanno affollato stazioni, borghi e sentieri, attratte anche dalla possibilità di ripercorrere, dopo 12 anni di chiusura, la storica Via dell’Amore tra Riomaggiore e Manarola. I turisti sono tanti, e non tutti educati. Purtroppo esiste anche il vacanziero cafone, un disagio in più per i civili che hanno aspettato più di due ore sulla banchina della stazione prima di poter salire su un treno che li portasse alle Cinque Terre, e anche per chi, arrivato in uno dei borghi, non è neppure riuscito a scendere a causa della congestione nei paesi e nelle piccole stazioni. Come una famiglia delle Marche, che ha speso 214 euro di biglietti del Cinque Terre Express "per passare poi la maggior parte del tempo sui marciapiedi delle stazioni, senza visitare nulla".
Comuni e Parco nazionale da qualche anno stanno provando a mettere assieme un piano integrato che possa tenere botta all’assalto dei visitatori. Così va letta l’introduzione del senso unico di percorrenza che, nei giorni di maggiore affluenza, ha regolato l’utilizzo della Via dell’Amore e del sentiero Verde Azzurro, gli itinerari maggiormente frequentati dai turisti. "Il fenomeno del sovraffollamento nelle Cinque Terre esiste, ma va compreso con lucidità e affrontato con strumenti concreti, condivisi e basati sui dati. Un fenomeno comunque circoscritto a determinate aree del territorio e concentrato in giornate specifiche" dice Lorenzo Viviani, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, che auspica un "impegno comune" per costruire "una gestione multilivello e informata dei picchi di affluenza". Proprio il Parco a breve lancerà un portale per la mobilità, che dovrebbe consentire a visitatori, operatori turistici e istituzioni di pianificare le proprie esperienze con maggiore consapevolezza, grazie a dati aggiornati in tempo reale su flussi, accessi, mobilità e condizioni ambientali.
"Questo permetterà di orientare i comportamenti e programmare interventi mirati" precisa Viviani, che evidenzia come oggi i visitatori si concentrino su meno del 4% della superficie dell’area protetta. Di strategia condivisa per salvaguardare il territorio parla lal sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, la prima ad adottare disposizioni per la gestione del rischio affollamento. Misure adottate anche ora nei momenti di maggior ‘carico turistico’, con una task force impegnata a dirottare e ‘spalmare’ sul territorio le masse in arrivo nei paesi. "Non possiamo più permetterci di affrontare il turismo come emergenza – dice – perché il rischio della reputazione è sempre più elevato". Non solo Cinque Terre: a Porto Venere la sera del 1° maggio sono dovuti intervenire i carabinieri per aiutare una cinquantina di turisti impossibilitati a tornare alla Spezia per l’assenza di mezzi pubblici – l’ultimo bus utile era partito alle 20.30 –, a Sarzana, in termini di inconvenienti, non è andata meglio: con le spiagge da ripulire dopo le mareggiate invernali, i fumi sprigionati dall’incendio controllato di cataste di legno da smaltire acceso la sera prima e che ha ripreso vigore in mattinata ha causato la fuga di bagnanti.